Rime (Vittoria Colonna)/Sonetti spirituali/Sonetto CLXXVI
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Sonetto CLXXVI
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SONETTO CLXXVI
Qual uom che, dentro afflitto e intorno avo
Di gravissimo peso, or tace, or geme,
Di se stesso non fida e d’altri teme
Perché già insino il respirar gli è tolto,
Tal lo spirto più umil, tutto rivolto
A quella di là su beata speme,
Mostra tremando il giusto duol, che ’l preme,
A Lui che in croce ogni suo nodo ha sciolto;
Ed indi poi, prendendo ardir, s’accende
Di tanta fede che, gridando, dice
Non con la lingua più ma sol col core:
«Abba Pater, deh, manda or quel favore
Che un fido petto qui, Tua mercé, rende
Nel tormento maggior via più felice!».