Rime (Vittoria Colonna)/Sonetto LVII

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Sonetto LVII

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SONETTO LVII


DAl vivo fonte del mio pianto eterno
   Con maggior vena un largo rivo insorge,
   Quando lieta stagion d’ intorno scorge
   L’ alma, c’ ha dentro un lagrimoso verno.
Quanto più luminoso il Ciel discerno,
   Ricca la terra, e adorno il mondo porge
   Le sue vaghezze; il cor via più s’ accorge,
   Che ’l bel di fuor raddoppia il duolo interno.
Ristretta in luogo oscuro, orrido e solo,
   Ascosa, e cinta dal proprio martire,
   Legati i sensi tutti al bel pensiero.
Con veloce, spedito, e fiero volo
   Venir la mente al mio sommo desire,
   Oggi è quanto di ben nel mondo spero.