Rime varie (Alfieri, 1903)/LXIII. Dante signor d'ogni uom che carmi scriva

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LXIII (1783). Dante, signor d'ogni uom che carmi scriva

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LXIII (1783). Dante, signor d'ogni uom che carmi scriva
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LXIII (1783).

Dante, signor d’ogni uom che carmi scriva;
E più di me quant’ho mestier più forza
Sopra gl’itali cori; la cui scorza,
Debil quantunque, or fiamma niuna avviva:

Dante, non là di Flegetonte in riva,
Dove pioggia di fuoco in sangue ammorza,
Nè dove altro martire a pianger sforza,
Null’alma al par di me di pace è priva.

Strappato io son dal fianco di colei,
Ch’a ogni nobile impresa impulso e norma,
Mi ajutava a innalzare i pensier miei:

L’angiol del ciel, che sotto umana forma
Meco venia, m’è tolto: invan vorrei
Dietro a tue dotte piante or muover orma.