CCI (1789). Tosto ch'io giunga in solitaria riva
../CC. Dolce a veder di giovinezza il brio
../CCII. Lento steril penoso prosciugante
IncludiIntestazione
12 giugno 2022
100%
Da definire
<dc:title> Rime varie </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1776-1799</dc:date>
<dc:subject></dc:subject>
<dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights>
<dc:rights>GFDL</dc:rights>
<dc:relation>Indice:Alfieri - Rime varie (1903).djvu</dc:relation>
<dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Rime_varie_(Alfieri,_1903)/CCI._Tosto_ch%27io_giunga_in_solitaria_riva&oldid=-</dc:identifier>
<dc:revisiondatestamp>20220612161748</dc:revisiondatestamp>
//it.wikisource.org/w/index.php?title=Rime_varie_(Alfieri,_1903)/CCI._Tosto_ch%27io_giunga_in_solitaria_riva&oldid=-
20220612161748
Rime varie - CCI (1789). Tosto ch'io giunga in solitaria riva Vittorio AlfieriAlfieri - Rime varie (1903).djvu
CCI (1789). Tosto ch'io giunga in solitaria riva
[p. 128 modifica]
Tosto ch’io giunga in solitaria riva,
Quanto a me si appresenta, o poggio, o piano,
O selva, o mormorio d’acque lontano,
Tutto a prova mi accende e vuol ch’io scriva.
Eppur, non sempre avvampa in fiamma viva
Del par la mente; onde avvien poi, che vano
Spesso è il mio carme, e che fors’anco è insano
Quasi d’uom che abbajando in rime viva.
Muto, deh pur, come di lingua il sono,
Foss’io di penna! o al buon Vulcan sapessi
Il neonàto Sonetto offrire in dono! —
Noi siam ben tutti appieno in ciò gli stessi;
L’ultimo parto, ci par sempre il buono;
Ma il precedente pure arder non dessi.
|