Rime varie (Alfieri, 1903)/CCLIII. Donna s'io sol di me cura prendessi

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CCLIII (1795). Donna, s'io sol di me cura prendessi

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CCLIII (1795). Donna, s'io sol di me cura prendessi
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CCLIII (1795).

Donna, s’io sol di me cura prendessi,
Pur di sottrarmi ai dì solinghi pago,
Forse avverría che voti al Ciel porgessi,
Di premorirti ardentemente vago.

Ma quando (ove tu a me sopravvivessi)
Quella tua vita entro al futuro indágo,
Tremendi allor mi fa di Cloto i messi
La tua dolente scompagnata immago.

Vogl’io perciò ver l’alte sfere il volo
Vederti sciorre, ed io quaggiù senz’alma
Restar piangendo, orribilmente solo?

Morte di un sol di noi non avrà palma;
D’entrambi a un tempo a lei daralla il duolo:
Sola un’anima siam, sola una salma.