CCLXXIII (1798). Povero, e quasi anco indigente, or vuoi
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21 giugno 2022
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<dc:title> Rime varie </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1776-1799</dc:date>
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Rime varie - CCLXXIII (1798). Povero, e quasi anco indigente, or vuoi Vittorio AlfieriAlfieri - Rime varie (1903).djvu
CCLXXIII (1798). Povero, e quasi anco indigente, or vuoi
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Povero, e quasi anco indigente, or vuoi
Ch’io pur diventi, o ingiusta Sorte? e sia:
Fammi anche infermo: e serbami a la ria
Esul vecchiezza, ed ai fastidj suoi:
Non perciò tor me stesso a me tu puoi;
Che il durar contro a’ guai gloria mi fia.
Sol v’ha tre strali, a cui nè lieta pria
Mi avresti avvezzo mai, nè avversa poi:
L’onor piagato, che di morte è scoglio;
Libertà, non che tolta, anco scemata;
E di perder mia Donna il fier cordoglio.
All’Onor sopravvivere, bennata
Alma non deggio: a Libertà, nol voglio:
Non posso sopravvivere all’Amata.
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