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Rime varie (Alfieri, 1903)/CCXXXII. Queruli è vero i mediocri affanni

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CCXXXII (1794). Queruli (è vero) i mediocri affanni

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CCXXXII (1794). Queruli (è vero) i mediocri affanni
CCXXXI. Cose omai viste e a sazietà riviste CCXXXIII. Feroce piange in su l'amico estinto

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CCXXXII (1794).

Curae leves loquuntur, ingentes stupent.

Sen., Hippol., v. 607.

Queruli (è vero) i medïocri affanni;
Muti i massimi, sempre. Arguto detto,
Vincitor dei trascorsi e futuri anni,
Concepito in robusto alto intelletto.

Beato oh quei, che può narrar suoi danni!
Quei, che sfogando un doloroso affetto,
Trova chi ’l pianto suo col pianto inganni:
Che il lagrimare in due, quasi è diletto.

Ma, se mai di se stesso all’uom vien tolto,
O nell’amata, o nell’amico, il meglio;
Quello è il dolor, che tace in cor sepolto.

Donna, dell’alma mia continuo speglio,
Purch’io viva i tuoi dì, con fermo volto
Far mi veggio e mendìco ed egro e veglio.