Rime varie (Alfieri, 1903)/CLXX. Donna l'amato destrier nostro il Fido

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CLXX (1786). Donna, l'amato destrier nostro il Fido

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CLXX (1786). Donna, l'amato destrier nostro il Fido
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CLXX (1786).

Donna, l’amato destrier nostro il Fido,
Cui tu premevi timidetta il dorso,
Sta di sua vita or per fornire il corso,
Per morbo ond’io sanarlo omai diffido.

Oggi, pur dianzi, di mia voce al grido,
La testa or grave, e un dì sì lieve al morso,
Alzava, e mi sguardava. Allor m’è scorso
Agli occhi il pianto, e al labro un alto strido....

Se tu il vedessi! anco tu piangeresti....
Pieno ha l’occhio di morte; e l’affannoso
Franco, non vien che d’alitar mai resti.

Pur, non so che di forte e generoso
Serba in sè, che i suoi spirti ancor tien desti:
Ei muor, qual visse, intrepido animoso.