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Rime varie (Alfieri, 1903)/CXIII. Tacito orror di solitaria selva

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CXIII. Tacito orror di solitaria selva

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CXIII. Tacito orror di solitaria selva
CXII. Tante sì spesse sì lunghe sì orribili CXIV. Deh che non è tutto Toscana il mondo

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CXIII.

Tacito orror di solitaria selva
Di sì dolce tristezza il cor mi bea,
Che in essa al par di me non si ricrea
Tra’ figli suoi nessuna orrida belva.

E quanto addentro più il mio piè s’inselva,
Tanto più calma e gioja in me si crea;
Onde membrando com’io là godea,
Spesso mia mente poscia si rinselva.

Non ch’io gli uomini abborra, e che in me stesso
Mende non vegga, e più che in altri assai;
Nè ch’io mi creda al buon sentier più appresso:

Ma, non mi piacque il vil mio secol mai:
E dal pesante regal giogo oppresso,
Sol nei deserti tacciono i miei guai.