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Rime varie (Alfieri, 1903)/CXVI. Se l'alternar del mal col ben fia pari

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CXVI. Se l'alternar del mal col ben fia pari

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CXVI. Se l'alternar del mal col ben fia pari
CXV. Siena dal colle ove torreggia e siede CXVII. Narrar sue pene ed esser certo almeno

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CXVI.

Se l’alternar del mal col ben fia pari,
Forse avverrà che i dolci istanti al core
Forza prestando a sopportar gli amari,
L’uom tempri in alma speme il rio dolore.

Ma, se i pianti fian spessi, e i piacer rari,
Sì ch’anni sia ’l morire, e il viver, ore;
In lance tanto orribilmente impari,
Sarà il ben stesso d’ogni mal peggiore.

Dai divisi dal mondo ultimi poli
Già non disgombra il sempiterno ghiaccio
Il Sol, perchè alcun giorno in lor s’impoli.

Ecco il quart’anno omai, che a morte in braccio
Dieci gran mesi io vivo; e poi due soli
Con la mia donna in pianto anco mi sfaccio.