Volea gridar, fuggir volea, ma vinto
Da sovrumana forza, immobil stette
L’Idéo garzon fra le amorose strette 4Di Giove augel tenacemente avvinto.
Tutto è nel viso di pietà dipinto;
Le voci al core ha per timor ristrette;
Piange, ch’altro ei non puote; e sè commette 8Al rapitor, che indarno avria respinto.
Lieto il Dio della preda, all’aura i vanni
Rapidissimo spiega, e al ciel poggiando, 11Dolci lascivi baci al giovin fura.
Garzon, che giova il pianto? a che ti affanni?
All’invida Giunon pungente cura 14In ciel tu sali, e salirai tremando?