LIV (1780). Lasso! che mai son io? che a lento fuoco
../LIII. Agil pie che non segni in terra traccia
../LV. Già un dolce fiato in su le placid'ale
IncludiIntestazione
27 maggio 2022
100%
Da definire
<dc:title> Rime varie </dc:title>
<dc:creator opt:role="aut">Vittorio Alfieri</dc:creator>
<dc:date>1776-1799</dc:date>
<dc:subject></dc:subject>
<dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights>
<dc:rights>GFDL</dc:rights>
<dc:relation>Indice:Alfieri - Rime varie (1903).djvu</dc:relation>
<dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Rime_varie_(Alfieri,_1903)/LIV._Lasso_che_mai_son_io_che_a_lento_fuoco&oldid=-</dc:identifier>
<dc:revisiondatestamp>20220527164911</dc:revisiondatestamp>
//it.wikisource.org/w/index.php?title=Rime_varie_(Alfieri,_1903)/LIV._Lasso_che_mai_son_io_che_a_lento_fuoco&oldid=-
20220527164911
Rime varie - LIV (1780). Lasso! che mai son io? che a lento fuoco Vittorio AlfieriAlfieri - Rime varie (1903).djvu
LIV (1780). Lasso! che mai son io? che a lento fuoco
[p. 34 modifica]
Lasso! che mai son io? che a lento fuoco
Già mi consumo, e appena appena io vivo
Tosto che m’ha della mia donna privo
La sorte, ancor che sia (spero) per poco?
Debile canna ondeggio ai venti giuoco;
Or temo, or bramo, or vado, or penso, or scrivo;
Ma il fin di tutto è ognor di pianto un rivo,
Voler, poi disvoler, nè aver mai loco.
Or dico: Ardir, mio core; altrui se’ caro:
Acquetati. — Che giova? (ei mi risponde)
Viver senz’essa è più che morte amaro.
Medica man pietosa, alle profonde
Mie piaghe è tardo, è vano ogni riparo,
Se a me il destin per breve ancor ti asconde.
|