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Rime varie (Alfieri, 1903)/XXXII. Che fia mi par che in cielo il Sol sfavilli

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XXXII. Che fia? mi par che in cielo il Sol sfavilli

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XXXII. Che fia? mi par che in cielo il Sol sfavilli
XXXI. E s'egli è ver che allo stellato giro XXXIII. Or sì che m'ami or non fallaci ho i segni

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XXXII.

Che fia? mi par che in cielo il Sol sfavilli
Oltre l’usato assai; l’aer più sereno,
Di mille odor soavemente pieno,
Par che ambrosia celeste in cor mi stilli.

Di tuo proprio splendor così non brilli,
Natura, mai; nè credo il bel terreno
Sacro a Venere avesse il dì sì ameno,
L’aure sì dolci, i venti sì tranquilli.

Or veggio, or veggio alta cagion, che muove
A pompeggiare ogni creata cosa,
Fogge vestendo alme, leggiadre e nuove.

Di sua magion, qual mattutina rosa,
Spunta colei che può far forza a Giove;
E si avanza ver me tutta amorosa.