Rime varie (Alfieri, 1912)/L. È privo di notizie della sua donna, e se ne dispera

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L. È privo di notizie della sua donna, e se ne dispera

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L. È privo di notizie della sua donna, e se ne dispera
XLIX. La sua donna è di nobile sangue, ma più brilla per le proprie virtù LI. Chiede a sé come possa aver vòlto il pensiero ad altra donna

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L [xlviii].1

È privo di notizie della sua donna, e se ne dispera.

Che mai sarà? quel solo mio conforto
Di tue angeliche note in breve foglio,
Ch’io sempre aspetto, e ognor ricever soglio
4Oggi non giunge, e il dí secondo è sorto.
A che piú tardo omai? che piú sopporto
L’orrida vita in sí mortal cordoglio?
Tre soli giorni ancor sospender voglio;2
8E poi saprai che il viver tuo mi ha morto.3
Che mai sarà? forse al dolor vorace
Che stempra4 il viver nostro a lento foco,
11Egro il tuo fianco in letto rio soggiace?
Oh, quanti dubbi! Oh quai terrori han loco
Nel cor, donde già in bando era ogni pace!
14Se son veri, or mi avanza a temer poco.5


Note

  1. Nel ms.: «Milano, in Duomo, 23 luglio, [1783]».
  2. 7. Attendere prima di darmi la morte.
  3. 8. Morto, ucciso.
  4. 10. Stempra, distrugge.
  5. 14. Se i miei dubbi han fondamento di verità, poco mi resta di vita.