Rime varie (Alfieri, 1912)/LXIX. Vorrebbe cantar d'altro che della sua donna, ma non può

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LXIX. Vorrebbe cantar d'altro che della sua donna, ma non può

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LXIX. Vorrebbe cantar d'altro che della sua donna, ma non può
LXVIII. Lingua umana non può adeguatamente lodar la Contessa LXX. In Inghilterra nessuno comprende le sue pene

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LXIX [lxxx].1

Vorrebbe cantar d’altro che della sua donna, ma non può.

Io d’altro tema in ver vorría far versi,2
Che non di pianto e d’amorosi lai:
Ciò tanto piú, che in aureo stil dolersi
4Tolto ha il cantor di Laura a tutti omai.3
Ma s’io strascíno i giorni miei perversi
Nel pianto sempre, e in amorosi guai,
Certa di me pur vuol pietade aversi,
8Poiché in tutt’altro metro un dí cantai.4
Passò stagion, che a lagrimare invito
Io fea su i casi d’infelici eroi,5
11Libero volo alzar tentando ardito.
Sepolto ho il cor ne’ gravi affanni suoi;
Forza ria dal mio bene hammi partito....
14Oimè! chi sa, se il rïavrò mai poi?


Note

  1. Questo sonetto è nel ms. senza data.
  2. 1. In ver vorría far versi: brutta allitterazione.
  3. 3-4. Tanto piú che il Petrarca ha posto tal sigillo d’oro sulla lirica d’amore che nessuno può sperar d’agguagliarlo.
  4. 8. Allorché io scrissi tragedie.
  5. 10. Infelici eroi: eroi contrastati nell’esercizio della virtú da forze tiranniche, come sono generalmente quelli delle tragedie dell’A.