Rime varie (Alfieri, 1912)/LXXXVIII. Avvicinandosi alla sua donna, si sente rinascere il coraggio

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LXXXVIII. Avvicinandosi alla sua donna, si sente rinascere il coraggio

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LXXXVIII. Avvicinandosi alla sua donna, si sente rinascere il coraggio
LXXXVII. Sullo stesso soggetto LXXXIX. Paragona la purezza del Reno con la purezza della sua donna

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LXXXVIII [cxxi].1

Avvicinandosi alla sua donna,

si sente rinascere il coraggio.

Era di maggio il quarto giorno, e l’ora2
Pria della sesta, il dí che fuor mi trasse
Di dolce vita; e il rimembrarlo ancora3
4 Mi duol, come ora il cuor mi si schiantasse.
Dal punto in poi, per me non sorse aurora,
Che noja, e pianto, e guai non mi arrecasse;
E sí4 pur vissi, che la speme ognora
8 Con sue lusinghe il viver mi protrasse:
Ma un morir lento era la vita mia;
Il mio poco intelletto, e il gran desire
11 D’acquistare alta fama in me languia.
L’ingegno e il cor mi sento or rïaprire,
Nell’appressarmi all’alta leggiadria,
14 Che darà breve tregua al mio martíre.


Note

  1. Nel ms.: «14 agosto, cominciato durante il viaggio, finito in Costanza».
  2. 1. Il Petrarca, nel Trionfo della Morte I, 133.
    L’ora prim’era e il di sesto d’aprile...
  3. 2-3. Il giorno, vuol dire l’A. che mi dovetti separare dalla mia donna, e fu appunto il 4 di maggio del 1783.
  4. 7 E sí, e pur in questa dolorosa maniera.