Salmi (Diodati 1821)/capitolo 144

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SALMO 144.

Ringraziamento per la protezione gia avuta da Dio, e preghiera per ulteriori liberazioni.

Salmo di Davide.

1 BENEDETTO sia il Signore, mia Rocca, il quale ammaestra le mie mani alla battaglia, e le mie dita alla guerra1.

Egli è la mia benignità e la mia fortezza; il mio alto ricetto ed il mio [p. 523 modifica]liberatore; egli è il mio scudo, ed io mi confido in lui; egli è quello che abbatte i popoli sotto me.

3 O Signore, che cosa è l’uomo, che tu ne abbi cura2? Che cosa è il figliuol dell’uomo, che tu ne faccia conto?

4 L’uomo è simile a vanità3; i suoi giorni son come l’ombra che passa.

5 Signore, abbassa i tuoi cieli, e scendi4; tocca i monti, e fa che fumino.

6 Vibra il folgore, e dissipa quella gente; avventa le tue saette, e mettili in rotta.

7 Stendi le tue mani da alto, e riscuotimi, e trammi fuor di grandi acque, di man degli stranieri;

8 La cui bocca parla menzogna; e la cui destra è destra di frode.

9 O Dio, io ti canterò un nuovo cantico; io ti salmeggerò in sul saltero ed in sul decacordo.

10 Tu, che dài vittoria ai re; che riscuoti Davide, tuo servitore, dalla spada scellerata;

11 Liberami, e riscuotimi dalla mano degli stranieri. La cui bocca parla menzogna, e la cui destra è destra di frode.

12 Acciocchè i nostri figliuoli sieno come piante novelle, bene allevate nella lor giovanezza; e le nostre figliuole sieno come i cantoni intagliati Dell’edificio d’un palazzo;

13 E le nostre celle sieno piene, e porgano ogni specie di beni; e le nostre gregge moltiplichino a migliaia, e a diecine di migliaia, nelle nostre campagne;

14 E i nostri buoi sieno grossi e possenti; e non vi sia per le nostre piazze nè assalto, nè uscita, nè grido alcuno.

15 Beato il popolo che è in tale stato; beato il popolo, di cui il Signore è l’Iddio.