Se mai non fu largo perdon conteso
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III
Se mai non fu largo perdon conteso
A cor piangente umìl, mira, Signore,
Questo, che, scosso di sue colpe il peso,
Sull’ali alfin sen vola a te d’Amore.
5Non perchè te d’altra vendetta acceso
Ei vegga, i suoi delitti ave in orrore:
Che Ciel? che Inferno? Ah per un Nume offeso
Da più nobil cagion nasca il dolore.
Te solo in te, non il tuo bene io bramo;
10Nè il mio mal temo, e solo i falli miei,
Perchè nemici all’amor tuo, disamo.
Nè perchè m’ami, io t’amo; io t’amerei
Crudele ancor, come pietoso io t’amo;
Amo, non quel, che puoi, ma quel, che sei.