Se quel vago diletto

Da Wikisource.
Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Canzoni Letteratura Intestazione 5 gennaio 2024 75% Da definire

Se torrente spumoso Chi è costui, che avvinto
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni sacre di Gabriello Chiabrera


[p. 84 modifica]

XI

PER LA MEDESIMA.

Se quel vago diletto,
     Onde lusinga Amore,
     E desïabil esca,
     O se ne sparge il petto
     5D’un immenso dolore,
     Che sempiterno cresca,
     E se mentre ei rinfresca
     In disarmato seno
     Lampi vivaci e dardi
     10Fatti di chiari sguardi,
     Infonde con la piaga empio veneno,
     Oggi fia specchio, e fia sentenza egregia
     L’alta bellezza che Bettania fregia.
Qual colomba vezzosa,
     15Che le tenere piume
     Verdeggia e porporeggia,
     Or sull’ali amorosa,
     Or su lucido fiume
     Si specchia e si vagheggia;
     20E dove selva ombreggia,
     Ivi si tien felice,
     Quando schiera pennuta
     La gira e la saluta:
     Tal già si fe’ la santa peccatrice,
     25E di gaudio maggior l’alma pascea,
     Quanto più fier Gerusalemme ardea.
Ma dove l’ora apparse,
     Che aperse il cammin vero,
     E le sbandò le ciglia,
     30In altro foco ella arse,
     E con miglior pensiero
     L’anima riconsiglia;
     La guancia, meraviglia
     Già di cotanti lumi,
     35Vie meno allor fiorisce;
     Torbido scaturisce
     Il bell’occhio seren lucidi fiumi,
     E la man di quel crin fa strazio agli ori,
     Che tanto dianzi strazïava i cori.
40Quivi muove veloce,
     E del Maestro adora
     Le santissime piante,
     E mentre ei pende in croce,
     Nella durissim’ora
     45Ella gli fu costante.
     Quanti gemiti, quante
     Querele ella diffuse
     In sul sepolcro aperto?
     E per aspro deserto,
     50Già disparito Lui, come si chiuse?
     Qual ivi pianse e flagellossi poscia?
     Verace Amor che non paventa angoscia.
Or su dagli alti cieli
     Ella, che ben intese
     55Del falso amor gl’inganni,
     L’anime ne disveli,
     E disgombri cortese
     Nembo di tanti affanni.
     Miseri noi, che gli anni,
     60Nostra vera ricchezza,
     Spendiamo in poca terra,
     Che ne contrasta in guerra
     Armata d’amarissima dolcezza,
     E tra gl’incanti di nemiche Maghe
     65Sì care abbiamo al cor catene e piaghe.