Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli (1920)/VIII. Iacomo de' Tolomei detto Granfione
Aspetto
Questo testo è incompleto. |
Autori vari - Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli (XIII secolo/XIV secolo)
VIII. Iacomo de' Tolomei detto Granfione
◄ | VII. Cecco Angiolieri | IX. Messer Fino d'Arezzo | ► |
VII
IACOMO DE’ TOLOMEI
detto GRANFIONE
Giganti, streghe, orchi e animali parlanti non son solo nelle favole,
ma s’incontrano anche in Siena.
Le favole, compar, ch’om dice tante,
son ver per cert’, e nessun le contenda:
ch’anticamente fur orchi e gigante,
4e le streghe, che andavan in tregenda.
E parlavan le bestie tutte quante,
secondo Isòpo conta in su’ leggenda;
ed ancor oggi viene ’l simigliante:
8e, s’i’ nol provo, vo’ che l’om mi penda.
Ser Lici è orco e mangia li garzone,
e ’l Muscia, strega, ch’è fatto, d’om, gatta,
11e va di notte e spolpa le persone.
Guglielmo di Badiera è per ragione
gigante, ch’e’ n’è nata la sua schiatta;
14ser Benencasa parla, ed è montone.