Sotto il velame/Il passaggio dell'Acheronte
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Giovanni Pascoli - Sotto il velame (1902)
Il passaggio dell'Acheronte
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IL PASSAGGIO DELL’ACHERONTE
Indice-Sommario
- Capitolo I. L’Acheronte non può essere passato dai vivi: dunque Dante, per passare, muore. E anche dalla selva, che equivale al vestibolo e al limbo, Dante, per uscire, muore. E quelli del vestibolo invocano con disperate strida la morte.
- Capitolo II. La qual è la seconda morte. Ma della prima morì Dante, di quella che è detta mistica, e che è il battesimo nella morte del Cristo, e che è rinascimento, e morte alla morte. E Dante, se rinacque, prima era morto.
- Capitolo III. Il lume per trovare il passo l’ha Dante dalla porta aperta, la quale significa la redenzione dell’uomo e la libertà del volere. La porta prima della morte del Cristo era serrata. Ella, così aperta, è rimprovero eterno ai vili, per cui la redenzione fu vana.
- Capitolo IV. La viltà di Dante muore nel luogo destinato ai vili. Poi passa il fiume morendo o rinascendo, con una figurazione del battesimo, che può essere il camminar sulle acque e il passaggio del mar rosso. E il più lieve legno è la croce.
- Capitolo V. Dante nel limbo mortifica la morte seconda data dal peccato originale. Poi muore, nell’inferno, d’altre due morti.