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Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XIII.djvu/427: differenze tra le versioni

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{{RigaIntestazione||DELLE MATERIE|419}}
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{{Colonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>XV, {{Pg|402|t. XII, p. 402.|sdXII}} Successione ereditaria e meriti de’ principi Ottomani, {{Pg|407|tom. XII, p. 407.|sdXII}}
{{Colonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>causa della tolleranza, {{Pg|12|t. VII, p. 12.|sdVII}} Scorre per la Gallia, distruggendo ed atterrando gl’idoli ed i templi, {{Pg|372|t. VII, p. 372.|sdVII}}


{{Sc|Martino IV}}, Papa, {{Pg|174|t. XIII, p. 174.|sdXIII}}
{{Sc|Isacco (l'Angelo)}}, Imperatore dei Greci. Suo carattere e suo regno, {{Pg|21|t. XII, p. 21.|sdXII}} Sua morte, {{Pg|70|t. XII, p. 70.|sdXII}} — Alessio (l’Angelo) figlio del precedente. Sua usurpazione ed indole, {{Pg|25|t. XII, p. 25.|sdXII}} Sua Lega coi Crociati, {{Pg|44|t. XII, p. 44.|sdXII}} Rimesso in trono, {{Pg|61|t. XII, p. 61.|sdXII}} Scacciato di nuovo da Morzuflo, {{Pg|70|t. XII, p. 70.|sdXII}} Sua morte, t. XII, p. ivi.


{{Sc|Martino V}}, Papa. Sua elezione, {{Pg|277|t. XIII, p. 277.|sdXIII}} Suo governo, {{Pg|277|t. XIII, p. ''ivi''.|sdXIII}}
<p>''Italia''. Invasa da Alarico. Disfatta de’ Goti a Pollenzia, {{Pg|56|t. VI, p. 56.|sdVI}} Invasa da Radagaiso. Disfatta dei Germani avanti Firenze, {{Pg|79|t. VI, p. 79.|sdVI}} Massacro di Pavia, {{Pg|105|t. VI, p. 105.|sdVI}} Assedii successivi e saccheggio di Roma, {{Pg|153|t. VI, p. 153.|sdVI}} Scorrerie per l’Italia, {{Pg|187|t. VI, p. 187.|sdVI}} Pace coi Goti. Regolamenti per sollievo di Roma e dell’Italia, {{Pg|192|t. VI, p. 192.|sdVI}} Invasione d’Attila e assedio di Aquilea, {{Pg|443|tom. VI, p. 443.|sdVI}} Odoacre primo re d’Italia, {{Pg|542|t. VI, p. 542.|sdVI}} Trista situazione di questo regno, {{Pg|552|t. VI, p. 552.|sdVI}} Regno di Teodorico; divisione delle terre; separazione dei Goti dagl’Italiani, {{Pg|216|t. VII, p. 216.|sdVII}} Governo civile dopo le leggi romane, {{Pg|227|t. VII, p. 227.|sdVII}} Florido stata, di Roma e dell’Italia, {{Pg|230|t. VII, p. 230.|sdVII}} Regno d’Amalasunta, {{Pg|409|tom. VII, p. 409.|sdVII}} Di Teodato, {{AltraColonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>{{Pg|417|t. VII, p. 417.|sdVII}} Di Vitige, {{Pg|427|t. VII, p. 427.|sdVII}} Invasione dell’Italia operata da Belisario, {{Pg|420|t. VII, p. 420.|sdVII}} Molte città d’Italia ricuperate da Belisario, {{Pg|447|t. VII, p. 447.|sdVII}} Invasione dell’Italia, fatta dai Franchi, {{Pg|453|t. VII, p. 453.|sdVII}} Belisario sottomette il regno Gotico d’Italia, {{Pg|460|t. VII, p. 460.|sdVII}} Rivolta de’ Goti, {{Pg|88|tom. VIII, p. 88.|sdVIII}} Regno e vittorie in Italia di Totila, {{Pg|90|t. VIII, p. 90.|sdVIII}} Belisario comanda per la seconda volta in Italia, {{Pg|95|t. VIII, p. 95.|sdVIII}} Roma assediata dai Goti, {{Pg|97|t. VIII, p. 97.|sdVIII}} Tentativo di Belisario, {{Pg|99|t. VIII, p. 99.|sdVIII}} Roma presa dai Goti, {{Pg|101|t. VIII, p. 101.|sdVIII}} Ripresa da Belisario, {{Pg|105|tom. VIII, p. 105.|sdVIII}} Roma di nuovo presa dai Goti, {{Pg|110|t. VIII, p. 110.|sdVIII}} Narsete fa la conquista di Roma, {{Pg|122|t. VIII, p. 122.|sdVIII}} Disfatta e morte di Teja, ultimo re dei Goti, {{Pg|124|t. VIII, p. 124.|sdVIII}} I Franchi e gli Alemanni invadono l’Italia, {{Pg|128|t. VIII, p. 128.|sdVIII}} Narsete li sconfigge, {{Pg|130|t. VIII, p. 130.|sdVIII}} Roma divenuta la seconda città dell’Impero, {{Pg|133|t. VIII, p. 133.|sdVIII}} Invasione dei Bulgari, {{Pg|136|t. VIII, p. 136.|sdVIII}} Alboino re dei Lombardi, {{Pg|283|t. VIII, p. 283.|sdVIII}} Imprende la conquista di tutta l’Italia, {{Pg|288|t. VIII, p. 288.|sdVIII}} Conquista di una gran parte dell’Italia fatta dai Lombardi, {{Pg|293|t. VIII, p. 293.|sdVIII}} Calamità dell’Italia, {{Pg|308|tom. VIII, p. 308.|sdVIII}} Stato dell’Italia nel secolo ottavo,</p>

''Martiri e Martirio''. Loro numero meno considerevole di quanto è stato esagerato, {{Pg|48|t. III, p. 48.|sdIII}} Su quanto possa credersi intorno ai patimenti de’ martiri, {{Pg|106|t. III, p. 106.|sdIII}} Loro numero, {{Pg|109|tom. III, p. 109.|sdIII}} Culto dei martiri cristiani circa il quattrocento, {{Pg|389|t. V, p. 389.|sdV}} Riflessioni generali, {{Pg|392|t. V, p. 392.|sdV}} Martiri e reliquie favolose, {{Pg|392|t. V, p. 392.|sdV}}

{{Sc|Mascezel}}, figlio di Nabello affricano, {{Pg|33|t. VI, p. 33.|sdVI}} Riporta una vittoria facile, completa e quasi senza effusione di sangue, {{Pg|36|t. VI, p. 36.|sdVI}} Accoglienza da lui avuta alla Corte di Milano, {{Pg|39|t. VI, p. 39.|sdVI}} Rimane infelicemente annegato, {{Pg|39|t. VI, p. ''ivi''.|sdVI}}

<p>{{Sc|Massenzio}}, figlio di Massimiano. Dichiarato Imperatore di Roma, {{Pg|184|t. II, p. 184.|sdII}} Rifiuta la perfida amicizia di Galerio, Imperatore d’Oriente, {{Pg|189|t. II, p. 189.|sdII}} Sua tirannide nell’Affrica e nell’Italia, {{Pg|199|t. II, p. 199.|sdII}} Guerra civile tra lui e Costantino, {{Pg|202|t. II, p. 202.|sdII}} Indulgenze e timori di Massenzio, {{Pg|211|t. II, p. 211.|sdII}} Sua morte, {{Pg|215|t. II, p. 215.|sdII}} {{AltraColonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>Distruzione della sua stirpe, {{Pg|216|t. II, p. 216.|sdII}} Persecuzione de’ Cristiani sotto questo principe, {{Pg|98|t. III, p. 98.|sdIII}}</p>

{{Sc|Massimiano}}. Associato all’Impero da Diocleziano, {{Pg|145|t. II, p. 145.|sdII}} Sua lunga assenza da Roma, {{Pg|146|t. II, p. 146.|sdII}} Sua residenza in Milano, {{Pg|147|t. II, p. 147.|sdII}} Circo, teatro, zecca, palazzo, bagni fondati in questa città da Massimiano, {{Pg|147|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Estingue il pericoloso spirito d’indipendenza, {{Pg|149|t. II, p. 149.|sdII}} Usurpa, se non gli attributi, i titoli della divinità, {{Pg|153|t. II, p. 153.|sdII}} Rinunzia di Massimiano alla imperiale dignità, contemporanea a quella di Diocleziano, {{Pg|161|t. II, p. 161.|sdII}} Suo feroce carattere, {{Pg|161|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Riveste la porpora, {{Pg|185|t. II, p. 185.|sdII}} Arruola un numeroso corpo di Mori per la sua guerra Affricana, {{Pg|186|t. II, p. 186.|sdII}} Conduce a Roma prigioniero Severo, {{Pg|187|t. II, p. 187.|sdII}} Dà sua figlia Fausta in moglie a Costantino, e gli conferisce il titolo d’Augusto, {{Pg|187|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Difende l’Italia invasa da Galerio, {{Pg|188|tom. II, p. 188.|sdII}} Massimiano si rifuggia nella Corte di suo genero Costantino, {{Pg|194|t. II, p. 194.|sdII}} Sparge artificiosamente rumore sulla morte di Costantino; occupando il suo trono, procura di svegliare una ribellione, {{Pg|194|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Segreta ma irrevocabil sentenza di morte contro di lui, {{Pg|197|t. II, p. 197.|sdII}} Stato de’ Cristiani sotto il

Versione delle 23:53, 9 mar 2024


DELLE MATERIE 419
causa della tolleranza, t. VII, p. 12. Scorre per la Gallia, distruggendo ed atterrando gl’idoli ed i templi, t. VII, p. 372.

Martino IV, Papa, t. XIII, p. 174.

Martino V, Papa. Sua elezione, t. XIII, p. 277. Suo governo, t. XIII, p. ivi.

Martiri e Martirio. Loro numero meno considerevole di quanto è stato esagerato, t. III, p. 48. Su quanto possa credersi intorno ai patimenti de’ martiri, t. III, p. 106. Loro numero, tom. III, p. 109. Culto dei martiri cristiani circa il quattrocento, t. V, p. 389. Riflessioni generali, t. V, p. 392. Martiri e reliquie favolose, t. V, p. 392.

Mascezel, figlio di Nabello affricano, t. VI, p. 33. Riporta una vittoria facile, completa e quasi senza effusione di sangue, t. VI, p. 36. Accoglienza da lui avuta alla Corte di Milano, t. VI, p. 39. Rimane infelicemente annegato, t. VI, p. ivi.

Massenzio, figlio di Massimiano. Dichiarato Imperatore di Roma, t. II, p. 184. Rifiuta la perfida amicizia di Galerio, Imperatore d’Oriente, t. II, p. 189. Sua tirannide nell’Affrica e nell’Italia, t. II, p. 199. Guerra civile tra lui e Costantino, t. II, p. 202. Indulgenze e timori di Massenzio, t. II, p. 211. Sua morte, t. II, p. 215.

Distruzione della sua stirpe, t. II, p. 216. Persecuzione de’ Cristiani sotto questo principe, t. III, p. 98.

Massimiano. Associato all’Impero da Diocleziano, t. II, p. 145. Sua lunga assenza da Roma, t. II, p. 146. Sua residenza in Milano, t. II, p. 147. Circo, teatro, zecca, palazzo, bagni fondati in questa città da Massimiano, t. II, p. ivi. Estingue il pericoloso spirito d’indipendenza, t. II, p. 149. Usurpa, se non gli attributi, i titoli della divinità, t. II, p. 153. Rinunzia di Massimiano alla imperiale dignità, contemporanea a quella di Diocleziano, t. II, p. 161. Suo feroce carattere, t. II, p. ivi. Riveste la porpora, t. II, p. 185. Arruola un numeroso corpo di Mori per la sua guerra Affricana, t. II, p. 186. Conduce a Roma prigioniero Severo, t. II, p. 187. Dà sua figlia Fausta in moglie a Costantino, e gli conferisce il titolo d’Augusto, t. II, p. ivi. Difende l’Italia invasa da Galerio, tom. II, p. 188. Massimiano si rifuggia nella Corte di suo genero Costantino, t. II, p. 194. Sparge artificiosamente rumore sulla morte di Costantino; occupando il suo trono, procura di svegliare una ribellione, t. II, p. ivi. Segreta ma irrevocabil sentenza di morte contro di lui, t. II, p. 197. Stato de’ Cristiani sotto il