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Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XIII.djvu/415: differenze tra le versioni

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{{RigaIntestazione||DELLE MATERIE|409}}
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{{Colonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>causa della tolleranza, {{Pg|12|t. VII, p. 12.|sdVII}} Scorre per la Gallia, distruggendo ed atterrando gl’idoli ed i templi, {{Pg|372|t. VII, p. 372.|sdVII}}
{{Colonna|em=-1}}{{Pt|<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>tismo|fanatismo}} di Giuliano, {{Pg|247|tom. IV, p. 247.|sdIV}} Religiosa dissimulazione, {{Pg|250|tom. IV, p. 250.|sdIV}} Scritti da esso composti contro la religione Cristiana, {{Pg|252|t. IV, p. 252.|sdIV}} Tolleranza universale, {{Pg|254|t. IV, p. 254.|sdIV}} Zelo e divozione di Giuliano nella ristaurazione del Paganesimo, {{Pg|256|t. IV, p. 256.|sdIV}} Riforma del Paganesimo, {{Pg|259|t. IV, p. 259.|sdIV}} Giuliano tenta di rifabbricare il tempio di Gerusalemme, {{Pg|274|t. IV, p. 274.|sdIV}} Parzialità di Giuliano per gli Ebrei, {{Pg|279|t. IV, p. 279.|sdIV}} Giuliano perseguita Atanasio, e lo scaccia dalla sua sede, {{Pg|302|t. IV, p. 302.|sdIV}} Cesari nominati da Giuliano, {{Pg|309|t. IV, p. 309.|sdIV}} Risoluzione di marciare contro i Persiani, {{Pg|311|t. IV, p. 311.|sdIV}} Da Costantinopoli passa in Antiochia, {{Pg|313|t. IV, p. 313.|sdIV}} Il popolo d’Antiochia contrario a Giuliano, {{Pg|316|t. IV, p. 316.|sdIV}} Giuliano compone una satira contro gli abitanti d’Antiochia, {{Pg|319|t. IV, p. 319.|sdIV}} Marcia verso l’Eufrate, {{Pg|323|t. IV, p. 323.|sdIV}} Suo disegno d’invadere la Persia, {{Pg|325|t. IV, p. 325.|sdIV}} Alienazione del re di Armenia, {{Pg|327|t. IV, p. 327.|sdIV}} Apparecchii militari, {{Pg|328|t. IV, p. 328.|sdIV}} Giuliano entra nel territorio Persiano, {{Pg|330|t. IV, p. 330.|sdIV}} Marcia pel deserto della Mesopotamia, {{Pg|331|t. IV, p. 331.|sdIV}} Suoi successi, {{Pg|333|t. IV, p. 333.|sdIV}} Invade la Sorìa, {{Pg|338|tom. IV, p. 338.|sdIV}} Assedio di Perisabor, {{Pg|338|tom. IV, p. ''ivi''.|sdIV}} Di Maogamalca, {{Pg|340|t. IV, p. 340.|sdIV}} Personale condotta di {{AltraColonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>Giuliano, {{Pg|342|t. IV, p. 342.|sdIV}} Conduce la sua flotta dall’Eufrate al Tigri, {{Pg|346|t. IV, p. 346.|sdIV}} Passaggio del Tigri, e vittoria de’ Romani, {{Pg|348|tom. IV, p. 348.|sdIV}} Stato di Giuliano, e sua ostinazione, {{Pg|352|tom. IV, p. 352.|sdIV}} Incendia la flotta, {{Pg|355|t. IV, p. 355.|sdIV}} Marcia contro di Sapore, {{Pg|358|t. IV, p. 358.|sdIV}} Ritirata ed angustie dell’esercito Romano, {{Pg|361|tom. IV, p. 361.|sdIV}} Giuliano è ferito mortalmente, {{Pg|364|t. IV, p. 364.|sdIV}} Morte di Giuliano, {{Pg|366|t. IV, p. 366.|sdIV}} Riflessioni sopra la sua morte, {{Pg|387|t. IV, p. 387.|sdIV}} Suoi funerali, {{Pg|390|t. IV, p. 390.|sdIV}}


{{Sc|Martino IV}}, Papa, {{Pg|174|t. XIII, p. 174.|sdXIII}}
{{Sc|Giulio}} Nipote. Imperatore di Occidente insieme con Glicerio, {{Pg|537|t. VI, p. 537.|sdVI}} Sua abdicazione e sua morte, {{Pg|539|t. VI, p. 539.|sdVI}}


{{Sc|Martino V}}, Papa. Sua elezione, {{Pg|277|t. XIII, p. 277.|sdXIII}} Suo governo, {{Pg|277|t. XIII, p. ''ivi''.|sdXIII}}
''Giuochi'' secolari. Rinnovati da Filippo, {{Pg|287|t. I, p. 287.|sdI}}


''Martiri e Martirio''. Loro numero meno considerevole di quanto è stato esagerato, {{Pg|48|t. III, p. 48.|sdIII}} Su quanto possa credersi intorno ai patimenti de’ martiri, {{Pg|106|t. III, p. 106.|sdIII}} Loro numero, {{Pg|109|tom. III, p. 109.|sdIII}} Culto dei martiri cristiani circa il quattrocento, {{Pg|389|t. V, p. 389.|sdV}} Riflessioni generali, {{Pg|392|t. V, p. 392.|sdV}} Martiri e reliquie favolose, {{Pg|392|t. V, p. 392.|sdV}}
''Giurisprudenza'' Romana, {{Pg|161|tom. VIII, p. 161.|sdVIII}} Leggi dei Re di Roma, {{Pg|163|t. VIII, p. 163.|sdVIII}} Le Dodici Tavole dei Decemviri, {{Pg|166|t. VIII, p. 166.|sdVIII}} Loro indole ed influenza, {{Pg|169|t. VIII, p. 169.|sdVIII}} Leggi del popolo, {{Pg|171|t. VIII, p. 171.|sdVIII}} Decreti del Senato, {{Pg|174|t. VIII, p. 174.|sdVIII}} Editti de’ Pretori, {{Pg|174|t. VIII, p. ''ivi''.|sdVIII}} Editto perpetuo, {{Pg|176|t. VIII, p. 176.|sdVIII}} Costituzioni degli Imperadori, {{Pg|177|t. VIII, p. 177.|sdVIII}} Loro potere legislativo, {{Pg|178|tom. VIII, p. 178.|sdVIII}} Loro rescritti, {{Pg|180|tom. VIII, p. 180.|sdVIII}} Forma della legge romana, {{Pg|182|t. VIII, p. 182.|sdVIII}} Successioni de’ legisti civili, {{Pg|184|t. VIII, p. 184.|sdVIII}} Primo periodo, {{Pg|184|t. VIII, p. ''ivi''.|sdVIII}} Secondo periodo, {{Pg|186|t. VIII, p. 186.|sdVIII}} Terzo periodo, {{Pg|186|t. VIII, p. ''ivi''.|sdVIII}} Loro filosofia, {{Pg|187|t. VIII, p. 187.|sdVIII}} Autorità, {{Pg|189|t. VIII, p. 189.|sdVIII}} Se

{{Sc|Mascezel}}, figlio di Nabello affricano, {{Pg|33|t. VI, p. 33.|sdVI}} Riporta una vittoria facile, completa e quasi senza effusione di sangue, {{Pg|36|t. VI, p. 36.|sdVI}} Accoglienza da lui avuta alla Corte di Milano, {{Pg|39|t. VI, p. 39.|sdVI}} Rimane infelicemente annegato, {{Pg|39|t. VI, p. ''ivi''.|sdVI}}

<p>{{Sc|Massenzio}}, figlio di Massimiano. Dichiarato Imperatore di Roma, {{Pg|184|t. II, p. 184.|sdII}} Rifiuta la perfida amicizia di Galerio, Imperatore d’Oriente, {{Pg|189|t. II, p. 189.|sdII}} Sua tirannide nell’Affrica e nell’Italia, {{Pg|199|t. II, p. 199.|sdII}} Guerra civile tra lui e Costantino, {{Pg|202|t. II, p. 202.|sdII}} Indulgenze e timori di Massenzio, {{Pg|211|t. II, p. 211.|sdII}} Sua morte, {{Pg|215|t. II, p. 215.|sdII}} {{AltraColonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>Distruzione della sua stirpe, {{Pg|216|t. II, p. 216.|sdII}} Persecuzione de’ Cristiani sotto questo principe, {{Pg|98|t. III, p. 98.|sdIII}}</p>

{{Sc|Massimiano}}. Associato all’Impero da Diocleziano, {{Pg|145|t. II, p. 145.|sdII}} Sua lunga assenza da Roma, {{Pg|146|t. II, p. 146.|sdII}} Sua residenza in Milano, {{Pg|147|t. II, p. 147.|sdII}} Circo, teatro, zecca, palazzo, bagni fondati in questa città da Massimiano, {{Pg|147|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Estingue il pericoloso spirito d’indipendenza, {{Pg|149|t. II, p. 149.|sdII}} Usurpa, se non gli attributi, i titoli della divinità, {{Pg|153|t. II, p. 153.|sdII}} Rinunzia di Massimiano alla imperiale dignità, contemporanea a quella di Diocleziano, {{Pg|161|t. II, p. 161.|sdII}} Suo feroce carattere, {{Pg|161|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Riveste la porpora, {{Pg|185|t. II, p. 185.|sdII}} Arruola un numeroso corpo di Mori per la sua guerra Affricana, {{Pg|186|t. II, p. 186.|sdII}} Conduce a Roma prigioniero Severo, {{Pg|187|t. II, p. 187.|sdII}} Dà sua figlia Fausta in moglie a Costantino, e gli conferisce il titolo d’Augusto, {{Pg|187|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Difende l’Italia invasa da Galerio, {{Pg|188|tom. II, p. 188.|sdII}} Massimiano si rifuggia nella Corte di suo genero Costantino, {{Pg|194|t. II, p. 194.|sdII}} Sparge artificiosamente rumore sulla morte di Costantino; occupando il suo trono, procura di svegliare una ribellione, {{Pg|194|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Segreta ma irrevocabil sentenza di morte contro di lui, {{Pg|197|t. II, p. 197.|sdII}} Stato de’ Cristiani sotto il

Versione delle 23:54, 9 mar 2024


DELLE MATERIE 409
causa della tolleranza, t. VII, p. 12. Scorre per la Gallia, distruggendo ed atterrando gl’idoli ed i templi, t. VII, p. 372.

Martino IV, Papa, t. XIII, p. 174.

Martino V, Papa. Sua elezione, t. XIII, p. 277. Suo governo, t. XIII, p. ivi.

Martiri e Martirio. Loro numero meno considerevole di quanto è stato esagerato, t. III, p. 48. Su quanto possa credersi intorno ai patimenti de’ martiri, t. III, p. 106. Loro numero, tom. III, p. 109. Culto dei martiri cristiani circa il quattrocento, t. V, p. 389. Riflessioni generali, t. V, p. 392. Martiri e reliquie favolose, t. V, p. 392.

Mascezel, figlio di Nabello affricano, t. VI, p. 33. Riporta una vittoria facile, completa e quasi senza effusione di sangue, t. VI, p. 36. Accoglienza da lui avuta alla Corte di Milano, t. VI, p. 39. Rimane infelicemente annegato, t. VI, p. ivi.

Massenzio, figlio di Massimiano. Dichiarato Imperatore di Roma, t. II, p. 184. Rifiuta la perfida amicizia di Galerio, Imperatore d’Oriente, t. II, p. 189. Sua tirannide nell’Affrica e nell’Italia, t. II, p. 199. Guerra civile tra lui e Costantino, t. II, p. 202. Indulgenze e timori di Massenzio, t. II, p. 211. Sua morte, t. II, p. 215.

Distruzione della sua stirpe, t. II, p. 216. Persecuzione de’ Cristiani sotto questo principe, t. III, p. 98.

Massimiano. Associato all’Impero da Diocleziano, t. II, p. 145. Sua lunga assenza da Roma, t. II, p. 146. Sua residenza in Milano, t. II, p. 147. Circo, teatro, zecca, palazzo, bagni fondati in questa città da Massimiano, t. II, p. ivi. Estingue il pericoloso spirito d’indipendenza, t. II, p. 149. Usurpa, se non gli attributi, i titoli della divinità, t. II, p. 153. Rinunzia di Massimiano alla imperiale dignità, contemporanea a quella di Diocleziano, t. II, p. 161. Suo feroce carattere, t. II, p. ivi. Riveste la porpora, t. II, p. 185. Arruola un numeroso corpo di Mori per la sua guerra Affricana, t. II, p. 186. Conduce a Roma prigioniero Severo, t. II, p. 187. Dà sua figlia Fausta in moglie a Costantino, e gli conferisce il titolo d’Augusto, t. II, p. ivi. Difende l’Italia invasa da Galerio, tom. II, p. 188. Massimiano si rifuggia nella Corte di suo genero Costantino, t. II, p. 194. Sparge artificiosamente rumore sulla morte di Costantino; occupando il suo trono, procura di svegliare una ribellione, t. II, p. ivi. Segreta ma irrevocabil sentenza di morte contro di lui, t. II, p. 197. Stato de’ Cristiani sotto il