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Pagina:Gibbon - Storia della decadenza e rovina dell'Impero romano XIII.djvu/411: differenze tra le versioni

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{{RigaIntestazione||DELLE MATERIE|405}}
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{{Colonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>causa della tolleranza, {{Pg|12|t. VII, p. 12.|sdVII}} Scorre per la Gallia, distruggendo ed atterrando gl’idoli ed i templi, {{Pg|372|t. VII, p. 372.|sdVII}}
{{Colonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>Decio, {{Pg|316|t. I, p. 316.|sdI}} Sua estensione, {{Pg|317|t. I, p. 317.|sdI}} Suo clima, {{Pg|318|t. I, p. 318.|sdI}} Suoi effetti sopra i naturali del paese, {{Pg|320|t. I, p. 320.|sdI}} Stato della sua popolazione, {{Pg|331|tom. I, p. 331.|sdI}} Religione, {{Pg|341|t. I, p. 341.|sdI}} Suoi effetti nella pace, {{Pg|342|t. I, p. 342.|sdI}} Nella guerra, {{Pg|343|t. I, p. 343.|sdI}} I Bardi, {{Pg|344|t. I, p. 344.|sdI}} Dissensioni politiche fomentate dai Romani, {{Pg|349|t. I, p. 349.|sdI}} Spedizione di Probo nella Germania, {{Pg|75|t. II, p. 75.|sdII}} Sottomessa da Attila, {{Pg|371|t. VI, p. 371.|sdVI}} Riunita da Carlomagno sotto il medesimo scettro, {{Pg|335|t. IX, p. 335.|sdIX}}


{{Sc|Martino IV}}, Papa, {{Pg|174|t. XIII, p. 174.|sdXIII}}


{{Sc|Martino V}}, Papa. Sua elezione, {{Pg|277|t. XIII, p. 277.|sdXIII}} Suo governo, {{Pg|277|t. XIII, p. ''ivi''.|sdXIII}}
''Gerusalemme''. Giuliano progetta la riedificazione del suo tempio, {{Pg|274|t. IV, p. 274.|sdIV}} Descrizione di questa città, {{Pg|276|t. IV, p. 276.|sdIV}} Pellegrinaggi, {{Pg|277|t. IV, p. 277.|sdIV}} Il progetto della riedificazione non riesce, {{Pg|280|t. IV, p. 280.|sdIV}} Conquistata da’ Saracini, {{Pg|211|t. X, p. 211.|sdX}} Stato di questa città, e particolarità sulle peregrinazioni al Santo Sepolcro, {{Pg|255|t. XI, p. 255.|sdXI}} Condizione di Gerusalemme sotto i Califfi Fatimiti, {{Pg|260|tom. XI, p. 260.|sdXI}} Numero de’ pellegrini aumentato, {{Pg|263|t. XI, p. 263.|sdXI}} Conquistata dalle armi turche, {{Pg|265|t. XI, p. 265.|sdXI}} Suo reame sotto i Crociati, {{Pg|367|t. XI, p. 367.|sdXI}} Sue Assise, {{Pg|371|t. XI, p. 371.|sdXI}} Corte dei Pari, {{Pg|373|t. XI, p. 373.|sdXI}} Legge de’ combattimenti giudiziarii, {{Pg|375|t. XI, p. 375.|sdXI}} Corte de’ Borghesi, {{Pg|377|t. XI, p. 377.|sdXI}} Conquista del suo regno e {{AltraColonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>presa della città fattasi dal Sultano Saladino, {{Pg|420|t. XI, p. 420.|sdXI}}


''Martiri e Martirio''. Loro numero meno considerevole di quanto è stato esagerato, {{Pg|48|t. III, p. 48.|sdIII}} Su quanto possa credersi intorno ai patimenti de’ martiri, {{Pg|106|t. III, p. 106.|sdIII}} Loro numero, {{Pg|109|tom. III, p. 109.|sdIII}} Culto dei martiri cristiani circa il quattrocento, {{Pg|389|t. V, p. 389.|sdV}} Riflessioni generali, {{Pg|392|t. V, p. 392.|sdV}} Martiri e reliquie favolose, {{Pg|392|t. V, p. 392.|sdV}}
{{Sc|Gesù Cristo}}. Sua Incarnazione, {{Pg|5|t. IX, p. 5.|sdIX}} Nato solamente uomo, secondo gli Ebioniti, {{Pg|8|t. IX, p. 8.|sdIX}} Sua nascita e suoi effetti, {{Pg|11|t. IX, p. 11.|sdIX}} Gesù Cristo un Dio in tutta la sua dignità, secondo i Doceti, {{Pg|15|t. IX, p. 15.|sdIX}} Il suo corpo incorruttibile, {{Pg|17|t. IX, p. 17.|sdIX}} La doppia natura di Cerinto, {{Pg|20|t. IX, p. 20.|sdIX}} La divina Incarnazione di Apolinare, {{Pg|22|t. IX, p. 22.|sdIX}} Assenso degli Ortodossi al decreto della Chiesa cattolica, e disputa sulle parole con cui si esprimerebbe questo Dogma, {{Pg|26|t. IX, p. 26.|sdIX}} Il Trisagion e la guerra di religione fino alla morte di Anastasio, {{Pg|73|t. IX, p. 73.|sdIX}} Prima guerra religiosa, {{Pg|77|t. IX, p. 77.|sdIX}}


''Gesuiti''. Loro missione in Etiopia, {{Pg|137|t. IX, p. 137.|sdIX}} Conversione dell’Imperatore degli Abissini, {{Pg|138|t. IX, p. 138.|sdIX}} Espulsione finale de’ Gesuiti, {{Pg|140|t. IX, p. 140.|sdIX}}
{{Sc|Mascezel}}, figlio di Nabello affricano, {{Pg|33|t. VI, p. 33.|sdVI}} Riporta una vittoria facile, completa e quasi senza effusione di sangue, {{Pg|36|t. VI, p. 36.|sdVI}} Accoglienza da lui avuta alla Corte di Milano, {{Pg|39|t. VI, p. 39.|sdVI}} Rimane infelicemente annegato, {{Pg|39|t. VI, p. ''ivi''.|sdVI}}


{{Sc|Geta}}, figlio di Settimio Severo. Nominato Imperatore con suo fratello Caracalla dopo la morte del loro padre, {{Pg|195|t. I, p. 195.|sdI}} Sua avversione contro il fratello Caracalla, {{Pg|196|t. I, p. 196.|sdI}} Negoziazioni con Caracalla per dividere l’Impero, {{Pg|197|t. I, p. 197.|sdI}} Viene ucciso dal suo fratello, {{Pg|198|t. I, p. 198.|sdI}} Posto fra gli Dei, {{Pg|200|t. I, p. 200.|sdI}}
<p>{{Sc|Massenzio}}, figlio di Massimiano. Dichiarato Imperatore di Roma, {{Pg|184|t. II, p. 184.|sdII}} Rifiuta la perfida amicizia di Galerio, Imperatore d’Oriente, {{Pg|189|t. II, p. 189.|sdII}} Sua tirannide nell’Affrica e nell’Italia, {{Pg|199|t. II, p. 199.|sdII}} Guerra civile tra lui e Costantino, {{Pg|202|t. II, p. 202.|sdII}} Indulgenze e timori di Massenzio, {{Pg|211|t. II, p. 211.|sdII}} Sua morte, {{Pg|215|t. II, p. 215.|sdII}} {{AltraColonna|em=-1}}<noinclude>{{gap|.55em}}</noinclude>Distruzione della sua stirpe, {{Pg|216|t. II, p. 216.|sdII}} Persecuzione de’ Cristiani sotto questo principe, {{Pg|98|t. III, p. 98.|sdIII}}</p>


{{Sc|Massimiano}}. Associato all’Impero da Diocleziano, {{Pg|145|t. II, p. 145.|sdII}} Sua lunga assenza da Roma, {{Pg|146|t. II, p. 146.|sdII}} Sua residenza in Milano, {{Pg|147|t. II, p. 147.|sdII}} Circo, teatro, zecca, palazzo, bagni fondati in questa città da Massimiano, {{Pg|147|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Estingue il pericoloso spirito d’indipendenza, {{Pg|149|t. II, p. 149.|sdII}} Usurpa, se non gli attributi, i titoli della divinità, {{Pg|153|t. II, p. 153.|sdII}} Rinunzia di Massimiano alla imperiale dignità, contemporanea a quella di Diocleziano, {{Pg|161|t. II, p. 161.|sdII}} Suo feroce carattere, {{Pg|161|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Riveste la porpora, {{Pg|185|t. II, p. 185.|sdII}} Arruola un numeroso corpo di Mori per la sua guerra Affricana, {{Pg|186|t. II, p. 186.|sdII}} Conduce a Roma prigioniero Severo, {{Pg|187|t. II, p. 187.|sdII}} Dà sua figlia Fausta in moglie a Costantino, e gli conferisce il titolo d’Augusto, {{Pg|187|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Difende l’Italia invasa da Galerio, {{Pg|188|tom. II, p. 188.|sdII}} Massimiano si rifuggia nella Corte di suo genero Costantino, {{Pg|194|t. II, p. 194.|sdII}} Sparge artificiosamente rumore sulla morte di Costantino; occupando il suo trono, procura di svegliare una ribellione, {{Pg|194|t. II, p. ''ivi''.|sdII}} Segreta ma irrevocabil sentenza di morte contro di lui, {{Pg|197|t. II, p. 197.|sdII}} Stato de’ Cristiani sotto il
''Giacobiti'', {{Pg|114|t. IX, p. 114.|sdIX}}

{{Sc|Giamblico}} (il divino). {{Pt|Filo-|}}

Versione delle 23:54, 9 mar 2024


DELLE MATERIE 405
causa della tolleranza, t. VII, p. 12. Scorre per la Gallia, distruggendo ed atterrando gl’idoli ed i templi, t. VII, p. 372.

Martino IV, Papa, t. XIII, p. 174.

Martino V, Papa. Sua elezione, t. XIII, p. 277. Suo governo, t. XIII, p. ivi.

Martiri e Martirio. Loro numero meno considerevole di quanto è stato esagerato, t. III, p. 48. Su quanto possa credersi intorno ai patimenti de’ martiri, t. III, p. 106. Loro numero, tom. III, p. 109. Culto dei martiri cristiani circa il quattrocento, t. V, p. 389. Riflessioni generali, t. V, p. 392. Martiri e reliquie favolose, t. V, p. 392.

Mascezel, figlio di Nabello affricano, t. VI, p. 33. Riporta una vittoria facile, completa e quasi senza effusione di sangue, t. VI, p. 36. Accoglienza da lui avuta alla Corte di Milano, t. VI, p. 39. Rimane infelicemente annegato, t. VI, p. ivi.

Massenzio, figlio di Massimiano. Dichiarato Imperatore di Roma, t. II, p. 184. Rifiuta la perfida amicizia di Galerio, Imperatore d’Oriente, t. II, p. 189. Sua tirannide nell’Affrica e nell’Italia, t. II, p. 199. Guerra civile tra lui e Costantino, t. II, p. 202. Indulgenze e timori di Massenzio, t. II, p. 211. Sua morte, t. II, p. 215.

Distruzione della sua stirpe, t. II, p. 216. Persecuzione de’ Cristiani sotto questo principe, t. III, p. 98.

Massimiano. Associato all’Impero da Diocleziano, t. II, p. 145. Sua lunga assenza da Roma, t. II, p. 146. Sua residenza in Milano, t. II, p. 147. Circo, teatro, zecca, palazzo, bagni fondati in questa città da Massimiano, t. II, p. ivi. Estingue il pericoloso spirito d’indipendenza, t. II, p. 149. Usurpa, se non gli attributi, i titoli della divinità, t. II, p. 153. Rinunzia di Massimiano alla imperiale dignità, contemporanea a quella di Diocleziano, t. II, p. 161. Suo feroce carattere, t. II, p. ivi. Riveste la porpora, t. II, p. 185. Arruola un numeroso corpo di Mori per la sua guerra Affricana, t. II, p. 186. Conduce a Roma prigioniero Severo, t. II, p. 187. Dà sua figlia Fausta in moglie a Costantino, e gli conferisce il titolo d’Augusto, t. II, p. ivi. Difende l’Italia invasa da Galerio, tom. II, p. 188. Massimiano si rifuggia nella Corte di suo genero Costantino, t. II, p. 194. Sparge artificiosamente rumore sulla morte di Costantino; occupando il suo trono, procura di svegliare una ribellione, t. II, p. ivi. Segreta ma irrevocabil sentenza di morte contro di lui, t. II, p. 197. Stato de’ Cristiani sotto il