Allor che oppressa dal gravoso incarco: differenze tra le versioni

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{{IncludiIntestazione|sottotitolo=Allor, che oppressa dal gravoso incarco}}
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|Nome e cognome dell'autore= Faustina Maratti
|Titolo=Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti, sua consorte
|Iniziale del titolo=R
|Nome della pagina principale=Rime dell'avvocato Gio. Batt. Felice Zappi e di Faustina Maratti, sua consorte
|Eventuale titolo della sezione o del capitolo=Allor, che oppressa dal gravoso incarco
|Anno di pubblicazione =1723
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|Secolo di pubblicazione=XVIII secolo
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|CapitoloPrecedente=Da poi che il mio bel sol s'è fatto duce
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Allor, che oppressa dal gravoso incarco ,
Cader sotto il mio giogo alto e possente;
Credevi tu quell'orgogliosa mente
Mantener sempre d'ogni affetto priva?

5Sotto qual clima, in qual'estrania riva
Alma si trova, ch'il mio ardor non sente?
Arser gli Dei, non che la mortal gente,
Alla mia face eternamente viva.

E tu sola pensasti andar disciolta?
10Or mira: preparata è la catena,
Il giogo, e i lacci, onde fia l'alma involta.

Cosi parlommi Amore, e la serena
Tranquilla pace fu dal mio cor tolta:
Ahi lacci, ahi giogo, ahi servitude, ahi pena!

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