Spesso del Sol la pura luce ed alma
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XXVI
DUCA DI MANTOVA1
Da’ travagli nascer talor felicità.
Spesso del Sol la pura luce ed alma
Nuvola adombra, ed è spumante il mare;
Spesso all’incontra il Sol fulgido appare,
E l’orgoglio del mar s’acqueta in calma.
5Così nel Mondo ora benigni, or empi
Mostra sembianti, e la fortuna alterna;
Ma quando i chiari spirti aspra governa,
Crescono allor d’alta virtute esempi.
Quando sull’arco più crudele e rea
10Saetta pose, e più s’armò di sdegno,
Che quando a’ fieri colpi ella fe’ segno
La gran pietà del sì cantato Enea?
Scorse Priamo tronco; e posto in forse
Il Genitor di miserabil morte;
15Tolta dal Mondo la fedel consorte,
Ed in fiamma ed ardor la patria scorse.
E pur l’acerbo duol sì nol trafisse,
Che di viltate ei si volgesse all’arte;
Ma slegando da riva ancore e sarte
20Verso le fiamme d’Ilïone ei disse:
Dardanj campi, eccelse torri, e mura
Degl’Iliaci Regi albergo altero,
Fatte per Marte insidïoso e fiero
Magion di belve solitaria e scura,
25Mal si contese; e dell’Ettorea mano
Van fu lo schermo a’ nostri casi avversi;
Ed io quest’alma alle percosse offersi,
Ed al fier Larisseo m’opposi invano.
Così nell’alto già fermossi; or movo
30Per immenso oceán fra turbe Argive,
Cercando armato sull’Ausonie rive
A’ scacciati Nepoti imperio novo.
Forse fia, che a mia man giusto favore
Del Ciel s’aggiunga, onde immortal memoria
35Sparga per miei trofei lampi di gloria
Su quest’oscuro, che n’ingombra, orrore.
Sì disse: e sciolse dalle patrie arene.
Poscia del Tebro in sulla nobil terra
Duci creò, che fulminando in guerra
40Strinsero a duro giogo Argo, e Micene.
Note
- ↑ Regnò dal 1612 al 1626. Fu principe debole e senza talento. Qui forse si allude alla guerra che gli mosse il Duca di Savoja pel Monferrato.