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Spesso del Sol la pura luce ed alma

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura Spesso del Sol la pura luce ed alma Intestazione 21 gennaio 2024 75% Da definire

Farsi ad altrui di gran valore esempio Suoi canti in mezzo a noi fama diffonde
Questo testo fa parte della raccolta Canzoni morali di Gabriello Chiabrera
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XXVI

DUCA DI MANTOVA1

Da’ travagli nascer talor felicità.

Spesso del Sol la pura luce ed alma
     Nuvola adombra, ed è spumante il mare;
     Spesso all’incontra il Sol fulgido appare,
     E l’orgoglio del mar s’acqueta in calma.
5Così nel Mondo ora benigni, or empi
     Mostra sembianti, e la fortuna alterna;
     Ma quando i chiari spirti aspra governa,
     Crescono allor d’alta virtute esempi.
Quando sull’arco più crudele e rea
     10Saetta pose, e più s’armò di sdegno,
     Che quando a’ fieri colpi ella fe’ segno
     La gran pietà del sì cantato Enea?
Scorse Priamo tronco; e posto in forse
     Il Genitor di miserabil morte;
     15Tolta dal Mondo la fedel consorte,
     Ed in fiamma ed ardor la patria scorse.
E pur l’acerbo duol sì nol trafisse,
     Che di viltate ei si volgesse all’arte;
     Ma slegando da riva ancore e sarte
     20Verso le fiamme d’Ilïone ei disse:
Dardanj campi, eccelse torri, e mura
     Degl’Iliaci Regi albergo altero,
     Fatte per Marte insidïoso e fiero
     Magion di belve solitaria e scura,
25Mal si contese; e dell’Ettorea mano
     Van fu lo schermo a’ nostri casi avversi;
     Ed io quest’alma alle percosse offersi,
     Ed al fier Larisseo m’opposi invano.
Così nell’alto già fermossi; or movo
     30Per immenso oceán fra turbe Argive,
     Cercando armato sull’Ausonie rive
     A’ scacciati Nepoti imperio novo.
Forse fia, che a mia man giusto favore
     Del Ciel s’aggiunga, onde immortal memoria
     35Sparga per miei trofei lampi di gloria
     Su quest’oscuro, che n’ingombra, orrore.
Sì disse: e sciolse dalle patrie arene.
     Poscia del Tebro in sulla nobil terra
     Duci creò, che fulminando in guerra
     40Strinsero a duro giogo Argo, e Micene.

Note

  1. Regnò dal 1612 al 1626. Fu principe debole e senza talento. Qui forse si allude alla guerra che gli mosse il Duca di Savoja pel Monferrato.