Spesso il mio pigro ingegno inalzo e sveglio
Aspetto
Questo testo è stato riletto e controllato. |
◄ | Udir parmi di qua l'alte querele | Or che, per riportar nobil trofeo | ► |
Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi di occasione
xxx
al duca cesarini
Spesso il mio pigro ingegno inalzo e sveglio,
e per cantar di te, che ’l mondo noma
da chi del primo impero ornò la chioma,
gravi rime e purgate aduno e sceglio.
Ma, mentre in te m’affiso, unico speglio
del gran lume latin, pregio di Roma,
qual uom che cada per soverchia soma
manco al gran peso, e ch’io mi taccia è il meglio.
Pur non sdegnar se ’l mio stil fosco in parte
tuoi chiari onori in breve spazio stringe,
ampio subietto a piú famose carte.
Cosí leggiadra mano ombreggia e finge
rozzo carbon, che poi piú nobil arte
d’illustri e bei colori orna e dipinge.