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Sul punto ch'io morii, contava gli anni

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Epitaffi Letteratura Sul punto ch’io morii, contava gli anni Intestazione 12 giugno 2023 75% Da definire

Che sovente la Morte a mezzo il corso Posciachè sul Parnaso e nel Liceo
Questo testo fa parte della raccolta Epitaffi di Gabriello Chiabrera


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XXI

PER IL SIG. GIAMBATTISTA VECCHIETTI

Sul punto ch’io morii, contava gli anni
     Oltre i settanta, onde nel mondo io vissi
     Ben lungamente, e però far potrei
     Ampio racconto delle mie venture:
     Ma pregio di modestia è parlar poco.
     lo mi nacqui in Cosenza in riva al Crate,
     Ma fu la nostra stirpe entro Firenze
     Originata, e sovra i sette Colli
     Ebbe a fiorir mia giovenile etate:
     Quinci il Pastor che in Vatican corregge,
     Messaggiero mi elesse al Re de’ Persi,
     Ed io valsi a fornir la lunga strada;
     Poi di peregrinar tanta vaghezza
     Il cor mi prese, che trascorsi agl’Indi,
     E vidi il Gange, indi sott’alte antenne
     D’Arabia corsi e d’Etiopia i Regni:
     Per cotal guisa fummi aperto il varco
     Alle reggie de’ Grandi. Or io che tanti
     Vidi paesi, e di cotanti regi
     Scorsi l’altezza, non mirai paese,
     Ove la morte non avesse impero.
     Felice l’uom che lietamente vive,
     E che lieto alla morte si apparecchia.