Sul punto ch'io morii, contava gli anni
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XXI
PER IL SIG. GIAMBATTISTA VECCHIETTI
Sul punto ch’io morii, contava gli anni
Oltre i settanta, onde nel mondo io vissi
Ben lungamente, e però far potrei
Ampio racconto delle mie venture:
Ma pregio di modestia è parlar poco.
lo mi nacqui in Cosenza in riva al Crate,
Ma fu la nostra stirpe entro Firenze
Originata, e sovra i sette Colli
Ebbe a fiorir mia giovenile etate:
Quinci il Pastor che in Vatican corregge,
Messaggiero mi elesse al Re de’ Persi,
Ed io valsi a fornir la lunga strada;
Poi di peregrinar tanta vaghezza
Il cor mi prese, che trascorsi agl’Indi,
E vidi il Gange, indi sott’alte antenne
D’Arabia corsi e d’Etiopia i Regni:
Per cotal guisa fummi aperto il varco
Alle reggie de’ Grandi. Or io che tanti
Vidi paesi, e di cotanti regi
Scorsi l’altezza, non mirai paese,
Ove la morte non avesse impero.
Felice l’uom che lietamente vive,
E che lieto alla morte si apparecchia.