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Tasso, s'è ver ch'altrui fu dato in sorte

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Giovan Battista Marino

XVII secolo Indice:Marino Poesie varie (1913).djvu Letteratura IV. A Torquato Tasso Intestazione 16 luglio 2023 100% Da definire

Dunque, morto è il Costanzo? Or chi piú vostro Quando il fèro omicida irato sciolse
Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/Versi di occasione


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iv

Per la morte di una gentildonna.

     Tasso, s’è ver ch’altrui fu dato in sorte
mover Stige a pietá, ch’albergo è d’ira,
e viva al suon de la dolente lira
trar donna fuor de le tartaree porte;
     ben potrai tu, mentre ch’al ciel per forte
destín costei, che ’l mondo orbo sospira,
sen vola, il ciel, che piú benigno gira,
piegar cantando, e lei ritôrre a Morte.
     Sí vedrem per dolcezza al dolce canto
rompersi il marmo, e render di sotterra
a la bell’alma il suo leggiadro manto.
     Io, cui manca lo stil, quel sasso santo,
ov’Amor del suo foco il cener serra,
potrò pur forse intenerir col pianto.