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Teatro Historico di Velletri/Libro II/Capitolo IV

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Libro II - Serie de' Vescovi Cardinali Veliterni

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Serie de' Vescovi Cardinali Veliterni.
Cap. IV


Ho sempre stimata cosa di molta difficoltà il poter compitamente scrivere, e dimostrare la perfetta Serie di Vescovi Cardinali Veliterni, avanti però all'unione, che fece (come s'è detto) Papa Eugenio Terzo, perche questa Patria (come l'altre ancora) è stata sottoposta alli Sacchi, à gl'Incendij, et alle ruine; onde si sono abbrugiate le scritture, perdute le antiche memorie, e per conseguenza oscurata quella fama, che si poteva far chiara con il negro d'un inchiostro amico. Non doveva pertanto maravigliarsi il Lettore, se quì non iscorgerà quella esatta, e compita Serie, che sarebbe necessaria. Bisognerà dunque concentrarsi del poco, e credere, che le diligenze usate da più virtuosi, non habbino potuto schermire contro l'ingorde fauci del tempo.

Primo Vescovo Veliterno, per quelle congetture e raggioni assegnate di sopra, potrà dirsi S.Clemente, descendente da Velletri per la Stirpe Ottavia, essendo (come dice il Zazzera) figliuolo di Faustino, ò pure Fausto Ottavio, e di Matidia; di cui parlando Niceforo Calisto, e narrando il camino, che la madre di Clemente fece in Athene assieme con gl'altri due figliuoli Fausto, e Faustino (come registra ancora S.Antonino Arcivescovo di Fiorenza) disse, Clementem filium Fausti Cæsarem genere attingentem, di cui mi persuado anco intender volesse S.Paolo, quando, scrivendo à Filippensi disse, Salutant vos omnes Sancti, maximè autem, qui de domo Cæsari sunt. Di qual valore, e di quanti meriti, e santità fosse Clemente, [p. 143 modifica]bastarà dire, ch'alla Nobiltà del Sangue congionse l'eccellenza delle Fede, alla Fede l'Eminenza della Dignità, et alla Dignità la Gloriosa Corona del Martirio, sotto Traiano Imperatore, l'Anno della nostra salute C. doppo haver retta la Chiesa Romana Anni IX. Mesi VI. e Giorni VI.

Doppo S.Clemente per CCCLXV. Anni non si trova de Vescovi Veliterni altra memoria, che di Deodato, quale se ritrovò nel Concilio celebrato sotto Ilario Sommo Pontefice in Roma, con la radunanza di Quarant'otto Vescovi, da quali si prohibì à Pontefici l'elettione del Soccessore, e si decretò contro di quelli, ch'ardissero violare le Constitutioni, et Ordinationi Pontificie.

Celio Bonifacio soccedè à Deodato, perche nell'Anno CD.LXXXI. si ritrovò nel Concilio celebrato in Roma sotto Felice Secondo Sommo Pontefice, et anco in quello celebrato sotto Papa Simmaco Primo nel CD.XCIX. nel quale convennero Settanta due Vescovi, e si dichiarò il vero, e legittimo Pontefice.

Silvano Santo, da alcuni detto Silviano, e Silvino, fù Vescovo di Velletri nel D.I. si ritrovò ne' Concilij celebrati sotto Simmaco Sommo Pontefice contro Scismatici. Nel Martirologio Romano è posto nella Campagna con queste parole, In Campania S.Silviani Episcopi, et Confessoris; ma il Baronio nelle sue Annotationi tiene, che sia il nostro Vescovo Veliterno, che si ritrovò in detti Concilij. Perche anco nel Concilio celebrato sotto Agatone Sommo Pontefice, nella sottoscrittione di Vescovi; di Placentio si legge, Placentius Episcopus Veliternus Provinciæ Campaniæ, chiamandosi per ancora la Regione del Latio, dove stà Velletri Città Volsca, Campagna di Roma. Anzi il detto Autore vuole, che simil difficoltà si sperimenti in altri molti ancora. Si celebra la Festa di questo Santo Vescovo per li 10. di Febraro.

Chi soccedesse à Silvano immediatamente, io non hò potuto saperlo, trovo ben sì, che Giovanni fù Vescovo di Velletri nel D.XCVI. perche come si hà in un Codice della Libraria Vaticana, si ritrovò nel Concilio celebrato da San Gregorio Sommo Pontefice per li 5. di Luglio del [p. 144 modifica]detto Anno. Anzi, come si vede nel Registro, il medesimo Santo Papa li scrisse, che stante il pericolo che li soprastava de' Barbari, dovesse ritirarsi in un luogo sicuro della sua Diocese, chiamato Arenata, Ad Sanctum Andream Apostolum, comincia la lettera, Temporis qualitas admonet, etc. et in un'altra lettera li diede in cura la Chiesa delle Tre Taverne, hora Cisterna, e comincia, Postquam hostilis impietas, etc.

Doppo questo Giovanni l'Abbate Ughelli registra Vescovo nostro Veliterno Giraldo Moroveo santo, che con le sue preghiere, e meriti, per salvezza della Città sua impetrò da Dio la Grandine di Ghiande de Piombo, che fecero crudelissima strage de' Saraceni, quali volevano dar l'incendio à Velletri; di cosa tanto miracolosa ne fa mentione il Ferrari nel suo Martirologio de' Santi d'Italia, et il nostro Mancinelli scrive esser stato Monaco, et Abbate, ma non fa mentione del Monastero: forse fù Abbate del Monastero di S. Rufo, dove come si dirà, vi fù ancora Abbate Anastasio Quarto Sommo Pontefice; finalmente Giraldo fù dal Magno Gregorio destinato Vescovo Veliterno, Eius deinde fama illectus Gregorius Pontifex Summus Veliterno Clero Episcopum stauit, scrive il Mancinello. Hà fatto, e fà questo glorioso Pastore molti miracoli; hà liberato indemoniati, data la vista à ciechi, consolidato paralitici, liberato schiavi; et un tal Pietro servo basso del Cardinal Alberico Beluacense Francese, che fù Vescovo Veliterno nel M.XLVI. essendoli nato un osso nella gola, che lo tormentava, raccomandandosi alli meriti del santo Vescovo, lo vomitò fuora nelle proprie mani, e rassembrava l'osso un puttino con le membra humane. Molti altri miracoli hà fatto, e fà Dio benedetto per l'efficaci intercessioni di questo suo servo, quali non si registrano, ma alla giornata si sperimentano da diversi Cittadini. La Festa di questo Santo si celebra in Velletri per li sette di Decembre, giorno, come nota il Mancinello, del suo felice transito da questa Valle di miserie all'ameno Giardino del Cielo, dove gode eterna gloria.

Chiamato Giraldo dal suo Signore à godere in Cielo quello, c'haveva meritato in terra, fù fatto Vescovo Veliterno [p. 145 modifica]Humile, il quale nel D.C.I. si trova sottoscritto in un Constituto di S.Gregorio Papa per certi Monaci, come registra il Baronio.

All'Humile soccedè Potentino, il quale si ritrovò nel Concilio Romano adunato, e celebrato con cento, e cinquanta Vescovi sotto Martino primo Sommo Pontefice, e Santo Martire, contro Constante Imperatore heretico, non solamente perché difendeva nell'Heresia Paolo Patriarca Constantinopolitano, ma anco perché malamente egli trattò i Legati Apostolici. Potentino Belitrensi, si legge nel Codice impresso Coloniæ Agrippinæ M.DC.XVIII..

Soccedè nel Vescovato Placentio, ò Placentino, il quale si ritrovò nel Concilio Romano celebrato sotto Agatone Sommo Pontefice nel DC.LXXIX. nel quale si determinò la verità, che in Christo siano due Nature, e due Volontà, Divina, & Humana, di cui s'intende la sopr'accennata sottoscrittione.

Giovanni Secondo si ritrovò nel Concilio Romano sotto Gregorio Secondo Sommo Pontefice nel DCC. XXI. come si vede in un manoscritto della Biblioteca Vaticana, e si sottoscrisse in un Decreto fatto contro li maritaggi illeciti.

Grosso overo Gratioso si ritrovò né tre Concilij celebrati sotto Zaccaria, e sotto Paolo Primo Sommi Pontefici, nel DCC.LXI. e si sottoscrisse ad alcuni Decreti di grandissima consideratione.

Teodoro fù Vescovo di Velletri sotto Adriano Primo Sommo Pontefice che salì alla Sede di Pietro nel DCC.LXXII..

Gregorio fù Vescovo di Velletri, e si ritrovò nel Concilio Romano celebrato sotto Eugenio Secondo Sommo Pontefice nel DCCC.XXVI.

Giovanni Terzo si ritrovò nel Concilio Romano sotto Leone Quarto Sommo Pontefice negli Anni DCCC.LIII. nel quale li Padri decretarono molte cose spettanti alla Disciplina Ecclesiastica.

Gauderico, o Gaudentio fù Vescovo di Velletri, e si ritrovò nel Concilio Romano sotto Adriano Secondo Sommo Pontefice nel DCCC.LXXI.. Fù Legato di Papa Giovanni Ottavo à Carlo Calvo Imperatore, acciò l'essortasse di venire in Roma. Alla richiesta di questo Vescovo, Giovanni [p. 146 modifica]Diacono scrisse la Vita di San Clemente Papa, e Martire; come egli confessa, e vien registrato dal Baronio, Ego autem divinæ spes fiducia roboratus, quia Gaudericus Episcopus Veliternus expostulat, ad Clementem Romanæ Urbis Antistitem, suffragante Domino, stilum convertam.

Nel CM.XLII. era Vescovo Veliterno Leone, come per Instromento d'Emphiteusi fatto tra esso Vescovo, et un tal Demetrio, quale si conserva nell'Archivio de' Signori Canonici, stipolato sotto Marino Secondo Sommo Pontefice. Teobaldo era Vescovo di Velletri nel CM.XCVI.

Giovanni Quarto era Vescovo Veliterno nel M. Dicesi, che questo Vescovo con grandissima diligenza, e prestezza nascondesse molte Reliquie de Santi, e molt'altre cose pretiose spettanti al Culto Divino, acciò non andassero in mano de' Saraceni, che scorrevano à depredare, e distruggere in più parti d'Italia. Odone fù Vescovo Veliterno nel M.II.

Teobaldo Secondo de' Conti di Tuscolano, oriundo da Velletri, fù Vescovo Cardinal Veliterno nel M.XLIX. sotto Leone Nono Sommo Pontefice, così registra il Ciaccone, trattando di Giovanni Mincio, con queste parole, In locum Theobaldi suffectus. E se bene un'altra volta dice, Iohannes verò à Leone IX. propinqui sui Theophilacti obitu, Veliternus Episcopus, et Cardinalis creatus est, con tutto ciò stimo sia errore di Stampa, perchè l'Abbate Ughelli, lo registra con nome di Teobaldo; si però non volessimo dire, che Teofilatto della istessa Fameglia, che fù Papa nel M.XXXII. con nome di Benedetto Ottavo, detto Nono, fosse ancor egli Vescovo Cardinal Veliterno, che è cosa credibile. Questo Teobaldo si trova sottoscritto prima in un Breve di Papa Giovanni Decimonono nel M.XXVIII. à favore del Monastero, e Chiesa di Selva Candida. Soccedè, come s'è accennato, Giovanni Mincio, oriundo da Velletri, creato Vescovo Cardinal Veliterno da Papa Leone Nono nel M.XLV. ma di lui ne faremo mentione altrove.

Pietro Damiano Ravennate, per cognome detto Honesto, huomo santo, come la sua vita riformata dimostra, se bene nel M. [p. 147 modifica]LIX. io lo trovo Vescovo Ostiense, Cardinale creato da Stefano Decimo Sommo Pontefice, nulladimeno nell'Archivio della Catedrale à tempo d'Alessandro II. Sommo Pontefice, che fù nel M.LXI. lo trovo nostro Vescovo Cardinal Veliterno; dal che non posso pensar altro, se non ch'essendo egli con santo Zelo stato contrario al Mincio Antipapa, doppo la Relegatione di lui in Velletri, overo doppo la morte che li soccedè d'Aprile del M.LX. sotto Nicolò Secondo Sommo Pontefice, fosse sostituito in suo luogo nel Vescovato Veliterno esso Pietro, come persona saggia, e dotta, per la riforma del nostro Clero, che riuscì in breve, e ne scrisse à Don. Annone Arcivescovo con queste parole, Refero tibi de Canonicis nostris, Sanctæ videlicet Velitrensis Ecclesia, etc.

Rinunciò questo sant'huomo il Vescovato per poter maggiormente servire il suo Signore, poco avanti la morte di Alessandro Secondo, che avvenne nel M.LXXIII. ò LXXV. e fù fatto nostro Vescovo Cardinale Odone, ò pure Othone, di cui habbiamo l'intrascritta memoria in pietra nella Chiesa di San Silvestro dentro di Velletri della Compagnia de' Falegnami.

ANO DNI MLLO OCTVAGESIMO V. IN
DITIONE V. M. IVLII DIE XX. ODO EPS DE
DICAVIT ECLAM BEATI SILVESTRI
AD HONORE ET LAVDE DI OIPOTEN
TIS OI ANNO ASOLVIT XII. DIES ET
HEC SVNT RELIQVIAE QVE REQVIE
SCVT IN ECLA S. SILVESTRI S. CC. IE
RONIMI STEFANI PP. LAVRENTII
MAR. S. XISTI CORNELII ET CIPRIANI ET
SCORV. IOHIS ET PAVLI S. AGNES.
ET S. PRAXETI ET ANASTASIE.


Alcuni sono di parere, che questo Odone sia l'istesso che Othone Francese, che fù creato Pontef. nel M.LXXXVIII. con nome di Urbano Secondo, il quale fù molto favorevole à questa Città; ciò, se bene li tempi concordano, non ardisco affermare, bastandomi di provarlo Vescovo Veliterno.

Nel M.XCIX. era Vescovo Cardinal Veliterno Leone [p. 148 modifica]creato da Pascale Secondo Sommo Pontefice, quale assieme con il Cardinal Tuscolano fù ripreso dal medesimo Papa, per lettere scritte da Terracina, perché havevano sciolta la lingua contro Sua Santità, come riferisce il Ciaccone1.

Questi sono li Vescovi e Cardinali, c'hò potuto trovare avanti all'unione accennata; onde bisognarà affermare, che questo Leone suddetto vivesse nel Vescovato Veliterno da quarant'otto Anni in circa, overo, che doppo la morte di lui altro soccedesse, di cui non vi è memoria; ò pure che vacasse la Chiesa Veliterna sin che li fù unita Ostia2.

Primo Vescovo Cardinal Veliterno, et Ostiense, doppo detta unione, fù Alberico Beluacense Francese3, così lo registra il Ciaccone nel Catalogo de' Card., che si ritrovarono alla Creatione di Papa Celestino Secondo Sommo Pontefice, fatta l'Anno M.C.XLIII. et il nostro Mancinello in un Sermone di San Geraldo. Fù huomo molto dotto, e prudente, onde fù mandato Legato Apostolico in Inghilterra, e nella Soria da Innocentio Secondo, e poi da Eugenio Terzo in Francia. Fù molto grato à San Bernardo, come dimostrano alcune lettere di esso Santo à lui dirette; morì nell'Anno M. CL. et hebbe per Soccessore Hugo Francese, già Monaco, et Abbate Cisterciense, Discepolo caro dell'istesso San Bernardo; morì sotto il Pontificato di Papa Adriano Quarto, nel M.CLIX.. In suo luogo hebbe la cura Pastorale Ubaldo Alluccignolo Lucchese, che poi fù Sommo Pontefice con nome di Lucio Terzo4, à cui, essendo Cardinal Decano, e Vescovo nostro, da Papa Alessandro Terzo fù donato un Casale per la Chiesa Veliterna, qual donatione si conserva nell'Archivio della Catedrale.

Vacò il Vescovato dall'assuntione d'Ubaldo al Sommo Pontificato sin'al nuovo Vescovo Cardinale, quasi due Anni, perché essendo creato Cardinale Teobaldo Francese Monaco, et Abbate Cluniacense da Lucio Terzo, fù fatto ancora nell'istesso tempo nostro Vescovo, quale doppo cinque Anni di Cura pastorale, morì in Roma, e fù sepelito nella Chiesa di S. Paolo5. Li fù Soccessore, doppo due Mesi di vacanza, Ottaviano Romano6, soggetto molto prudente, e liberale, che da [p. 149 modifica]semplice Prelato fù Nuncio in Francia da Papa Alessandro Terzo, e da Innocenzio Terzo essendo Vicario di Roma mandato Legato in Sicilia à ricevere il giuramento di fedeltà da Costanza Augusta, à suo nome, e di Federico Secondo suo figlio à favore della Sede Apostolica7, morì nel M.CC. Ugolino Conte, Pronipote di Papa Innocentio Terzo de' Conti d'Anagni ottenne il nostro Vescovato, fù huomo di gran sapere, fù carissimo al Serafico Padre S. Francesco, come diremo nel nostro Apparato Minorico della Provincia di Roma. Nel M.CCXXVII. fù creato Sommo Pontefice, chiamato Gregorio Nono. Mostrò grandissimo affetto alla Città di Velletri, come si vedrà à suo luogo. Fece un Breve, diretto all'Arciprete di Velletri, e Clero, acciò intimassero à Cittadini il dare aiuto alla Chiesa per le guerre di Campagna, che tanto danneggiavano lo Stato Ecclesiastico. Comincia il Breve, Cuius sit causa, quæ ad præsens, et c. dat Dat. Laterani quartodec. Kal. Iulii Pontificatus Anno Quarto. Per l'assontione al Sommo Pontificato di Ugolino, fù creato dall'istesso nel M.CCXXXI. Vescovo Cardinal noro Rainaldo de Conti di Segni, figliolo di Filippo, fratello del Pontefice, che doppo trentadue Anni di Vescovato, per li suoi gran meriti, e virtù, fù creato Sommo Pontefice col nome di Alessandro Quarto.

Vacò il nostro Vescovato per l'assontione di Rainaldo al Sommo Pontificato, sett'anni; cioè sin'alla creatione di Papa Urbano Quarto, che fù fatta nel M.CCLXI. che fatto nostro Vescovo Cardinale Henrico Francese Arcivescovo Ebredunense huomo molto dotto, compose un Libro sopra le Decretali8 con il titolo Apparatus; morì in Leone sotto Papa Gregorio Decimo9.

A questo soccedè Fra Pietro di Tarantasio Borgognone Domenicano, Arcivescovo di Leone; questo orò nel Concilio di Leone per la morte di S. Bonaventura Dottor Serafico, fù huomo di gran dottrina, finalmente fù Papa con nome d'Innocentio Quinto nel M.CCLXXVI. ma visse solamente nel Pontificato cinque mesi, e due giorni. Vacò il nostro Vescovato più di due anni, e da Papa [p. 150 modifica]Nicolò Terzo fù fatto nostro Vescovo Cardinale Fra Latino Malabranca Ursino Dominicano, Nipote del Pontefice, soggetto di gran dottrina, e prudenza congionta con liberalità. Morì in Perugia nel M.CCXCIIII. et il suo corpo trasportato in Roma, fù sepelito nella Minerva.

Li Soccedè F. Hugone de Biliomo Francese, dell'istessa Religione, che scrisse dottamente sopra li Quattro delle Sentenze; morì in Roma nel M.CCXCVIII. e sepelito in S. Sabina. Fra Nicola Bocasino da Treviso dell'istessa Religione ottenne il nostro Vescovato, fù per la sua dottrina, e prudenza mandato Legato da Papa Bonifacio Ottavo in Polonia, Dalmatia, Croatia, Dania, Serbia, et Ungheria, finalmente salì alla Sede di Pietro con nome di Benedetto Undecimo nel M.CCC.III. ma visse solamente nel sommo Pontificato otto Mesi, e dieci giorni. Il Vicelio riferisce il parere d'alcuni, che questo Pontefice morisse in odor di santità.

Da questo Pontefice poi fù fatto Cardinale, e nostro Vescovo Fra Nicola Martino da Prato, Toscano, huomo insigne nella Religione Dominicana, fù quattro volte mandato Legato Apostolico à diverse Corone, sempre per negotij gravi, che gli riuscirono con molta felicità: morì in Avignone nel M.CCC.XXI. Doppo di lui hebbe il Vescovato Ostiense, e Veliterno Rainaldo de la Porta d'Alesacco Francese, il quale morì in Avignone nel M.CCC.XV. In luogo del quale fù sorrogato Bertrando di Porto, overo del Podietto Francese, soggetto di gran valore, come le sue attioni né maggiori bisogni di guerra dimostrano, registrati da gli Autori di quei tempi; morì nel M.CCC.XLVL. in Avignone, e sepelito nella nostra Chiesa di S. Francesco. Morto il Podietto, hebbe il nostro Vescovato Stefano Alberti Francese, persona dotta, e sagace, fù mandato Legato assieme con il Cardinal Annibaldo di Ceccano Vescovo Tuscolano per la Pace trà il Re di Francia, et il Rè d'Inghilterra, se bene in vano. Alla fine del M.CCC.LI. con nome d'Innocentio Sesto in Avignone fù creato Papa.

Hebbe doppo di lui la nostra Città per Pastore Pietro Bertrandi Francese soggetto di molto valore, fù capo della Crociata contro Odoardo Rè d'Inghilterra, à favore del [p. 151 modifica]Rè di Francia. Doppo mandato Legato in Italia per la coronatione dell'Imperatore Carlo Quarto, morì di Peste in Avignone nel M.CCC.LXI. Al Bertrandi seguitò Androino Alberti, figliolo del fratello di Papa Innocentio Sesto, ma doppo due Anni morì in Avignone.

Ottenne perciò la Chiesa Ostiense, e Veliterna Frat'Elia di S. Heredio, Teologo dell'Ordine di S. Francesco Min. Conv. huomo dotto, che scrisse sopra li Quattro delle sentenze, e fece le Postille sopra l'Apocalisse, morì in Avignone nel M.CCC.LXVII. e sepelito nella nostra Chiesa di S. Francesco10.

Fra Guglielmo Sudrè Francese Dominicano, soccedè al S. Heredio, era persona dotta, fù Lettore del Sacro Palazzo, morì in Avignone nel M.CCC.LXXIII. Pietro di Stagno Francese hebbe questa Chiesa, fù Legato d'Italia, fatto da Urbano Quinto; morì in Roma nel Anno M.CC.LXXVII. e sepelito in S. Maria in Trastevere. A cui fù surrogato Fra Bertrando Lagerio di Figiaco Francese dell'Ordine di S. Francesco Min. Conv. Teologo virtuoso, fù Legato in Ispagna; morì in Avignone nell'Anno M.CCC. XCII. e sepelito nella nostra Chiesa di S. Francesco11.

Filippo Alenconio Francese, di sangue Regio, fù fatto Vicario nel Patrimonio, et in altre Provincie vicine con molta autorità datali da Papa Urbano Sesto. Alcuni sono di parere, che egli dal medesimo Pontefice fosse d'ogni autorità privato, con tutto ciò tengono fosse reintegrato dall'istesso Papa, ò pure da Papa Bonifacio Nono. Morì in Roma nel Anno M.CCC.LXCVII., e sepelito in S. Maria in Trastevere12.

Governò doppo di lui la Chiesa Veliterna, et Ostiense per lo spatio di Dodeci Anni Angelo Acciaioli Fiorentino, soggetto di gran talento; s'affaticò molto per Santa Chiesa in più Legationi à diverse Corone; morì in Pisa l'Anno M.CD.VIIII., mentre si celebrava il Concilio, il suo corpo fù trasportato in Fiorenza, e sepolto nella Chiesa dè Padri Cartusiani13.

Giovanni di Bronhiaco Francese soccedè al Fiorentino. [p. 152 modifica]Questo fù huomo molto pio, e s'affaticò non poco per levar le scissure da Chiesa santa; fù Presidente del Concilio di Constanza; morì in Roma nel M.CD.XXVI. doppo haver retta la nostra Chiesa Sedici anni14.

Per la morte del Bronhiaco vacò il nostro Vescovato per qualche tempo, cioè dal Nono anno di Martino Quinto, sin'alla creatione di Eugenio Quarto, nella quale non vi fù il Vescovo Ostiense, et Veliterno, ne in quel tempo di mezzo si trova altro Vescovo Cardinale di questa Città15, onde è da credere, che subito consagrato il Sommo Pontefice, fosse eletto il nostro Pastore, che fù Antonio Corario Nipote di Papa Gregorio Duodecimo Venetiano, che morì in Padua nel M.CD.XLV.

Giovanni Cervante Spagnolo, fù Legato sotto Eugenio Quarto mandato al Concilio di Basilea, dal quale profertoli la Legatione di Roma, la ricusò. Morì in Ispagna l'Anno M.CCC.L.16. Georgio Fiesco Genovese de' Conti di Lavagna morì in Roma nel M.CD.XL. et il suo corpo fù trasportato in Genova, e sepelito nella Catedrale.

Guglielmo d'Estoutevilla Francese, di sangue Regio, detto il Cardinal Rotomagense17, fù huomo ornato d'ogni virtù, si palesò molto affettionato à questa Città, come dimostrano le scritture della Cancellaria Priorale. Fabricò il nostro Palazzo Episcopale dà fondamenti. Alla Catedrale donò molti Paramenti, e Vasi sacri; concedè à Canonici Veliterni la Cappellania di S. Geraldo, come per Breve spedito in Roma in S. Apollinare nel M.CD.LXXV. Fondò in Cora il Convento di S. Uliva, e la Chiesa de' Padri Agostiniani in Roma, dove volse esser sepelito; morì in Roma Ottuagenario, doppo Trentadue Anni di Vescovato, nel M.CD.LXXXIII.

Giuliano della Rovere Nipote di Sisto Quarto18, chiamato il Cardinal di S.Pietro ad Vincula, fu Frate del nostro Ordine Min. Con. di S. Francesco, come registra il P. Maestro Gabriel Fabro Francese persona celebre della nostra Religione, e le Scritture del Convento nostro di Perugia confermano, dove Giuliano fece l'Anno del Noviziato. Amò grandemente Velletri, fece la Sagrestia del nostro [p. 153 modifica]Domo, gli donò molti paramenti sacri, e con gran benignità concede' à Canonici, e Clero la facoltà di poter testare, come appare per un Breve dato in Roma in SS. Apostoli, à di primo di Novembre M.CD.XCII., sotto Alessandro Sesto Anno Primo. Ricevè in Velletri Carlo Ottavo Rè di Francia nel Palazzo Episcopale, nel viaggio di Napoli, il che fù di grandissimo giovamento alla Città, come diremo altrove; fù nel M.D.III. assonto al Sommo Pontificato, con nome di Giulio Secondo.

Oliviero Carrafa fù creato nostro Vescovo Cardinale doppo al Cardinal Giuliano, il quale fù soggetto di gran pietà verso luoghi sacri, e poveri: fù Legato al Re d'Aragona, e poi con grossa Armata contro Turchi19, mandato da Papa Sisto Quarto, morì in Roma nel M.D.XI. et il suo Corpo fù trasportato in Napoli, e sepelito nella Catedrale.

Raffaello Riario Nipote di Papa Sisto Quarto, Camerlengo di Santa Chiesa, fù nostro Vescovo Cardinale, fù affettionato alla nostra Città, defendendo, et protegendo i Cittadini in molte turbolenze: morì in Napoli nel Anno M.D.XXI. il suo corpo trasportato in Roma, fù sepelito nella Chiesa di S. Lorenzo in Damaso. Bernardino Caravagiale Spagnolo, doppo due anni di Vescovato: morì in Roma nel M.D.XXIII. e sepelito nella Chiesa di S. Croce in Gerusalemme.

Francesco Soderino Fiorentino, chiamato il Cardinal di Volterra; morì in Roma doppo cinque Anni di Vescovato. Niccolò Fiesco Genovese, egli ancora morì in Roma doppo haver governata la nostra Chiesa meno d'un Anno.

Alessandro Farnese, doppo al Fiesco, fù Vescovo Cardinale Ostiense, e Veliterno, delli cui meriti ogni Scrittore fa mentione; ornò il nostro Palazzo Episcopale, risarcì la Catedrale, e fù sempre difensore di Velletri contro qualsivoglia Potenza, c'havesse cercato d'usurpargli le giurisditioni; fece larghe elemosine à Poveri, maritò Zitelle, e stando in Velletri personalmente visitava gl'infermi, e li sovveniva di molte carità. Finalmente ornato di quelle virtù, e meriti, che lo chiamavano alla Sede di Pietro, fù creato Sommo Pontefice nel M.D.XXXIV. con nome di Paolo Terzo. [p. 154 modifica] Giovanni Piccolomini Senese, fù soccessore al Farnese: morì in Siena nel M.D.XXXVII. e sepelito nella Catedrale.

Gio. Domenico de Cupis Romano, questo hebbe ancora il governo della città con nome di Protettore, e Governatore; ordinò nuova forma di Magistrato, fece nuovi Statuti, ornò la Chiesa d'Organo; e donò molti paramenti sacri, palesandosi affettuosissimo à Velletri: morì in Roma nel M.D.LIII. e sepelito in S. Agostino.

Gio. Pietro Carafa Napolitano, fù nostro Vescovo Cardinale, huomo di gran sapere, doppo due anni di Vescovato, per il suo gran merito, e valore fù assonto al Sommo Pontificato nel M.D.LV. con nome di Paolo Quarto.

Giovanni Bellaio Francese persona molto virtuosa, e stimata da Francesco Rè di Francia: morì in Roma nel M.D. LX. Francesco di Turnone Francese, morì in Francia, e sepelito nella Cattedrale di Turnone nel M.D.LXII. Ridolfo Pio detto il Cardinal de Carpi, fù huomo di gran virtù, e lettere, e fù Legato à Carlo V. Imperator. et al Rè di Francia per caggione di Pace: morì in Roma nel M.D. LXIV.

Francesco Pisano Venetiano, acciò la Chiesa di Velletri fosse soddisfatta nelle fontioni Episcopali, impetrò dal Pontefice Pio Quinto il Suffraganeo, che fù il Vescovo di Corone: morì in Roma nel MD. LXX.

Giovanni Morone Milanese, soggetto di gran virtù, fù Legato à Trento per il Concilio, à Bologna et in Germania per negotii spettanti alla S. Fede, e poi all'Imperatore, procurò per Suffraganeo di Velletri Monsig. Pisavino Vescovo di Smirna. Morì in Roma nel MD. LXXX.

Alessandro Farnese Secondo di questa Nobil Fameglia soggetto d'ogn'eminenza di virtù, come dimostrano le sue attioni, e cariche essercitate nella Chiesa santa. Instituì in Velletri la Prebenda Teologale trà Canonici nell'Anno M.D.LXXXVIIII. donò molti paramenti sacri, misse Pace trà principali Fameglie di Velletri, governò con gran Giustitia, e quiete la Città: morì in Roma nel M.D.LXXXIX. e sepelito nella Chiesa del Giesù, della quale ne fù Fondatore. [p. 155 modifica]Hebbe per Suffraganeo Monsignor Agostino Butio Vescovo di Smirna.

Giovanni Antonio Sebelloni Milanese, governò la nostra Chiesa due Anni: morì in Roma nel M.D.XCI.. Alfonso Gesualdo Napolitano, persona letterata, fece molti donativi alla Catedrale di Velletri, fece depingere la Tribuna di buona mano, dove si vede il suo ritratto. Ristaurò il Reliquiario, risarcì il Palazzo episcopale, nel quale con magnificenza grande, e splendore ricevè Papa Clemente Ottavo. Privò totalmente il nostro Magistrato di quella poca giurisdizione, c'haveva d'assistere all'esame de' Rei, sotto pretesto, che il suo Luogotenente fosse stato dichiarato Commissario Apostolico: morì in Napoli nel M.DC.III.

Tolomeo Gallio Comasco, chiamato perciò il Cardinal di Como, soggetto di molta eruditione, doppo il governo di quattro Anni morì in Roma nel M.DC.VII. Domenico Pinelli Genovese, morì in Roma nel M.DC.XI.

Francesco Gioiosa Francese, soggetto di grand'integrità; amò con particolar affetto la nostra Città, voleva fabricar una Villa nella Faggiola, giurisditione di Velletri, ma richiamato in Francia per negotij gravi dal Rè Henrico Quarto, non pote' esseguire il suo pensiero: morì in Avignone nel M.DC.XV.

Antonio Maria Gallo Marchiano, fondò la Chiesa, et il Convento di S. Tecla, applicandovi l'entrate del Vescovato: morì nel M.DC.XX. Antonio Sauli Genovese: morì nel M.DC.XXIII.Francesco Maria de' Marchesi del Monte di Santa Maria, chiamato perciò il Cardinal del Monte, fece in Velletri mostra della sua generosa pietà verso li poveri: morì in Roma nel M.DC.XXVI.

Ottavio Bandino Fiorentino, fù grandissimo difensore delle Giurisditioni della Città: morì in Roma nell'Anno M.DC.XXIX.

Gio. Barttista Deti Nipote di Papa Clemente Ottavo, lasciò alla Cattedrale di Velletri una Pianeta bellissima tutta piena di Perle; e Pietro pretiose di grana valuta, morì in [p. 156 modifica]Roma nell'Anno M.DC.XXX.

Domenico Ginnasio da Castel Bolognese, soggetto di gran pietà, hà fatto molti beneficij alla Catedrale, l'ornamento dell'Organo, e del Pulpito, la Cappella de' Santi Protettori, con una Testa bellissima di S. Clemente d'Argento, una Lampada grande, parimente d'Argento, et altri abbellimenti ancora, oltre alla Stampa introdottavi, riputatione di questa nostra Città; e più haverebbe fatto, se aggravato da gl'Anni, non fosse stato chiamato all'altra vita in Roma nell'Anno M.DC.XXXIX.. Hebbe per suo Suffraganeo Monsig. Giuliano Viviano Vescovo di Salona, e poi dell'Isola di Calabria.

Carlo Pio Ferrarese, soggetto di molto zelo, con il quale s'adoprò per l'erettione del Monte Ginnasio della Pietà, come anco per la fondatione, e stabilimento del nuovo Monastero del nome di GIESV. E morto in Roma nel M.DC.XLI. et hà lasciato Duemila Scudi alla nostra Catedrale. Hà avuto per suo Suffraganeo Monsig. Camillo Andriani Vescovo Almirense, persona molto dotta.

Hora vivente regge il nostro Vescovato, e Città Marcello Lante Romano, Protettore della nostra Religione, soggetto di gran bontà, e pietà verso poveri, come sà Roma, et esperimenta Velletri con elemosine, e con fabriche, li di cui meriti, e virtù singolari si lasciano à più purgata penna, ch'avvalorata dal suo favore, potrà palesare al Mondo il cumulo de' suoi talenti: Dio li conceda lunga vita per beneficio di questa Patria. Hà havuto per suo Suffraganeo Monsig. Alessandro Sperelli Assiliate Vescovo Orthonense, hora Vescovo d'Augubio, e di presente, Monsignor Paolo Ciera Venetiano Agostiniano Vescovo di Vesti, già Publico Teologo nella Sapienza di Roma; Soggetti di gran Dottrina.


Note

  1. Il Teoli fa qui riferimento alle controversie sorte, intorno al 1111, in seno alla Chiesa tra Papa Pasquale II e la Curia romana in relazione alla politica filogermanica del pontefice, il quale fu costretto a concedere numerosi privilegi all'imperatore del Sacro Romano Impero Enrico V di Sassonia. I principali oppositori di questa politica furono, oltre a Leone Ostiense (dalle posizioni più moderate) il Cardinale Giovanni di Tuscolo e San Bruno di Segni, Abbate di Montecassino e Vescovo di Segni.
  2. In realtà, diversamente da quanto sostiene il Teoli, prima dell'unione tra le due sedi vescovili di Ostia e Velletri, per mano di papa Eugenio III nel 1150, vi furono altri Vescovi di Ostia con giurisdizione sulla sede di Velletri e furono, in ordine, Vitale Giovanni (1125-1133); Drogone o Drogo di Champagne (1134-1138); Alberico di Beauvais (1138-1148) ed in ultimo Guido di Summa (1148-1150).
  3. Come già accennato, in realtà Alberico di Beauvais non fu il primo Vescovo Cardinale di Velletri e Ostia, ma deteneva ancora il titolo di Vescovo Cardinale di Ostia.
  4. Lucio III fu eletto papa il 1 settembre 1181 in un Conclave tenutosi proprio a Velletri dove, a causa dei numerosi pericoli che correva a Roma per via dei dissensi con l'imperatore del Sacro Romano Impero, Federico I Barbarossa, decise di tenere la sede papale in esilio per un periodo complessivo di circa due anni; in seguito si trasferì ad Anagni ed a Verona, dove morì mentre attendeva ai preparativi per la Terza Crociata
  5. Thibaud o Teobaldo Vescovo-Cardinale di Ostia viene spesso confuso con l'omonimo Thibaud di Vermandois, Abate di Cluny; il primo Thibaud fu prima eletto cardinale di Santa Croce in Gerusalemme nel 1171 e nel 1184 ricevette il titolo di Vescovo-Cardinale di Ostia e Velletri, durante la seconda elezione papale del 1187 fu eletto papa ma rifiutò l'elezione in favore del Cardinale Paolo Scolari, eletto con il nome di Clemente III.
  6. Ottaviano Poli era discendente della celebre casata dei Conti di Segni, dalla quale provenivano diversi cardinali e ben tre papi. Fu legato papale in diverse missioni, tra le quali quella svolta tra il 1186 ed il 1187 per far cessare le ostilità tra il sovrano inglese Enrico II d'Inghilterra e Filippo II di Francia, senza però ottenere successo. Divenne Vescovo-Cardinale di Ostia e Velletri il 22 febbraio 1189. A differenza di quanto sostiene il Teoli, nel 1200 era ancora attivo in qualità di Legato pontificio in una missione per tentare di convincere il re francese Filippo II a non ripudiare sua moglie Ingeborg di Danimarca. Fece ritorno dalla missione nel 1201 e morì nel 1206.
  7. La missione a cui si riferisce il Teoli è probabilmente quella che vide Ottaviano, in qualità di Legato pontificio, in compagnia dei cardinali Guido da Papa e Ugolino di Segni, presso Veroli intono al 1199 per trattare in nome del papa con Marcovaldo di Annweiler, signore di Palermo sulle controversie in merito ai confini tra il Regno della Chiesa e quello del Regno di Sicilia.
  8. Un decretale è una lettera pontificia avente un contenuto giuridico e che si riferisce ad un caso particolare.
  9. Qui l'Autore fa una grossa confusione tra Hughes de Saint-Cher, domenicano originario del Delfinato che ricoprì il titolo di Vescovo di Ostia e Velletri per pochissimi mesi, decidendo di tornare a ricoprire il ruolo di Cardinale di Santa Sabina, considerata chiesa madre dell'Ordine Domenicano; ed il suo successore Enrico da Susa, detto l'Ostiense, che fu Vescovo-Cardinale di Ostia e Velletri dal 22 maggio 1262 al 1271. Mentre Hughes era francese ma non morì a Lione come vuole il Teoli, ma nel 1263 ad Orvieto, allora sede papale, al servizio di Urbano IV, Enrico era italiano ma fu un eccellente giurista, nonché Arcivescovo di Enbrun (Ebredunense come dice il Teoli) e morì probabilmente a Lione nel 1271. Fu infatti dopo la morte di quest'ultimo che la carica di Vescovo-Cardinale di Ostia e Velletri rimase vacante fino al 1273.
  10. Anche in questo caso il Teoli confonde il luogo di sepoltura del vescovo Élias de Saint-Yrieix tra la chiesa di S. Francesco ad Avignone con quella di S. Francesco sita in Velletri, le cui rovine sono attualmente note come Casermaccia.
  11. Il frate minorita Bernard Lagier fu in realtà cardinale per l'antipapa Clemente VII e partecipò al conclave avignonese che elesse l'antagonista di Urbano VI.
  12. Philippe d'Alençon de Valois, era il secondogenito di Carlo il Magnanimo, fratello del re francese Filippo VI di Valois. Fu uno dei pochi sostenitori di Papa Urbano VI contro l'antipapa avignonese Clemente VII e da quest'ultimo privato dei suoi benifici e costretto ad abbandonare Avignone per Roma. Venne reintegrato da Papa Bonifacio IX nel 1389.
  13. Come in precedenza per Bernard Lagier, il Teoli non fa se non un timido accenno al travagliato periodo di contese in seno alla Chiesa Cattolica tra papa ed antipapa, e non cita la figura di Jean de Rochechouart, eletto nel 1392 vescovo di Velletri dall'antipapa Clemente VII, carica che forse mantenne fino all'anno della sua morte nel 1394.
  14. Anche in questo caso il Teoli tace il fatto che Jean Allarmet de Brogny, prima di partecipare al Concilio di Costanza, dove si cercò di superare lo Scisma d'Occidente, avesse parteggiato prima per l'antipapa Clemente VII e successivamente per l'antipapa Alessandro V e Giovanni XXIII, per il quale ricoprì proprio l'incarico di vescovo di Velletri.
  15. In questo periodo di vuoto supposto dal Teoli, in realtà il vescovato cardinalizio di Velletri fu assunto da Julián Lobera y Valtierra, eletto dall'antipapa Benedetto XIII, fino al 16 Agosto 1429, quando il Valtierra fu costretto alle dimissioni.
  16. Il cardinale Juan de Cervantes ottenne la sede vescovile di Velletri il 7 Marzo 1446 per volere di Papa Eugenio IV, nonostante non avesse partecipato al Conclave che lo elesse al pontificato nel 1431.
  17. Ovvero di Rouan, della quale Guillaume d'Estouteville fu arcivescovo dal 1453 al 1483.
  18. Il futuro Papa Giulio II era figlio di Raffaello della Rovere e di Teodora di Giovanni Manirola.
  19. Oliviero Carafa salpò da Ostia il 31 maggio 1472 con la flotta pontificia diretto verso Napoli, dove si unì alle galee fatte costruire da Ferrante I in risposta alla Crociata indetta da papa Sisto IV contro Maometto II. Diretta verso Rodi, la flotta optò per operazioni di pirateria contro le forze ottomane, mettendo sotto assedio il porto della città di Satalia. Ma quando la flotta veneziana, unitasi a quella pontificia, mise a ferro e fuoco la città di Smirne, le crudeltà che ne seguirono indussero il pontefice a ritirare la propria flotta in segno di dissenso. Accolto come un vincitore, il Carafa fece appendere ai portali della Basilica di San Pietro le catene del porto di Satalia.