Una ninfa gentil, leggiadra e bella

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Lorenzo de' Medici

XV secolo Indice:Lorenzo de' Medici - Opere, vol.1, Laterza, 1913.djvu Letteratura XLVIII. Sonetto fatto di Rimaggio a certi che vi s’erono trovati a far festa. Intestazione 3 ottobre 2023 100% Da definire

Lascia l'isola tua tanto diletta (Simioni) Amor, tu vuoi di me far tante pruove
Questo testo fa parte della raccolta Opere (Lorenzo de' Medici)/III. Rime


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xlviii

Sonetto fatto di Rimaggio a certi che vi s’erono trovati a far festa.


     Una ninfa gentil, leggiadra e bella,
piú che mai Febo amasse o altro dio,
cresciuto ha co’ suoi pianti il fresco rio,
dove lasciata fu la meschinella.
     Lí duolsi e spesso accusa or questa or quella
cagion del viver suo tanto aspro e rio:
poi che lasciò Diana, il suo disio
s’è vòlto ad ubbidir la terza stella.
     E nulla altro conforta il suo dolore,
se non che quel che gli ha tanto ben tolto,
gli renda il desiato e car tesoro.
     Sol nasce un dubbio, che quel tristo core
che al pianger tanto s’è diritto e vòlto,
pria non diventi un fonte o qualche alloro.