Vera storia di due amanti infelici ovvero Ultime lettere di Iacopo Ortis (1912)/Lettera XX

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Lettera XX

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LETTERA XX

Dai colli Euganei, 8 gennaro 1798.

Perdona, ti credeva piú saggio. Il genere umano è questo branco di ciechi, che tu vedi urtarsi, spingersi, battersi, e incontrare o strascinarsi dietro l’inesorabile fatalitá. A che dunque seguire o temere ciò che ti deve succedere?

M’inganno? L’umana prudenza può rompere questa catena invisibile di casi e d’infiniti minimi accidenti, che noi chiamiamo «destino»? Sia: ma può ella per questo mettere sicuro lo sguardo [p. 107 modifica] fra l’ombre dell’avvenire? Oh! Lorenzo: tu nuovamente mi esorti a fuggire Teresa; e non è lo stesso che dirmi: — Abbandona ciò che ti rende cara la vita; trema del male, e... t’abbatti nel peggio? — Ma poniamo ch’io, paventando provvidamente il pericolo, dovessi chiudere l’anima mia a ogni barlume di felicitá, tutta la mia vita non somiglierebbe forse le austere e nebbiose giornate di questa nemica stagione, le quali ci fanno desiderare di poter non esistere fintanto ch’esse infestano la natura? Or, di’ ’l vero, Lorenzo: quanto sarebbe meglio che parte almen del mattino fosse confortata dal raggio del sole, a costo anche che la notte rapisse il dì innanzi sera?

Onde, se gli uomini fossero correggibili, io direi loro: — A che correre dietro l’opulenza, la dottrina, la gloria? Ve’ come son piccole da vicino: frattanto elle vi fuggono o vi fuggiranno dopo che si avranno lasciate raggiungere. — Infelice quel viandante, che, arso di sete nel bollor del meriggio, sdegna di rinfrescarsi con due grappoli pendenti da un’ombrifera vite, sudando frattanto e languendo per trovare una fonte di acque, che la sua fantasia gli dipinge chiare e freschissime, ma che pur non sa dov’esistano! «Non è dunque meglio goder del presente, pascersi, bere e compiacersi del frutto dalle proprie fatiche»1, senza affannarsi per lo superfluo? Intanto io

               sento l’aura mia antica, e i dolci colli
          veggo apparir!2.

  1. Ecclesiaste, ii, 24 [F.].
  2. Petrarca [F.].