Viaggio intorno alla mia camera/Capitolo XI

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Capitolo XI

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CAPITOLO XI.



L’impazienza di comunicare al lettore il mio sistema dell’anima e della bestia mi ha fatto abbandonare la descrizione del mio letto più presto ch’io non dovea. Quando l’avrò terminata, ripiglierò il mio viaggio al luogo, ove l’ho interrotto nel capitolo precedente; vi prego soltanto di rammentarvi che noi abbiamo lasciato la metà di me stesso, che teneva il ritratto di madama d’Hautcastel vicino al muro, a quattro passi dal mio scrittojo. Obbliai, parlando del mio letto, di consigliare ogni uomo che il possa d’averne uno di color rosso e bianco; dacchè i colori hanno in sè moltissima forza di rallegrarci o rattristarci. — [p. 48 modifica]Il roseo e il bianco sono sacri al piacere ed alla felicità. — La natura gli ha dati a quella che far volea regina dei fiori; — e quando il Cielo vuol annunziare un bel giorno, suol tingerne le nubi al levare del sole.

Una mattina salivamo a fatica per ripido sentiero, preceduti dall’amabile Rosalia, che pareva aver l’ale ai piedi, sicché nessuno potea seguirla dappresso. — Giunta su d’uno sterrato ella a un tratto si ferma, e a noi rivolta sorride alla nostra lentezza. — Mai forse i due colori, ch’io pur dianzi lodava, non aveano così trionfato. — Le sue guance infiammate, le sue labbra di corallo, il suo collo d’alabastro, la sua snella e gentile persona avvolta in candida veste su quel fondo di verdura colpirono tutti gli sguardi. — Onde rimanemmo im[p. 49 modifica]mobili a contemplarla. — Nulla dico de’ suoi occhi azzurri, nè di quello sguardo che ci lanciò, perchè uscirei del mio soggetto, e d’altronde io debbo pensarvi il meno possibile. Ci basta aver dato il più chiaro esempio dell’eccellenza del roseo colore e del bianco sovra tutti gli altri, — e del loro potere.

Per oggi non andrò più innanzi. Qual soggetto potrei io trattare, che non fosse insipido? Qual’idea non sarebbe cancellata dall’idea dell’amabile Rosalia? — Non so neppure quando mi riuscirà di rimettermi all’opera. — S’io la continuo, e il lettore desidera di vederne la fine, si volga all’angelo distributore dei pensieri, e il preghi di non più mescolare ai tanti, che m’invia ad ogni istante, l’imagine....