Vocabolario italiano della lingua parlata (1893)/O.

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O.

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N. P.

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O.


O. lettera vocale, la tredicesima dell'alfabeto, e si fa tanto m. quanto .Pronunciasi con suono aperto, come m Bòtta, C’òllo, C’òato- e eon suono chinso come in Botte, Édrm, Cdrto ec. IIEuer più tondo dell'0 di. Giotto, dicesi familiarm. per Essere assai ignorante, e di rosso ingegno, Non saper fare un neanche emum cul di bicchiere, dicesi pure familiarm. di chi non sa scrivere al’fatto.||Ab- breviatnre. Nel linguaggio geogra- fico moderno 0 indica Ovest. Nelle iscrizioni 0. D. C’. vale. Ofi‘re, De- dica, Consacra. || M. 0. Minore osser- vante, H P. D. 0. Prete dell’Oratorio. O. interiez. vocativa, od esclama- tiva, che si prepone ai nomi: « O Dio: - O Signore:-0 tu:— 0 voi.n||E usasi anche dinanzi a una proposiz. per raf- t'orzare l'esclamazione: «O questa poi e bellal — O sta a vedere cbe non potrò fare a modo miol- O senti! p || E per atto di magnificare: « O gioial — O allegrezzaln Ma in questo e in altri usi interiettivi scrivesi meglio 0h, di cui V.

O. prep. disgiuntiva, e in questo senso vi si aggiunge talora la let- tera d, quan o sta innanzi a parola incominciante per vocale, a fine di evitare l'iato: t O lui o un altro, ba- sta che qualcuno venga:— O per amore o per forza lo dovrà fare:— O tutto o nulla.» [10 usasi anche in senso di Ovvero, Ossia, e più che altro si ado- pera nel titolo di qualche scritto: « Del Parini, o Della gloria: — Catone o La filoaofla stoica. r || 0 che... o che, forma di dire, che serve a distinguere diversi concctti, ed equivale a Sia che... sia che: « O che non potesse, o che non volcsse, fatto si e che non lo ,fcce. r — Dal lat. aut.

Oasi. a. f. Voce n0vamcnte intro- dotta a siguiflcarc quelle porzioni di terreno fertile che si trovano, come isole, in mezzo alle deserte arene dell'Afi‘rica.— -Dal gr. eaatg.

Obbedire.V.UBBlDlRE, e cosi tutti i suoi derivati.

Obbligare. tr. Legare, Fermare con legame una cosa a un‘altra: c Lo scafi‘ale non pno cadere perche l'ho obbligato al muro con due forti ar- pioni. r || Più comune nel fig. per Le- gare l’auimo altrui, detto di cortesie o benefizj; e sim.: « Le cortesie 0b- bligano glI animi geutili.r||Il dirlo di persona, come: « Il tale mi ha ob- bligato co'suoi benefizj, r e uso tutto i'r., e noi dovremmo compiere la frase, dicendo, Idi ha obbli ato a se co’cuos benefizj." Obbligare a ropria ade, la parola, e simili, vale fegarla, ar- 1a ad nno con promessa, o giuramento. Il Obbligare, vale anche Costringere moralmente: « Nessuno vi Obbliga: s Chi vi ha obbli ato a venir qua? — Ci sono stato obb igato dal bisogno:- La le ge Obbliga tutti indistintamen- tenl rifl. Legare la propria fede, Prendere impegni: c Accetta, ringra- zia, ma non t'obblîgare:— Con que- sto non intendo di obbligarmi:— Mi Obbligo di farlo io, se e li non lo l'a- cesse. r H Particolarm. 0gbligarsi per uno, Entrargli mallevadore: « Lo zio s'è obbligato per il nipote: — S'e ob- blîgato in favor suo per la somma di mille lire. n Il Obbligarcì in solido, Ob- bligarsi ciascuno per l'intero; e si dice ancora di debitori obbli ati in- sieme egualmente. Part. pr. BELI- GANTE.IIIn l‘orma d‘ad. Atto a le- gare l'animo altrui, e dicesi di parole, maniere, e simili: «Mi rispose con maniera molto obbligaute: - Ha trat- tato mcco coi termini iù obbli anti.» Meglio si direbbe ortes'ì. art. p. OBBLIGATO. || In l‘orma d‘ ad. Legato da gratitudine: « Sono obbligato alla vostra gentilezza.-Non vuol essere obbligato ad alcuno.:||E per Co- stretto: «Sono obbligato a stare a letto:-Fummo obbligati a far cosi. r Il Obbligatol dicesi ironicam. rispon- dendo, per significare che la cosa detta da altri e certissima, o notis- sima, e niuno potrebbe ortame di- verso giudizio: « Il Gu ielmo Tell è uua gran bell'opera:- bbligato! n Il Parte obbligata, T. mm. dicesl Quella parte di una composizione musicale, eseguita dal cantante o dal sonatore, necessaria alla composizione stessa, e che non può eseguirsi a capriccio, ma tale quale e stata scritta dal com- positore. || Rime obbligate, Quelle cbe si danno a un poeta, perche su di esso faccia un sonetto, o altro componi- mento: « Impr0vviso due sonetti a rime obbligate. n — Dal lat. obligare. Obbligataménte. avo. Con modo ob- bligato, Per obbligazione, Con rico- noscente afi‘etto. || Non liberamente, Senza poter fare a suo modo: « L‘ ho dovnto fare obbligatamente.» Obbligatlssimc. mp. di Obbligato, usato generalm. nelle sottoscrizioni delle lettere: « Mi abbia sempre per il suo devotissimo, obbligatissimo ser- vitore. N. N. r Obbligatorio. ad. D'obbligo o Che obbliga: «La legge c obbligatoria per tutti:-Questa disposizione non e obbligatoria. r || 1' Che e d' obbligo, Che è mposto come obbligo, contra- rio di Facoltativo: uso a buon dritto ripreso. — Dal basso lat. obligalorius. Obbligaziéno. s. f. L'atto con cui una persona si obbliga, o è obbligata da un‘altra a far ehecchessia: «É un'obbligazione che bisogna mante- nere: — lo non voglio obbligazioni di sorta. r || T. leg. At to privato col uan alcuno si obbliga di p are a un altro denaro, e di dargli oggetti di [p. 874 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/874 [p. 875 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/875 [p. 876 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/876 [p. 877 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/877 [p. 878 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/878 [p. 879 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/879 [p. 880 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/880 [p. 881 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/881 [p. 882 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/882 [p. 883 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/883 [p. 884 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/884 [p. 885 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/885 [p. 886 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/886 [p. 887 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/887 [p. 888 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/888 [p. 889 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/889 [p. 890 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/890 [p. 891 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/891 [p. 892 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/892 [p. 893 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/893 [p. 894 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/894 [p. 895 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/895 [p. 896 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/896 [p. 897 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/897 [p. 898 modifica]Pagina:Vocabolario italiano della lingua parlata, 1893.djvu/898 [p. 899 modifica]di due muscoli e di una membrana, che chiudono il foro ovale dclle ossa lnnominate.

Ottusamente. avo. In modo ottuso.

Ottusità. a. f. natr. d'Ottnso; L’ es- sere ottuso; e. dicesi particolarm. per Grossezza (l‘ingegno. H Ed anche per Grossezza di udito.

Ottimo. ad. Chc non è appuntato: c Spada con la punta ottusa.» “Ag- giunto d'angolo vale Maggior del ret- to.||fig. dctto d'in egno, mente ce., vale Che dura fa ica a concepire, Lento nell' apprendere: c Giovane di mente ottusa. n || Luogo ottuso, dicesi per Luogo poco luminoso: «Dorme in una stanza cosi ottusa, che ar d’esser in una prigione.) — Dal at. obtusus.

Ovàia. o. f. Organo in cui sono rin- chiuse le nova nella femmina degli animali ovipari; c parlandoaî della femmina dei mammiferi, significa Cia- scuno di que'due corpi glandulosi posti presso i reni, al di sopra del- l'utero, e ehe si suppone facciano le medesime funzioni.

Ovaio. s. m. Chi vende nova.

Ovaiuòlo. o. m. Mercante e Vendi- tore di uova. || Ovaiuolo, dicesi anche un Vasetto poco profondo, e di me- tallo o (li terra cotta, della t‘orma di mezz'uovo, e col suo piede, ove si pone l'uovo che si sta hevendo.

Ovàle. ad. Di figura ellittica, come quella dell‘uovo." In forza di con. m..- cFacciata con quattro ovali:-Di- pinse in un ovale l'esaltazione della Croce. a

Ovallno. dim. di Ovale; Quadretto di forma ovale: «Ha comprato alcuni ovalini dipinti a meraviglia. n

Ovario. a. m. Lo stesso, ma più scientifico, che Ovaia.

Ovàto. o. m. Spazio di figura ovale; voce non molto comune.

Ovatta. o. f. Cotone allargato in falde, e spalmato con chiaro d'uovo, che si pone tra'l panno e la fodera in alcuni vestiti, acciocche il verno tengano più caldo; ovvero si adopera ad altri usi-Da ovo.

Ovattare. tr. Soppannare d’ovatta ivestiti: c llo fatto ovattare la veste da camera, e cosi mi terrà più cal- do.) Part. p. OVAT'I‘ATO.“ In for- ma d’ad.: c Soprabito, Sottoveste ovattata. n

Ovaziòne. o. f. T.cl.'or. Trionfo mi- nore presso i Romani. || TPer similit. e con iperbole sgangherata, dicesi La festosa accoglienza che il _popolo fa ad aleuno.— Dal lat. ovatta.

Òvo. ave. di luogo. Lo stesso che Dove; ma è voce che, parlando, ha dell'afl'ettato.— Dal lat. ubi.

vest. o. m. T. geogr. La parte del- l' orizzonte ove pare che il sole si corichi- ne comune linguaggio Po- nente, Òecidente.— Dal ted. wect, pre- messovi l' articolo o.

Oviclno. a. m. Piccolo novo.

Ovidutto. o. m. T. anat. Canale membranoso, che trovasi in molti ani- mali, nella cavita del quale cadono le uova, che dall' ovaia si staeeano e per esso si conducono fuori dei corpo.!|Ed anche Que’ due condotti che nelle donne muovono dal fondo dell' utero, l'uno da una parte, e l'al- tro dall'altra, e vanno a far capo nelle ovaie. — Dal lat. ovum e duclus.

Ovifdrme. ad. Cheha forma di uovo.

Ovile. o. m. Luogo dove si racchiu- dono le pecore.— Dal lat. ovilc.

Ovlno. dim. di Uovo, che nel pl. fa Ovini e Ovina.

Ovlparo. ad. Aggiunto d‘ animale, che concepisce in se l'novo, echo in appresso lo partorisce per poi co- _varlo; e usasi anche in forza di cosi..- cL’ ordine degli ovipari, dei mam- miferi. a — - Dal lat. oviparua.

Òvo. V. Uòvo.

Ovolàio. o. m. Il vivaio degli uovoli.

Òvolo. V. Uòvono.

0vosmòlles. o. m. Piatto dolce fat- to di torli d'uovo, zucchero e latte, e il tutto messo in forma e d'ordi- nario diaceiato.— Voce spagnuola.

Ovun ue. avv. Lo stesso, ma meno usato, e IO Dovun ne. V. in DOVUN- QUE.— Dal lat. u icumquc.

Ovvero. cong. disgiuntiva. Lo stes- so ehe O, Oppure.

Ovvia. partieel la. esortativa. Lo stes- so che Orsù: «Ovvia, sbrighiamoei: — 0vvia, non vuoi per anche smet- tere? a || Talora è anehe eoncessiva: c Ovvia, facciamo come tu vuoi. n Scrivcsi anche disgiuntamente 0 m'a.

Ovviare. intr. Opporsi, Impedire che una cosa non buona accada e ri- fcriscesi più spesso a pericolo, dan- no, inconveniente, e simili. Part. p. Ovvu'ro.

Òvvio. ad. Dicesi di cosa che si presenta qnasi da se ai sensi o alla mente; e per conseguenza prendesi anche per Ordinario, Comune: c ovvio iu certi nostri monti l'accoz- zamento di terreni di natura diver- sissima: — Mi si presenta ovvia al pen- siero qnella risoluzione: — Il senso più ovvio della parola quasi sempre è il senso più vero:-Sarebbe bastata la più ovvia prudenza. n-Dal lat. ob-

mm. Ozèna. o. f. T. meri. Ulcera che si

genera dentro al naso. -— Dal gr. Catva.

Oziare. inlr. Starsene in ozio, senza far nulla: c Se ne stanno oziando dalla mattina alla sera. r Part. p: OZIATO. — — Dal lat. otiari.

Oziegglare. intr. Forma frequenta- tiva di Uziare. Part.p.OZIEGGlATO.

Ozio. o. m. L'abito vizioso di non far nulla: cL'ozio è il padre dei vizj: — Stare in ozio: — Poltrire nell‘ozio : - Fuggir l'ozio. r || Talora prendesi per Riposo dalle consuete fatiche: «Si godono tre lunghi mesi di ozj autun- nali:-Nci momenti d'ozio si diverte a leggere.» — Dal lat. otium.

Oziosàcclo. pegg. di Ozioso: «È un oziosaecio, che non vuol darsi a veruna occupazione.-

Oziosàggine. o. f. Oziosità: c Si do- vrebbe vergognare della sua ozio- saggine.»

Oziosaménte.aev.Con ozio,In ozio: c Vivono oziosamentc:— Passano ozio- samentc tutta la gioventù.»

Oziosità. o. f. Vizio di chi se ne sta in ozio. || Cosa, Discorso, Occupazione oziosa: c Son tutte oziosita che fanno perdere il tempo. r

Oziòso. ad. Che se ne sta in ozio; e usasi anche in forza di sost. .- «Donna oziosa non può esser virtuosa:-Pcc— cato che quella bella città sia piena d'oziosi.» || Ozioao, dicesi anche di cosa che non si adoperi al suo uso: «I suoi quattrini non li tiene mai oziosi. n || Detto di questione, disputa, parole, e simili, vale Che non con- duee al debito intento, Vano, Inn- tile: «Non mettiamo in campo que- stioni oziose, ma disputiamo di cose utili:— Coteste sono per me tutte pa- role oziose e che si potevano rispar- miare» — Dal lat. otiom.

Oiòno. o. m. T. chim. Sostanza per la quale l'ossigeno, che di natura sua e senza odore elcttrizzato che sia acquista un odore speciale. Essa si sviluppa per le scariche elettriche continuate, ed anco scomponendo l' acqua mediante la pila voltaica. L‘ozono eccita i olmoni, roduce la tosse, la sofi'ocazlone, ed a tutte le apparenze d’una sostanza venetica. — Dal gr. ECsw, Odorare.

OzOnòmetro. o. m. T. chim. Appa- recchio per riconoscere e misurare la quantita dell'ozono, contenuta prin- cipalmente nell'aria.— Da ozono, e pétpov, Misura.