A quest'olmo, a quest'ombre ed a quest'onde

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Giovan Battista Marino

XVII secolo Indice:Marino Poesie varie (1913).djvu Letteratura XXXIII. Il luogo dei suoi amori Intestazione 13 aprile 2023 100% Da definire

Il piú mi dona e mi contende il meno Te di fronde e di fior vago ornamento
Questo testo fa parte della raccolta Poesie varie (Marino)/I sonetti amorosi


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il luogo dei suoi amori

     A quest’olmo, a quest’ombre ed a quest’onde,
ove per uso ancor torno sovente,
eterno i’ deggio, ed avrò sempre in mente
quest’antro, questa selva e queste fronde.
     In voi sol, felici acque, amiche sponde,
il mio passato ben quasi presente
Amor mi mostra, e del mio foco ardente
tra le vostre fresch’aure i semi asconde.
     Qui di quel lieto dí soave riede
la rimembranza, allor che la mia Clori
tutta in dono se stessa e ’l cor mi diede.
     Giá spirar sento erbette intorno e fiori,
ovunque o fermi il guardo o mova il piede,
de l’antiche dolcezze ancor gli odori.