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A sfogar l'antica pena

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Gabriello Chiabrera

XVII secolo Indice:Opere (Chiabrera).djvu Letteratura A sfogar l’antica pena Intestazione 4 agosto 2023 75% Da definire

Ha ne' begli occhi il Sole A duro stral di ria ventura
Questo testo fa parte della raccolta Canzonette di Gabriello Chiabrera


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LIV

La Sirena.

A sfogar l’antica pena
     Lungo il mare io me ne giva;
     E così dall’onde udiva
     Dir cantando una Sirena:
5Questa vaga e cara vita,
     Che a fuggir si batte l’ali,
     O sciocchissimi mortali,
     Se d’Amor non è condita,
     È di fiel sempre ripiena.
10O mortali, umana etate
     È rinchiusa in fosco errore
     Ma per voi risorge Amore,
     E co’ rai della beltate
     La rischiara e rasserena.
15Un gentil guardo amoroso,
     Che soave altrui si giri,
     Sparge il cor d’alti desiri,
     Ciascun spirto fa giojoso,
     E d’ambrosia empie ogni vena.
20Qual dolcezza han seco i fiori,
     Onde un volto appar vermiglio?
     Qual conforto ha seco un ciglio?
     Quale il crin, se di fin’ori
     Per altrui si fa catena?
25Così disse in bel concento,
     Poi tuffossi in mezzo all’onde,
     Come il Sol, quando ei s’asconde;
     E quel dir cosparso al vento
     Io poi scrissi in sull’arena.