<dc:title> Amor, così leggiadra giovinetta </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Sennuccio del Bene</dc:creator><dc:date>XIV secolo</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation>Indice:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu</dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Amor,_cos%C3%AC_leggiadra_giovinetta&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20200402141207</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Amor,_cos%C3%AC_leggiadra_giovinetta&oldid=-20200402141207
Amor, così leggiadra giovinetta Sennuccio del BeneLe Rime di Cino da Pistoia.djvu
Amor, così leggiadra giovinetta
Già mai non mise foco in cor d’amante.
Con così bel sembiante, 4Come l’ha messo in me la tua saetta.
Vidila andar baldanzosa e secura
Cantando in danza bei versi d’amore,
E sospirar sovente; 8Tal volta scolorar la sua figura,
Mostrando nella vista come il core
Era d’Amor servente. 11Volgeva gli occhi suoi soavemente,
Per saper se pietà di lei vedesse
In alcun che intendesse 14Nel cantar suo come l’avea distretta.
(Dalla citata raccolta di Rime antiche del Corbinelli, ecc.)