Amori (Savioli)/XVIII - All'Amica inferma

Da Wikisource.
XVIII - All'Amica inferma

../XVII - Le Fortune ../XIX - Alla Nudrice IncludiIntestazione 12 dicembre 2011 100% Raccolte di poesie

XVIII - All'Amica inferma
XVII - Le Fortune XIX - Alla Nudrice

[p. 89 modifica]

Odi, i momenti volano,
     Odi una volta, e cedi.
     Ohimè! gli Dii ti perdono
     4Se in Esculapio credi.

E l’erbe indarno, e i farmachi
     In tuo favor prepara;
     Tue labbra indarno chieggono
     8La pia corteccia amara.

Lasso! una Furia immobile
     Veglia alle porte, e grida;
     L’altre d’infami aconiti
     12Colman la tazza infida.

[p. 90 modifica]

Morte l’offerta vittima
     Impazíente affretta.
     Trema: il tuo capo, o misera,
     16È sacro alla vendetta.

Và; con promesse, e lagrime
     Stanca la tua Diana;
     Offendi il casto imperio
     20Con servitù profana.

Altro giurasti: intesero
     Per danno tuo gli Dei.
     Lo sa Diana. Il Tartaro
     24T’avrà, se mia non sei.

Essa al figliuol di Venere
     Turbar non osa il regno;
     Anzi il difende, e il libera,
     28Il serve, e n’è sostegno.

[p. 91 modifica]

Mentre Cidippe affidasi
     Alle devote soglie,
     Si vede a piè discendere
     32L’aurato pomo, e ’l coglie.

O Dea, sarò d’Aconzio;
     Ardito Amor vi scrisse.
     Vide l’incauta vergine,
     36Sarò d’Aconzio, e il disse.

Del giuramento incognito
     Indarno il cor si dolse.
     Giurato i labbri aveano;
     40Diana il voto accolse.

L’accolse. Invano i talami
     Altro imeneo chiedea:
     Febbre crudel vietavali,
     44E il petto infido ardea.

[p. 92 modifica]

Ah se ad uguale ingiuria
     Dar pena ugual ti piace,
     Compi l’antico esempio,
     48Gran Diva, e accorda pace.

Pace: d’Amor la gloria
     Serba: costei si pente.
     Partite, o febbri indomite,
     52Dal bel corpo languente.

E tu, che incerta e tacita
     Lasci a’ sospiri il corso,
     O da terror derivino,
     56O pur dal tuo rimorso;

Deh con più fido augurio
     L’ignuda destra porgi,
     Rompi il crudel silenzio,
     60E morte inganna, e sorgi.

[p. 93 modifica]

Qual speri onor, se all’Erebo
     Discendi ombra spergiura?
     Quai voti allor ti salvano
     64Dalle roventi mura?

Pria d’una vita inutile
     Pietoso il ciel mi privi;
     Poscia gli Dii ti rendano
     68Le tue promesse, e vivi.