Astronomia/Capitolo primo/11

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Come si spiega il movimento apparente del Sole attraverso le costellazioni dello zodiaco

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Joseph Norman Lockyer - Astronomia (1904)
Traduzione dall'inglese di Giovanni Celoria (1904)
Come si spiega il movimento apparente del Sole attraverso le costellazioni dello zodiaco
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§ XI.

Come si spiega il movimento apparente del Sole attraverso le costellazioni dello zodiaco.


64. Ho mostrato nei precedenti paragrafi che il fenomeno del moto annuo apparente di tutta la sfera stellata e quello delle stagioni si spiegano completamente col moto della Terra intorno al Sole. Di questo fatto possiamo procurarci un’altra preziosa prova, osservando le successive posizioni del Sole nel cielo di mese in mese. Con quest’ultima osservazione chiuderò questa parte del nostro manualetto, che tratta dei movimenti della Terra.

65. Non avete voi mai letto negli almanacchi in capo all’effemeride di ciascun mese, le proposizioni: il Sole entra in Aquario, il Sole entra in Toro, e simili? Che cosa significano queste espressioni? Attestano un fatto apparente che l’illusione dei sensi, la quale mai da noi si scompagna, ci fa prendere per una realtà.

L’insieme dei corpi celesti, o pianeti, che girano attorno al Sole, fra i quali figura la nostra Terra, è ben poca cosa se lo si considera in rapporto all’immensità degli spazii stellari.

Questo insieme o gruppo di terre illuminate e riscaldate dal Sole è infatti circondato ad una distanza sterminata da un numero incalcolabile di corpi luminosi che noi chiamiamo volgarmente stelle.

Le stelle sono in realtà disseminate nello spazio a distanze svariatissime le une dalle altre, ma sembrano al nostro occhio appartenere alla vôlta [p. 68 modifica]celeste e formare sovr’essa degli aggruppamenti di varia forma, aggruppamenti caratteristici ai quali gli astronomi fin dall’antichità più remota diedero il nome di costellazioni.

Or aggiungerò che i pianeti, mentre percorrono le loro orbite intorno al Sole, a chi li guarda dalla Terra paiono muoversi tutti entro una zona determinata del firmamento; che questa zona fu, per la prima forse, divisa in costellazioni; che queste costellazioni furono dodici ed ebbero i seguenti nomi: Aquario, Pesci, Ariete, Toro, Gemelli, Cancro, Leone, Vergine, Libra, Scorpione, Sagittario e Capricorno.

La zona stellare percorsa dai pianeti, ed or ora definita, è larga poco più di 1/20 di circonferenza, è divisa per mela dal piano dell’orbita terrestre esteso indefinitamente per ogni verso, e fu chiamata zodiaco.

Essa è tutta occupata dalle dodici costellazioni dette appunto dello zodiaco, e queste si succedono l’una all’altra senza interruzione e per modo che, a chi stesse sul Sole, la Terra apparirebbe stanziare durante un mese ed in un mese attraversare una delle dodici costellazioni zodiacali, così come, a chi sta sulla Terra, il Sole appare ogni mese percorrere la costellazione dello zodiaco diametralmente opposta a quella che essa Terra percorrerebbe se vista dal Sole.

Egli è perciò che osservando e riconoscendo quale delle costellazioni zodiacali culmini a mezzanotte il primo di d’ogni mese si può dedurre qual’è quella in cui vedrebbesi culminare il Sole a mezzodi, se i raggi solari non rendessero invisibili le stelle col loro preponderante fulgore; ed è questa ultima costellazione appunto quella che si trova accennata negli almanacchi e nei calendari, [p. 69 modifica]per una usanza ereditata dagli astrologhi, i quali ammettevano, come ognuno sa, una certa relazione fra gli avvenimenti umani, la sorte degli uomini e le posizioni degli astri. Fig. 18.

Tuttociò vi sarà chiaro se osservate la fig. 18, nel cui mezzo in T sta la Terra, e nella quale, per conformarci a quanto il senso rileva, fu collocato il Sole sulla sua orbita apparente SS1 S2 S3. intorno alla Terra. [p. 70 modifica]

66. L’apparente trasportarsi del Sole lungo una linea del cielo che attraversa la fascia dello zodiaco, è cagione di un fatto su cui richiamo la vostra attenzione, perchè collegato colla varia lunghezza del giorno.

Ecco in che consiste. Al solstizio d’inverno, quando i giorni sono più brevi, il Sole sorge sull’orizzonte verso l’est da una parte e tramonta verso l’ovest dall’altra, non però esattamente nei punti est ed ovest, ma in punti dell’orizzonte situali alquanto più verso il sud. Da quell’epoca, senza interruzioni. fino a primavera e fino al solstizio destate, i punti, nei quali il Sole ogni giorno sorge e tramonta, vanno man mano avvicinandosi ciascuno al punto nord dell’orizzonte, e insieme va sempre anticipando l’istante del nascere del Sole, ritardando quello del suo tramonto, ciò che naturalmente cagiona la durata sempre maggiore del giorno in confronto u quella della notte.

A partire dal solstizio d’estate fino u quello d’inverno, i punti, nei quali ogni giorno il Sole sorge e tramonta, retrocedono sempre più verso il sud dell’orizzonte, sempre più ritarda l’ora del nascere del Sole e anticipa l’ora del suo tramonto, i giorni per conseguenza si accorciano e le notti si allungano.

67. Il lettore consulti adesso la figura 19, nella quale OO’ rappresenta l’orizzonte di uno spettatore M che ha per zenit il punto Z s"s’ rappresenta l’eclittica; S’, S sono le proiezioni dei punti dell’orizzonte nei quali rispettivamente sorge il Sole al solstizio d’inverno e al solstizio d’estate; s"s"’, ss’ rappresentano i paralleli celesti che il Sole rispettivamente percorre all’una e all’altra di quelle due epoche, e che abbracciano per conseguenza lutti i paralleli ch’esso percorre nel corso [p. 71 modifica]dell’anno; il semi-arco che si proietta in S’s" è il semi-arco diurno percorso dal Sole nel solstizio d’inverno; il semi-arco che si proietta in Ss rappresenta il semi-arco diurno percorso dal Sole nel solstizio d’estate.

Appare dalla figura che il semi-arco S’s" è molto più breve del semi-arco Ss, che il punto S’ è più vicino al punto sud dell’orizzonte, che il punto S è più vicino al punto nord, cose tutte le quali permettono al lettore di verificare facilmente sul disegno quanto si è enunziato nel capo o numero precedente, e di persuadersi ancora che le posizioni, prese durante l’anno dal Sole al suo nascere ed al suo tramonto, oscillano sul lembo dell’orizzonte intorno a due punti fissi intermedii, che sono i punti di vero Est e di vero Ovest (proiettantisi amendue nel punto M della figura), nei quali il Sole si leva e tramonta agli equinozii.