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Chi l'ha detto?/Parte prima/15

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Capitolo 15

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§ 15.



Condizioni e sorti disuguali





Fortuna non è equa dispensiera de’ suoi favori ai viventi; ciò che gli antichi Greci significavano già con un adagio comune:

238.   Non cuivis homini contingit adire Corinthum.1

(Orazio, Epistolæ, lib. I, epist. XVII, v. 36).

adagio, che anche per gli antichi era di incerta origine, poichè alcuni ne davano ragione dicendo che l’ingresso nel porto di Corinto era molto difficile (Apost., 13, 60), altri che la vita dissoluta che vi si menava, rendeva difficile a chi non fosse ben provvisto di danaro, di godere dei piaceri che la città offriva (Zenob., 5, 37; Diogenianus, 7, 16).

E in senso morale si dice ugualmente che

239.   Non ex omni ligno Mercurius.2

vale a dire che non a tutti si adattano gli onori, come non tutti i legni erano buoni per levarne idoli ad adorare. Era questa [p. 63 modifica]un’antica sentenza di Pitagora, conservataci da Apulejo nell’Apologia — in qualche edizione detta De magia o Defensio magiae — (nell’ediz. Nisard, del Didot, 1860, a pag. 228, col. 2ª): Non enim ex omni ligno, ut Pythagoras dicebat, debet Mercurius exculpi. E la stessa disparità si ha tanto nel bene quanto nel male, perciò

240.    Duo quum idem faciunt, saepe ut possis dicere:
Hoc licet impune facere huic, illi non licet.3

(Terenzio, Adelphi, a. V, sc. 3, v. 827-828).

Vi sono i prediletti della sorte, vi sono quelli che il fato fin dalla culla volle felici, perchè aprirono gli occhi fra gli agi, fra gli onori, e innanzi a tutti vanno coloro che possono vantare

241.                       Magnanimi lombi.

(Parini, Il Mattino, v. 2).

La frase è del Parini che cantava:

Giovin signore, o a te scenda per lungo
Di magnanimi lombi ordine il sangue
Purissimo, celeste....

La disuguaglianza delle condizioni continua per tutta la vita, benché ci sia chi voglia ribellarvisi e proclami l’uguaglianza perfetta degli uomini, e gridi che

242.   Les grands ne nous paroissent grands que parce que nous sommes à genoux. Levons-nous!4

motto adottato da L. Prudhomme come epigrafe pel suo giornale Les Révolutions de Paris di cui il primo numero uscì nel luglio 1789. La frase, che alcuni attribuiscono a Vergniaud, è invece di Loustalot, principale redattore del giornale di Prudhomme, e che forse s’ispirò a qualcosa di simile detto nel 1652 da [p. 64 modifica]Duboscq-Montandré, uno dei più fecondi e più furiosi libellisti della Fronda, in un suo libretto intitolato Le point de l’ovale.

Con tutto questo il mondo va sempre come prima, e unico conforto ai meno fortunati, se hanno almeno la fortuna di essere credenti, è di pensare che le Sacre Carte promettono loro largo guiderdone, poiché

243.   Multi autem erunt primi novissimi, et novissimi primi.5

E anche nello stesso Vangelo di S. Matteo, cap. XX, vers. 16:

244.   Sic erunt novissimi primi, et primi novissimi: multi enim sunt vocati, pauci vero electi.6

Del resto la morte accomuna tutti, e benché il fasto voglia talora differenziare le tombe del ricco e del potente da quelle del povero e oscuro, pure la vicissitudine fatale delle cose sconvolge anche questi superbi progetti e spesso

245.                  Dietro l’avello
              Di Machiavello
              Dorme lo scheletro
              Di Stenterello

(Giusti, Il Mementomo, str. 2).

I commentatori del Giusti illustrarono questa immagine narrando che effettivamente nel chiostro di S. Croce a Firenze, sul muro dove corrisponde internamente il monumento al Machiavelli, di cui ho detto più sopra, vi fosse a’ tempi del Giusti un’epigrafe a Luigi Del Buono (m. il 1832) che fu l’inventore della maschera dello Stenterello. Ma il Del Buono è sotterrato nella chiesa fiorentina detta di Ognissanti, e precisamente nell’atrio del chiostro che ha [p. 65 modifica]la porta d’ingresso nel fianco destro della chiesa, e in altra parte mette al famoso Cenacolo del Ghirlandaio. L’iscrizione che vi si legge fu fatta, pare, dallo stesso Luigi Del Buono nel 1826 (Rasi, I comici italiani, vol. I, pag. 746).

Note

  1. 238.   Non a tutti è dato di andare a Corinto.
  2. 239.   Non da qualunque legno si può levare un Mercurio.
  3. 240.   Spesso ti accadrà di dire, quando due fanno la stessa cosa: Ciò che questi può fare impunemente, non è lecito all'altro.
  4. 242.   I grandi non ci sembrano grandi che perchè noi stiamo in ginocchio: alziamoci!
  5. 243.   Molti fra gli ultimi saranno i primi, e fra i primi gli ultimi.
  6. 244.   Così i primi saranno gli ultimi, e gli ultimi saranno i primi: infatti molti sono i chiamati, ma pochi gli eletti.