Descrizione della patria del Friuli/Descriptione de la patria de Friuli/Luogi situati et posti in austro

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Luogi situati et posti in austro

Dritto per lochio de austro cercha miglia XV lutano da Udene e un castelluzo adimandato strasoldo el quale e deli nobeli de strasoldo situato su la dritta via che va ala antiqua et famosa cita de la al presente ruinata aquilea luntana da Udene circha miglia XX et da la marina circha 4 in 5 et ha porto in mare per più vie et maxime per lo fiume dicto natissa 1 el quale li passa per mezo et fassi de alcune sortive che sorzono al ditto strasoldo et li circumvicine. El lungo pel sito e belissimo ma per lacre impio et posto che la severita et tyrannia de Atila ardendola ge tolesse el suo decore la bonta del [p. 18 modifica]summo Dio et deli pontifici non li ha voluto tore lhonore cumciosia che e jurisditione et sedia patriarchale 2 visitata ogni anno quasi ut ita dicam da tutta Cristianitate per che nela chiesa cathedrale la quale e belissima ornata de richi aparati et insignita de molte reliquie de corpi sancti sono de grandissime indulgentie et maxime la septimana sancta che li e conceduta indulgentia plenaria a cui la visita. Evi un richo capitulo de canonici prebende N.° XX che valeno per una segondo le prebende et gli anni ma comunamente suol valere al anno duc. 60 in 70 vel circha luno. Evi etiam un bel monestier de donne richissimo et che dimostra la nobelta dela sua passata belleza molte ruine et antiqui epigrammi che longo sarebbe il ricontarlo. Quivi el Rev.mo patriarcha domina et mandagli chi gli piace potestate che fa raxone in civile et criminale.

Quasi per mezo Aquilea un poco a man dextra verso ponente et circha tre miglia in mare e un scoglieto che si adimanda Grado assai ben habitato et da buoni massari. El quale zia fu jurisditione et sedia patriarchale al presente la nostra [p. 19 modifica]Illustrissima Signoria lo governa et tiene et mandali in rezimento un nobile suo zentilhomo il titulo de la dignita del quale e conte de Grado.

Circha miglia XX bone distante da Udene quasi su la marina e sito el castel de Marano 3 castello assai decente et secondo castello da mare assai richo et populato et ha porto in mare per alcuni canalli che vano per quelle valle salmastre. In questo la nostra Illustrissima Signoria che ne e domina manda podesta et rectore uno suo venetiano patricio.

Da poi che con rabioso corso et furioso vada el rapace Tagliamento se ha facto conoscere a Tolmezo Venzon Gemona Osoff Spilimbergo valvaxone et infine quasi a tutta la patria quodamodo satio et non fesso tra marano et porto Gruario nel sino del mediteraneo occeano tutto spumante si pone la dove per li antiqui fu sito uno assai bello et forte castelluzo latisana 4chiamato lutano da Udene circha miglia XXV bone e dicto castello jurisditione degli magnifici patritii Venitiani Vendramini gli quali cavano de esso assai belle intrade ma fra laltre de una belissima raza de agili et ligiadri corseri el fa famoso.

Note

  1. Fiume dicto natissa. Dei fiumi Natissa e Natisone ed Isonzo vedi il suaccennato Asquini n p. 26, 28 del Ragguaglio Storico, il quale mostra l’errore di quelli che confusero la Natissa col Natisone, e il Natisone coll’Isonzo.
  2. Sede patriarcale. A buon dritto il Sanuto va qui enumerando i pregi del duomo di Aquileja. Prima ancora che si sopprimesse quella sede, e che si erigessero i due Arcivescovati di Udine ed Aquileja (ciò che avvenne nel 1750-1751) e più assai dopo, parecchi oggetti sacri e preziosi dal Sanuto accennati furono in Udine e altrove trasportati. Fu allora che anche il Capitolo de’ canonici si è trasferito in Udine. In quanto poi alla ricchezza del monastero di donne francescane, qui pure dal Sanuto rammentata, veggasi il Palladio T. I, p. 154, il quale assecura che anche ai tempi suoi (cioè del 1660) era cospicuo. Ma per avere un’ampia cognizione di ciò ch’era Aquileja, e che è al presente, si legga l’erudito libro: Guida storica dell’antica Aquileja compilata da Vincenzo Zandonati. Gorizia, 1849, 12.°
  3. El castel de Marano. Dopo varie vicende anche la fortezza di Marano tornò austriaca nel 1797.
  4. Castelluzo latisana. Fino dal 1457 la Terra di Latisana divenne feudo de’ Vendramini patrizii veneti, passato poi di seguito in altri, sendovi del 1778 i Mocenighi della famiglia del doge allora regnante, come notasi a p. 112 della Nuova Geografia del Busching (Tomo XXIII. Venezia, Zatta 1778, 8.o).