Farfalle nere e farfalle bianche

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Neera

1900 Indice:Neera - Fotografie matrimoniali, Catania, Giannotta, 1900.djvu Fotografie matrimoniali - Farfalle nere e farfalle bianche Intestazione 7 luglio 2018 100% Da definire

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Farfalle nere

e farfalle bianche

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Il primo amante di una donna è come il capostipite di una famiglia: tutti gli altri dipendono da lui. Se è stato sfortunato lo vendicano e lo fanno rimpiangere; se fu meschino lo rimettono al suo posto; in ogni caso serve di pietra di paragone e le donne hanno una facoltà speciale per tenere uniti questi anelli differenti che formano in [p. 152 modifica] molti casi la collana più gradita del loro scrigno.

Si è sempre detto che la donna sa amare più dell’uomo. Ciò dipende in gran parte dall’attitudine che ella ha di diluire in un grosso bicchier d’acqua quello che l’uomo condensa in una goccia.

Il pensiero innalza l’uomo, il sentimento innalza la donna e riuniti formano il più alto grado della perfezione; ma questa al pari della scala di [p. 153 modifica] Giacobbe non è popolata che da angeli.

Il rispetto è senza alcun dubbio la maggior prova d’amore per parte di un uomo. Disgraziatamente non è sempre la più apprezzata.

In fatto di bellezza ogni donna, nel suo intimo convincimento, non ammette che quella che possiede lei stessa.

L’ironia che sembra frutto di poco sentimento è il più delle volte un [p. 154 modifica] risultato di germi assolutamente contrari. L’ironia è fatta di lagrime congelate.

Le donne che hanno amato e che sono state amate molto, conservano intorno a loro fino al limite della vecchiaia come un odore di polvere bruciata del quale molte approfittano per illudersi ancora di far la guerra.

La gelosia, purtroppo, è la compagna dell’amore ma nello stesso modo che la malattia accompagna l’uomo. L’ideale dell’amore deve essere senza [p. 155 modifica] sospetti come l’ideale della vita senza malanni.

Il conseguimento della felicità non è lo scopo massimo dell’amore. Ogni innamorato è anzitutto un curioso.

Non è per ipocrisia che una donna nasconde in pubblico i suoi sentimenti: è per pudore. Questa delicatezza fu compresa benissimo da un alto poeta quando pose sulle labbra della sua eroina questi versi celebri:

«Cara, segreta, ignota al sol, romita
Vive la cura che m’accende il cor.

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Le donne vane e leggere si vestono del loro amore come di un cappellino o di una mantiglia, e sciorinano i loro sentimenti come il tacchino la sua coda.

Ama poco chi molto ciarla.

C’è negli amori segreti, gelosamente custoditi, una grazia misteriosa di flora sottomarina che pure accogliendo [p. 157 modifica] in sè i germi della vita animale, si espande in una fioritura di petali e di steli.

La parola Ideale è adoperata per indicare il più alto grado di aspirazione in un individuo; ma non bisogna dimenticare che il più alto grado dell’uno è talvolta l’infimo scalino di un altro.

La strada della perfezione non è un sentiero dritto e soleggiato di cui ognuno può scorgere la meta; è una [p. 158 modifica] viottola buia, erta e scabrosa dove bisogna procedere a tentoni, urtando spesso la fronte e lacerandosi i piedi.

Gli uomini che si tengono sicuri della loro conoscenza della donna per le esperienze fatte sulle donne galanti, mi fanno pensare a un viaggiatore che per aver visitato l’ospedale di una città volesse concludere che tutti gli abitanti sono ammalati.

Coloro che affermano essere il mondo una accolta di vizi e di brutture, [p. 159 modifica] hanno dimenticato le conquiste della religione, della scienza, dell’arte, conquiste che non si sarebbero fatte se gli uomini fossero tutti egoisti, viziosi e cretini.

Alcuni uomini, ignari delle alti fonti della compassione, sciupano quel poco di cui possono disporre per le donne perdute. Mi fanno l’effetto di uno che avendo un solo tozzo di pane lo desse ad un cane.

Una donna può dire ad un uomo: briccone — oppure barbaro — oppure [p. 160 modifica] impertinente — oppure ipocrita, senza che la causa di lui sia affatto perduta. Ma se gli dice: imbecille, non c’è più niente a fare.

Ciò che vi è di più eloquente negli uragani è il tuono, nell’amore il silenzio.

Un amore somiglia ad un altro amore, come una faccia somiglia ad un’altra faccia. Ma ogni faccia ha la propria espressione ed ogni amore il proprio sentimento. [p. 161 modifica]

L’espressione in un volto è metà della bellezza; il sentimento in amore è la bellezza tutta intera.

Nelle partite d’onore, chiamate volgarmente duelli, i due competitori tentano prima di uccidersi e poi si abbracciano. In amore, duello qualche volta più serio, si abbraccia prima e si uccide poi.

Mai, sempre, in grammatica sono avverbi per tutti i tempi. In amore non rappresentano che il tempo presente. [p. 162 modifica]

La fedeltà, per essere chiamata virtù, deve attaccarsi a un oggetto degno. Ravvedersi dell’errore è in caso contrario più virtuoso che il persistervi.

Il successo è la pietra di paragone dell’ingegno perchè è lo scoglio dei mediocri i quali vi naufragano irremissibilmente.

Molti chiedono agli scrittori: Perchè non vi ispirate ai grandi ideali del [p. 163 modifica] socialismo? Perchè non scrivete romanzi sulle classi diseredate? Ciò mi fa lo stesso effetto di una donna che se ne andasse attorno chiedendo agli uomini: Perchè non vi innamorate di me?

Vi sono parole sublimi che cadendo in un orecchio indifferente si perdono: ve ne sono altre, affatto vuote, che ad un orecchio preparato sembrano sublimi.

L’orgoglio, quando non sia un giusto moderatore fra il cuore e il [p. 164 modifica] cervello, corre il rischio di fare come la spuma dello sciampagna la quale ricade sul piede del bicchiere.

Amare le bestie, quando si ha la scelta fra gli uomini e Dio, non è cosa che onora nè che giova.

Saper far soffrire a suo tempo è uno dei segreti per farsi amare.

Di tre cose ha bisogno la donna: di un amante, di un padrone, di un [p. 165 modifica] consigliero; l’amante per la sua immaginazione, il padrone per i suoi sensi, il consigliero per il suo cuore.

Il più veggente fra gli uomini ha un giorno nella vita in cui le sue passioni gli pongono un velo sugli occhi.

Una donna che non ha mai pianto non è donna che a metà.

Se una donna è bella deve prepararsi ad avere in ogni uomo un [p. 166 modifica] nemico, perchè egli la corteggerà, ed allora, una delle due: o gli corrisponde e corre i pericoli dell’amore o lo respinge e corre i pericoli della vendetta.

Le donne che piacciono alle altre donne sono in generale quelle che non piacciono agli uomini.

L’ingegno si ammira, la bellezza piace, la grazia seduce, la bontà commuove, il criterio persuade; ma nessuna di queste qualità presa separatamente basta a suscitare quel [p. 167 modifica] sentimento così misterioso e così complesso che dicesi simpatia. Esso è un segreto della natura.

L’amore che giunge all’indifferenza prima di attraversare una fase d’odio, è un povero amore.

L’amore non dura, è fatale; ma si rinnova e ciò è più fatale ancora.

L’amore ideale esiste, ma non si può stringere nè incatenare e conservarlo [p. 168 modifica] eternamente. Bisogna accontentarsi di beverlo in uno sguardo, in una stretta di mano, in una lagrima, in un sorriso, nel momento che fugge, nel palpito che vibra e passa. Non più in là.

Quando il sentimento sopravvive all’istinto brutale acquista una delicatezza somma, come un’anfora in cui sieno state chiuse delle essenze, ma dove non resta che il profumo.

Sopra cento persone cinque sono indifferenti all’amore; quarantacinque [p. 169 modifica] vorrebbero amare; ventinove vi si provano; venti credono di riuscirvi; una ama.

Le sole illusioni che tutte conserviamo sono quelle che ci facciamo sopra noi stessi.

Il vero amore è come un palazzo senza scala… Per salirvi bisogna avere le ali.

Un vero bacio nè si chiede nè si ruba; deve essere lo scatto irresistibile [p. 170 modifica] ed unisono di due desideri a lungo compressi.

Tutto ciò che si frena, che si soffoca, che si nasconde, torna a vantaggio dell’amore.

La simpatia può essere subitanea, ma il vero e grande amore ha bisogno del tempo per affermarsi.

Coloro i quali non fanno altro che vedersi, piacersi e ottenersi, possono [p. 171 modifica] dire bensì di aver avuto l’amore, ma allo stesso modo dei viaggiatori che salgono le Alpi in funicolare. Toccano la vetta senza conoscere la montagna.

L’amore può morire tanto di fame come di indigestione. Tutto sta a sapere qual’è la morte migliore.

Vi sono tre tempi in amore. Tempo primo: quando le parole t’amo escono contemporaneamente dalle due bocche. Tempo secondo: quando l’uno domanda mi ami? e l’altro risponde . [p. 172 modifica] Tempo terzo: quando alla domanda mi ami? viene risposto: ma lo sai!

Tra due persone che si amano la più forte è quella che ama meno.

È curioso ad osservarsi come, allorquando si tratta di donne, gli uomini confondono il significato della parola buona. Per essi è buona la donna che risponde al loro amore, senza riflettere che tale concessione non si fa mai per bontà, ma nel caso migliore per simpatia. [p. 173 modifica]

La ragione dell’amore sfugge a qualsiasi analisi. Si potrà dire quanto e come si ama, mai perchè.

Il mondo è così pieno di poveri, di brutti, di sciocchi, che chi ha ricchezza, bellezza od ingegno deve impiegare tutte le sue forze a farseli perdonare.

L’entusiasmo che alcuni ignoranti hanno per le persone superiori non dipende altro che da questo: che la [p. 174 modifica] persona superiore li ha persuasi di essere fratelli.

Una donna che ha molti successi, se non vuole essere morsicata dall’invidia, farà bene a nasconderli più che può, per mettersi almeno apparentemente nella stessa condizione di quelle che non ne hanno.

Pensando a tutto ciò che la religione, la morale, la società, la famiglia, la natura stessa esigono dalla donna vien fatto di esclamare: A buon conto nessun uomo vorrebbe essere donna! [p. 175 modifica]

Si continua a dire il sesso debole come si dice il sorgere del sole, quantunque sia positivamente provato che il sole nè sorge nè tramonta.

I poeti sono senza dubbio coloro che meglio parlano d’amore, ma non sono affatto quelli che amano meglio.

Molte volte, in amore, invece di accarezzare si morde. Molte volte la parola affettuosa viene strozzata da un [p. 176 modifica] non so che di aspro e di violento che rassomiglia all’odio.

Chi ha molto sviluppato l’amore di sè stesso non può veramente amare. Esempio: i ghiottoni, gli ambiziosi, gli avari.

In amore non vi sono atei. Vi sono appena convertiti e convertibili.

Si potrebbe dire che nel lambicco dell’amore uon vi sono che due [p. 177 modifica] sapori. Quando il dolce, che sta in cima, per una ragione qualsiasi si decompone, l’amaro dal fondo sale rapidamente.

Tutte le passioni si assomigliano. Il piacere che esse ci dànno non è che quello che noi vogliamo attribuir loro.

Quando sento dire che un amore si è spento improvvisamente per l’effetto di un disinganno, penso a certe macchie che spariscono dietro l’applicazione della benzina per ricomparire mezz’ora dopo. [p. 178 modifica]

Le persone ingenue credono che in amore tutto sia tenerezza e dolcezza, mentre non vi è amore al mondo che non faccia spargere tante lagrime almeno quanto abbia dischiuso di sorrisi.

Troppe volte l’amore somiglia a quel balocco giapponese che si presenta come una grande scatola, dove se ne trova un’altra, e un’altra e un’altra ancora; dieci, quindici, sempre digradanti in misura, finchè l’ultima è così piccina che non potrebbe contenere neppure un bocciuolo di rosa. [p. 179 modifica]

L’ideale non è altro che quello che si vede in lontananza.

Le virtù accrescono le forze dell’amore. Esso che è tutto grandezza non germoglia a suo agio che nelle anime grandi.

Quando, dopo molti giorni di pioggia i ciottoli del selciato si mostrano purificati dalla polvere e dalla lordura, noi possiamo discernere in esse il [p. 180 modifica] quarzo, il granito, la silice: così le lagrime detergono i cuori e sotto di esse prendono risalto le buone e le cattive qualità dell’animo.

È un grave torto il considerare l’amore una cosa comune, accessibile a tutti. Si dovrebbe invece prepararvisi come al compimento di un alto e religioso mistero.

Il grado più alto di una religione è sempre quello dove il culto raggiunge l’amore e il grado più alto [p. 181 modifica] dell’amore è quando l’adorazione si fa religiosa.

I pagani credettero di far molto facendo nascere amore da Venere; i cristiani vanno molto più in là: esso lo traggono direttamente da Dio.

Le donne diranno male volentieri di una data donna, ma non mai delle donne in genere. Gli uomini sono in questo più generosi, difendono tanto il sesso quanto l’individuo. [p. 182 modifica]

Gli antipatici, nella maggior parte dei casi, sono sinceri; è facile capire che mentirebbero volentieri. Coi simpatici invece non si è egualmente sicuri ed è buono ricordarsi che non è tutto oro quel che luce.

Spunta naturalmente sul pendio delle alpi una povera rosellina che, vista in bottone, per il colore, la forma e la freschezza si può scambiare con una rosa di giardino. Solo quando si apre mostra le sue quattro foglie meschine, [p. 183 modifica] senza profumo e che avvizziscono subito. Sarebbero dunque le rose come le donne che si conoscono alla sbocciatura?

Non si è mai riusciti a stabilire con esattezza se ciò che forma il maggior fascino dell’amore sia la simpatia che si prova o quella che si ispira.

Un piccolo amore, il simulacro di questo sentimento, offende una donna sensibile. Il grande amore invece trova in sè la propria assoluzione, la [p. 184 modifica] discolpa presso gli altri e spesso il compenso da chi ne è l’oggetto.

Quanto sperpero d’amore fanno quotidianamente le anime sensibili! E come ne avvantaggerebbe l’equilibrio della società se quello sperpero si potesse raccogliere e disporre a beneficio degli indifferenti.

Quando di una persona piacciono solamente le qualità si tratta di ammirazione semplice; ma quando piacciono anche i difetti, acqua, padre!… [p. 185 modifica]

Il no e il sì non hanno sempre in amore lo stesso significato. Vi sono dei sì senza convinzione e vi sono dei no che affermano, confermano e raffermano.

In amore le gradazioni valgono più dei colori.

Le donne hanno questo di comune col vino che, se la qualità è buona invecchiando migliora. Fatalmente l’alterazione è tanto facile per il vino quanto per le donne. [p. 186 modifica]

Le donne pensano coi sensi, amano col cuore, soffrono coll’immaginazione.

Ciò che determina una simpatia, non è forse tanto la sovrabbondanza di certe qualità, come la mancanza di certi difetti.

Vi è un tempo in cui la persona amata, pronunciando parole comuni come: «pane, cacio, scarpe» ha l’aria di dire delle idealità, e ve n’è un altro, durante il quale le parole [p. 187 modifica] «amore, luce, vita» non sembrano più nella sua bocca che cose triviali e scipite. Il primo tempo corrisponde a quello che con una parola si intende tutto; il secondo, a quell’altro in cui cento pagine non riescono a spiegare nulla.

Lo scoglio di tutte le affezioni è la intimità; ma siccome ne è pure lo scopo diretto, è qui che si deve cercare l’origine d’ogni disinganno.

L’amor proprio, nell’uomo, prevale sull’amore. Se qualche volta sembra cedere, se si inchina alla donna, è [p. 188 modifica] solamente in un caso consimile di quando, avendo sete, si abbassa alla fonte per bere.

La rarità del gusto per i piaceri dell’immaginazione è una prova che essi sono superiori agli altri.

Nelle relazioni tra uomo e donna, il significato delle parole è spesso sconvolto. Comprendere vuol dire sentire; credere, sperare; e col medesimo procedimento, bellezza corrisponde a desiderio; idealità a mistero; ardore a resistenza; piacere a novità. Quasi mai [p. 189 modifica] amore corrisponde perfettamente ad amore.

È una triste necessità dell’amore quella di far soffrire. Se non direttamente, sarà indirettamente, ma ciò è inevitabile.

L’amore, sulla scena del mondo, è come un attore che rappresenta tutte le parti. Ora lo vediamo fare da re, ora da schiavo, ora da tiranno, ora da vittima; e si produce con eguale successo nelle farse, nelle commedie e nelle tragedie. [p. 190 modifica]

Avviene nelle relazioni amorose quel che avviene nel fare la calza. Quando cade un punto bisogna raccattarlo subito, altrimenti tutto il lavoro rimane sciupato.

Qualunque persona può avere un lato generoso, perchè siamo tutti generosi nelle cose di cui non ci importa nulla.

I sacrifici più meritori sono i sacrifici incompresi. [p. 191 modifica]

Rade sono le calzature a cui non si sciupi prima la suola che il tomaio, ovvero prima il tomaio che la suola: così nell’accordo di due persone difficili è il caso che giungano alla fine senza tacconature o da una parte o dall’altra.

Il poeta non è mai in così buona compagnia come quando è solo.

Gli amori vietati suggeriscono al peccatore timorato delle ingegnose [p. 192 modifica] transazioni. Egli non apre il barattolo del miele, ma gira tanto intorno che finisce col trovarsi una fessura, ed allora succhia più che può.

Un grande orgoglio ha questo di buono che ci salva dalle piccole vanità.

Il pericolo dell’orgoglioso è che, a furia di isolarsi, finisce come un uomo che fosse caduto in fondo a un pozzo e volesse giudicare il mondo da quel pezzettino di cielo che vede sul suo capo. [p. 193 modifica]

Si può a rigor di termine vivere senza amore, ma è necessario aver amato.

Non è che l’amore sia per sè stesso un tesoro, ma è la chiave che apre tutti i tesori.

Le porcellane fine ed i cuori elevati sono quelli che hanno attraversato la più alta temperatura. [p. 194 modifica]

Uno sbaglio mette uno zero nel nostro bilancio sentimentale, ma un ravvedimento a tempo può cambiare lo zero in un milione.

La perfezione è una parola vana se non si congiunge alla opportunità. Essere ciò che dobbiamo in un dato momento: ecco la perfezione.