Faust/Parte prima/Duomo. Messa solenne, organo e canti

Da Wikisource.
Duomo. Messa solenne, organo e canti

../Notte. Via dinanzi la porta di Ghita ../La notte di Valpurga IncludiIntestazione 13 luglio 2023 75% Da definire

Johann Wolfgang von Goethe - Faust (1808)
Traduzione dal tedesco di Giovita Scalvini, Giuseppe Gazzino (1835-1857)
Duomo. Messa solenne, organo e canti
Parte prima - Notte. Via dinanzi la porta di Ghita Parte prima - La notte di Valpurga
[p. 164 modifica]

DUOMO.


Messa solenne, organo e canti.


GHITA fra la moltitudine. Uno SPIRITO MALEFICO

dietro di lei.

Lo Spirito malefico. Dove sono andati, Ghita, quei giorni, quando piena d’innocenza venivi innanzi l’altare, e in quel tuo libriccino, che ora contamini, balbuzzivi le tue orazioni, col cuore parte a Dio e [p. 165 modifica]parte nei trastulli della fanciullezza? Ghita! dov’è la tua mente? e quale de’ tuoi misfatti ti sta ora nel cuore? Preghi tu per l’anima di tua madre, che tu hai con sì lunghi spasimi addormentata per sempre? E di chi è quel sangue sparso là sulla tua soglia? E qui nelle tue viscere che è ciò che vien crescendo, e si muove por ora? Ahi, fieri presentimenti che sarà di lui? che sarà di te?

Ghita. Oh, misera! misera! Potess’io sottrarmi dai pensieri, che mio mal grado mi vanno tumultuosamente per l’anima!

Coro.

     Dies iræ, dies illa
     Solvet sæclum in favilla.

(Suono d’organo.)

Lo Spirito malefico. Tu inorridisci! Le trombe squillano! I sepolcri rendono i morti! E il tuo cuore, suscitato dalla quiete delle ceneri ai tormenti dell’inferno, trema miseramente.

Ghita. Oh, foss’io fuori di qui! Quell’organo par come che mi tolga il respiro! quei canti squarciano profondamente il mio cuore!

Coro

     Judex ergo cum sedebit
     Quidquid latet adparebit,
     Nil inultum remanebit.

Ghita. Ohimė, io affogo! I pilastri mi si serrano contro; la volta mi pesa sul capo! — Aria!

Lo Spirito malefico. Nasconditi! Il peccato e l’ignominia non rimangono nascosti. Aria, tu dici? Luce? Guai, guai a te!

Coro.

     Quid sum, miser, tum dicturus?
     Quem patronum rogaturus?
     Cum vix justus sit securus.

[p. 166 modifica]

Lo Spirito malefico. I glorificati ritorcono da te le loro facce: i mondi di cuore inorridiscono di stenderli la mano. Ahi, le trista!

Coro. Quid sum, miser, tum dicturus?

Ghita. Signora, la vostra ampolletta da odore. (Sviene.)