Favole di Esopo/Delle Rane, e del Bue

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Delle Rane, e del Bue

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Esopo - Favole di Esopo (Antichità)
Traduzione dal greco di Giulio Landi (1545)
Delle Rane, e del Bue
Della Mosca, e della Formica Del Cavallo, e del Leone
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Delle Rane, e del Bue. 135.


L
a Rana desiderosa d’agguagliarsi al Bue, si gonfiava; ed il figliuolo le disse, che non facesse, perchè l’era impossibile assomigliarsi al Bue. Quella un’altra volta ne fece pruova; il figliuolo gridò, e disse: Madre non fare che creperai, e la terza volta quando volle provare crepò. [p. 177 modifica]

Sentenza della favola.

Dice la favola. Ciascuno ha la sua dote, costui della bellezza, quello delle forze del corpo, questo delle ricchezze, quello d’amici potenti, ogn’uno deve del suo esser contento. Nè si sforzi, avendo invidia al superiore, contendere con lui. Miseria, il primo, il secondo vera pazzia.