I Persiani (Eschilo-Romagnoli)/Primo canto intorno all'ara

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Primo canto intorno all'ara

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Eschilo - I Persiani (472 a.C.)
Traduzione dal greco di Ettore Romagnoli (1922)
Primo canto intorno all'ara
Canto d'ingresso Primo episodio
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PRIMO CANTO INTORNO ALL’ARA


I vegliardi, compiendo intorno all'ara lente evoluzioni ritmiche, cantano, alternandosi i due semicori, le seguenti coppie strofiche.
coro
Strofe I
A sterminio di città mosse l’esercito
del Gran Re, la terra invase che finitima
surge contro il suolo d’Asia:
su compagini di tronchi, su compagini di canapi,
superò d’Elle Atamàntide il tragitto1,
poi che un giogo, un ponte tutto irto di cunei
del mar sopra la cervice ebbe confitto.

Antistrofe I
Il Signore dei frequenti asíaci popoli
furioso, da due bande spinse d’uomini
una greggia innumerevole
su la terra dei nemici, qua pedoni, là dal pelago.

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Fieri i duci saldi, affidano alla prova
questo principe che, ai Numi pari, è germine
della stirpe che nascea dall’aurea piova2.

Strofe II
Saettando egli dall’occhio,
quasi drago sanguinario, azzurro sguardo,
con gran flotta, con molti uomini,
sospingendo assirio cocchio,
contro genti valorose a trattar cuspidi e lancie
guida un’oste esperta al dardo.

Antistrofe II
Niun v’ha tanto valoroso
che, opponendosi di tanti uomini al flutto,
frenar possa con saldi argini
l’invincibile maroso.
Niun potrebbe: troppo è valido l’esercito
persïano, e il popol tutto.

Strofe III
Ma chi mai, nato mortale, dall’insidia
frodolenta dei Celesti
può sfuggire? Con salto agile
trarre in salvo i piedi presti?

Antistrofe III
Con benevola parvenza Ate gli efimeri
ne le reti attira e adesca.

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Né veruno evvi fra gli uomini
che a fuggir quindi riesca.

Strofe IV
Ché la Parca sovra noi dai prischi secoli
per volere dei Celesti ebbe dominio,
ed impose che i Persiani prevalessero
a espugnar torri, negli impeti
turbinosi dei cavalli,
a fiaccar muniti valli.

Antistrofe IV
Indi appresero a mirar con ciglio impavido
la gran selva dei marosi farsi candida
sotto raffiche rapaci; e s’avventurano
su gli ordigni ben costrutti
onde l’uom valica i flutti.

Strofe V
Però, cinto di gramaglia,
il mio cuore si travaglia:
ahimè!
Temo ognor pel nostro esercito,
e che a Susa tal notizia
non arrivi
che dei suoi figli la privi.

Antistrofe V
E dei Cissi la città
al suo grido eco farà:

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ahimè!
Leveranno un pianto simile
le caterve delle femmine;
ed il bisso
d’ogni manto cadrà scisso.

Strofe VI
Però che tutti mossero.
cavalieri e pedestri moltitudini,
simili a sciame d’api,
col signor delle schiere; e valicarono
lo stretto pei due capi
che l’una e l’altra terra
fanno comuni, e un giogo ora li serra.

Antistrofe VI
Umidi son di lagrime
pel desiderio degli sposi i talami.
Aspro affanno travaglia
le spose persïane. Esse già videro
muovere alla battaglia
lo sposo prediletto
tutto furore: ed or vedovo è il letto.
Le evoluzioni cessano. I vecchi son fermi dintorno all’ara.
corifeo
Or su via, Persïani, che in questo
risediamo vetusto palagio.

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con profondo sincero consiglio
si ricerchi — ché incalzan gli eventi —
in che sorti si trovi il re Serse
figliuolo di Dario,
la cui stirpe al mio popol die’ nome:
se vinceva la furia dei dardi
o la forza di ferrëe cuspidi.
Ma s’avanza, e a pupilla di Nume
rassomiglia, la madre del Re,
la Regina. In ginocchio io mi prostro.
E voi tutti, conviene che ad essa
rivolgiate parole d’ossequio.


Note

  1. [p. 351 modifica]Il tragitto d’Elle Atamantide è l’Ellesponto. Assai nota è la favola d’Elle e di Frisso.
  2. [p. 351 modifica]Per la somiglianza dei nomi, i Greci facevano discendere i Persiani da Perseo, nato, come tutti sanno, da Danae, fecondata dalla pioggia d’oro.