I bambini delle diverse nazioni/I bambini della Gran Brettagna

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I bambini della Gran Brettagna

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I BAMBINI DELLA GRAN BRETTAGNA



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ui bambini del Regno Unito, cioè sui bambini inglesi, scozzesi e irlandesi, ci sarebbe da scrivere un volume, tanto essi menano vita varia, e sono oggetto di cure per parte dei genitori. Forse non c’è al mondo bambino felice quanto il bambino del Regno Unito.

Prima che esso nasca, la sua mamma gli prepara, come fanno le mamme italiane, un bel corredino, tutto ornato di nastrini rosa o azzurri, dove abbondano le camiciuole morbide di lana, le scarpettine a maglia, perchè il bimbo non abbia freddo. E quando il baby viene al mondo è una gioia per tutti. Sessie domanda tutti i momenti che le sia messo nelle braccia per cullarlo. Le pare che non sia più grande della sua bambola. Ma baby ha gli occhi grandi e con le manine acchiappa Sessie per il naso e per i capelli. Il baby non è fasciato; esso muove liberamente le gambine dentro un guanciale grande, che lo proteggerebbe dalle cadute; fa il bagno, è curato e sorvegliato continuamente. Quando mette il primo dente, è una festa in casa; quando [p. 84 modifica]incomincia a camminare, è una solennità. Finchè il bambino inglese è piccolo piccolo, è lui che detta legge, indirettamente, in famiglia.

Appena il baby può sgambettare, si arrampica su per le scale, per le seggiole, e i fratelli e le sorelle lo guardano ansiosi e cercano di divertirlo nella nursery (la stanza dei bambini).

A proposito di nursery e dei canti detti nursery rhymes, c’è da osservare che in tutto il mondo non vi è bambino come quello inglese, per il quale sieno stati stampati tanti libri. Riviste, libri, giornali, nulla manca al piccolo suddito del Regno Unito. Nella nursery ci sbno vecchie e nuove poesie e racconti, e il baby è ancora piccino piccino, che già può accennare le lettere grosse che vede sulla parete.

Allora la mamma se lo mette sulle ginocchia e gl’insegna le lettere. Il bel libro illustrato lo aiuta a imparare a leggere, e una volta che ha imparato, alterna lo studio con i giuochi, e fa a moscacieca, a giro giro tondo, al gatto nel cantuccio, alla musica magica e a diversi altri giuochi, adattati anche per i piccini. Quando il baby è stanco, si arrampica sulle ginocchia della mamma, e vuole andare a letto.

Dopo pochi anni incominciano anche per il bambino gli studi. I bambini inglesi non possono essere oziosi. Le bambine e i bambini vanno tutti alla scuola o sono istruiti da una governante. Per i poveri ci sono le board schools, dove pensano anche al mantenimento dei bambini; e per i ricchi le scuole private e l’istruzione impartita in casa. Le bambine, che vogliono aiutare la mamma nelle faccende di casa, imparano a cucire, a rammendare, a ricamare, e fanno di tutto per rendersi utili e sollevare il babbo dalle spese. [p. 85 modifica]Esse pure si baloccano e ridono, ma studiano. I ragazzi giuocano volentieri alla palla e al cricket, e allora debbono esser vestiti di flanella bianca o di maglia di colore. Un prato col giuoco del cricke Essi fanno gare di corse a piedi, di regate e imparano a esser cortesi e cavallereschi, due cose che unite al [p. 86 modifica]coraggio e alla forza di resistenza, formano la base della educazione del gentiluomo inglese. I ragazzi non devono essere aggressivi nè provocanti; essi devono essere coraggiosi all’occorrenza, cortesi con le sorelle e rispettosi verso i maggiori.

Nei giorni festivi i ragazzi inglesi si divertono davvero. Sia pure inverno o estate, hanno sempre modo di passare allegramente il tempo. La scuola è divisa, generalmente, nella Gran Brettagna, in tre periodi, cosi i bambini hanno tre vacanze: per Pasqua, metà dell’estate e per Natale. Per Natale e per Pasqua è uso di scambiare carte di augurio, ornate di graziosi paesaggi, di fiori e di versetti. Un tempo si solennizzava anche Santa Valentina, ma ora il Natale, la Pasqua e il giorno anniversario della nascita hanno fatto metter da parte in molte famiglie la buona Santa Valentina.

Con quelle carte si fanno dei graziosi albums, che regalati ai bambini poveri, li rendono felici.

I bambini di famiglie comode fanno, in primavera, delle gite in campagna, vanno ai bagni di mare e si divertono a bordeggiare in barca. Ma altri bambini inglesi, e questi sono numerosissimi, non hanno forse da mangiare, e per loro non c’è nè giuochi nè divertimenti; forse non hanno mai veduto il mare nè la campagna. Fino da piccini debbono alzarsi presto e lavorare per i genitori prima di andare a scuola; dopo, appena tornati a casa, lavorare di nuovo.

Ve ne sono poi migliaia e migliaia che lavorano nelle miniere, nelle fabbriche, e quelli non hanno balocchi nè agi, e nessuno prende cura di loro.

Il balocco preferito della bimba inglese è la bambola. In qualunque fase della vita ella sia, la bambola è il suo amore, e ne ha cura come di un baby. La bimba trascura per la bambola nuova anche il gatto. Qualche volta la [p. 87 modifica]bambola è senza un braccio o senza testa, ma la bimba le vuole bene lo stesso, e anche di più.

I bambini inglesi hanno delle splendide case per le bambole e qualche volta in quelle case danno dei ricevimenti, durante i quali è servito il thè e i dolci; allora bevono nelle tazze per davvero, mangiano nei piatti, e la bambola, insieme con la «mamma» e gli invitati, è seduta a tavola, proprio in faccia alla porta che mette all’anticamera della nursery. Che bei giorni che passano le piccole inglesi!

Lasciamo stare le bambole e occupiamoci dei ragazzi con i loro pattini per l’inverno, e il cricket che giuocano sui prati, verdi come lo smeraldo, nella buona stagione. È una cosa curiosa che poche ragazze inglesi e straniere sappiano giocare al cricket. Eccettuato l’Australia, il cricket si giuoca poco fuori d’Inghilterra dagli abitanti che non sono inglesi. Questi lo giocano in ogni parte del mondo, dove vanno a stabilirsi per i loro commerci. Le fanciulle inglesi giocano bene alla palla a corda, saltano la fune, remano, cavalcano, ma in genere non sanno giocare al cricket e non capiscono il giuoco.

La fanciulla inglese è educata con ogni cura: le viene insegnata l’arte di vestirsi e di «comportarsi» fra la gente. Finchè è piccola va a scuola, poi continua in casa gli studi sotto la guida di abili maestri. Da dieci anni in poi l’educazione di una fanciulla in Inghilterra costa moltissimo, e non solamente l’educazione, ma anche il vestiario, i divertimenti e la scuola di equitazione, ecc. Ella è educata con molta severità, specialmente quanto al contegno. La madre la sorveglia attentamente finchè non è presentata in società, il che avviene compiuti i diciotto anni, età nella quale una fanciulla inglese può pensare a maritarsi. [p. 88 modifica]

Le fanciulle inglesi sono educate molto più severamente dei ragazzi e delle fanciulle di altri paesi.

Alcuni anniversari sono festeggiati in Inghilterra più dai bambini che dagli adulti. Uno di quei giorni è il 4 del mese di novembre, l’anniversario della congiura di Gundpowder. In quel giorno Guy Fowkes e i suoi congiurati, volevano rovesciare il re e il parlamento, ma gli ufficiali erano informati della cospirazione e la lasciarono maturare fino al giorno 4 novembre, che arrestarono Guy Fowkes nelle cantine sotto al parlamento.

Prima usavasi di fare un servizio religioso per tale ricorrenza in tutte le chiese, ma poi quel modo di ringraziamento fu abbandonato, e ora si solennizza il di 4 novembre solamente incendiando molti razzi e racchette, cosa che procura un grande divertimento agli abitanti delle campagne e dei sobborghi. Spesso si fa una specie di battaglia, e nei due campi opposti s’incendiano una gran quantità di fuochi, i quali riescono fatali ai piccoli pirotecnici.

A Lewes, a Easbourne e in altre città il 4 novembre si celebra con una processione e tutta la gente va fuori per vedere i «Guys.» Exeter incendia fuochi d’allegrezza nella cattedrale, e in genere, delle risse terminano il divertimento; così, benchè per lo più i bambini sieno quelli che più partecipano alla festa commemorativa, pure spesso il popolaccio, nelle provincie, vi prende parte, e la fa terminare in modo spiacevole.

La vigilia di Ognissanti, a Halla’ween, è un altro giorno di divertimento, specialmente per i bambini scozzesi e irlandesi. In Irlanda si fanno dei giuochi con le mele e le noci, e la gente, dall’esito del giuoco, crede d’indovinare l’avvenire. Tutti i ragazzi vanno in cucina, dove sono già adunati il cuoco, la bambinaia, il servitore, le cameriere [p. 89 modifica]e gli affittaiuoli. Il pescare le mele in una tinozza d’acqua, è, in genere, il primo giuoco che si fa, e non è cosa facile d’afferrarle con i denti e con le labbra, tenendo il corpo piegato in avanti. Quando uno tira fuori la testa, mezzo soffocato, scoppia una risata generale. Quando la mela è al sicuro e nessuno riesce a prenderla, è un cattivo segno: allora il frutto è tagliato e nei semi si leggono misteriose profezie per l’avvenire. Di questo genere di giuochi ne fanno molti gli irlandesi, e il loro scopo, essendo molto superstiziosi, è quello d’indagare l’avvenire, cosa alla quale non riescono, come nessuno riesce.

Il giuoco della «mela e della candela» è molto divertente. Due pezzetti di latta sono tagliati diagonalmente, legati e appesi al soffitto. I pezzetti di latta sono lunghi circa un piede e alle quattro estremità sono appesi, alternativamente, due pezzi di mela e due candele accese. L’apparato è messo in moto, e il giuoco consiste nell’addentare la mela. Spesso il giuocatore addenta invece la candela e il sapore gli resta in bocca tutta la sera.

Ma lasciamo la vigilia di Ognissanti e passiamo a parlare del Natale, col suo agrifoglio, l’ellera e il vischio. Il vecchio Ceppo, o come lo chiamano gl’inglesi, Santa Claus, viene per portare i regali a tutti i buoni bambini, che appendono le calze. Santa Claus, o San Niccola, è il santo protettore dei bambini, e per questo è tanto desiderato da loro.

— Che felicità! — esclamerebbero subito i ragazzi inglesi.

La vecchia chiesa ornata di agrifoglio, le riunioni di famiglia nella vasta sala calda, mentre che la neve cade abbondante di fuori, il pranzo e i giuochi, le corse in slitta sul lago gelato, il patinare, l’albero di Natale [p. 90 modifica]carico di doni, nella sala di scuola dove tutti i ragazzi ricevono in regalo ciò di cui hanno parlato nei giorni precedenti, le danze del paese, la mosca-cieca, il bacio mdesto che il bambino di dieci anni chiede a Miss Smith o a Miss Brown, che ne ha una ventina almeno, e che ella gli accorda con finta riluttanza, costituiscono l’attrattiva di quel giorno solenne.

Andiamo nella cara Scozia. Vedete, davanti alla porta è pronta la slitta per andare via, lontano, a correre all’aria aperta. Forse i ragazzi si fermeranno a fare una battaglia a palle di neve; forse andranno in città a comprare delle carte con augurii per mandare per Natale ai loro amici. Per Natale si fanno i plum puddings e i pasticci. Il grande pudding è portato in tavola dalla cuoca avvolto nelle fiamme dello spirito. Ella lo mette davanti alla padrona di casa, che lo spenge, e lo affetta per distribuirlo ai bambini, che aspettano ansiosi di assaggiarlo.

In Irlanda festeggiano anche il giorno di Santo Stefano, uccidendo lo sgricciolo. I ragazzi vanno nei campi armati di bastoni, per scovare e uccidere la povera Jenny Wren.

La leggenda vuole che lo sgricciolo sia il re degli uccelli, perchè quando l’aquila volò più in alto di tutti gli uccelli, lo sgricciolo, che le si era nascosto sul dorso, quando fu proclamata la sovranità di lei, uscì fuori dalle piume dello stanco uccello, e volò a grande altezza. La famiglia pennuta proclamò allora re lo sgricciolo. I ragazzi cattivi cercano di ucciderlo in memoria di una antica costumanza. Anche da noi lo sgricciolo porta il nome di Re di macchia.

In Inghilterra specialmente, si esercita molto dai ricchi la carità. Prima del Natale, pietose signore raccolgono offerte per l’albero destinato a far passare un giorno lieto ai poveri bambini. Quell’albero, ornato di tutte le bestie [p. 91 modifica]possibili e impossibili che si suppone abbiano abitata l’arca di Noè, di strumenti musicali, di armi, di frutti, sorge in casa del parroco, si riuniscono tutti i piccoli beneficati.

Scuole, istituti, nulla manca ai bambini inglesi per istruirsi, e siccome in quel paese attivo e intraprendente sono necessari uomini forti per resistere alle fatiche dei viaggi in lontane regioni, per resistere al lavoro, al clima umido e incostante, cosi si cura tanto l’educazione fisica dei bambini, quanto quella intellettuale, e si ottengono eccellenti risultati.