Il "bezzo" inedito di Marco Antonio Memmo

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Ercole Gnecchi

1895 Indice:Rivista italiana di numismatica 1895.djvu Rivista italiana di numismatica 1895/Numismatica/Venezia Il "bezzo" inedito di Marco Antonio Memmo Intestazione 25 marzo 2018 75% Da definire

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XII.


IL " BEZZO „ INEDITO


DI MARCO ANTONIO MEMMO.


Il valentissimo numismatico Conte Nicolò Papadopoli, nella erudita sua opera Le monete inedite della Zecca veneziana1, dopo aver pubblicato il bezzo2 del doge Leonardo Donato, aggiunge:

" Io non credo che questo e gli altri bezzi già pubblicati di questo doge sieno prove di zecca, come afferma il Padovan, poiché bisogna considerare che da poco tempo si era ritirata una massa di sesini e quattrini di biglione, per le molte imitazioni di puro rame, fatte dalle piccole zecche italiane, e che mentre le popolazioni mancavano di moneta minuta, il Governo non osava mettere in circolazione altra moneta di mistura, temendo per nuove falsificazioni i danni e le perturbazioni prodottesi nei tempi passati. Reputo invece più probabile che dinanzi alle domande ripetute che venivano dalle provincia, il Senato abbia concesso la coniazione delle monete di cui ora parliamo, ma variandone il conio di volta in volta, ed in quantità limitata, il che spiega la loro attuale rarità. Non mi riesci di trovare alcun documento che rischiarasse i mici dubbi, ma mi confermano [p. 69 modifica]nell’opinione esposta, la cura nella incisione, assai maggiore di quella che si era soliti ad usare in moneta di poco valore, e la iscrizione subditis ovvero subditorum comoditati che indica sufficientemente lo scopo di tale moneta „.

Il chiar.mo Autore pubblica poi il bezzo del doge Giovanni Bembo e vi fa seguire questa osservazione:

" Il Sig. Padovan crede anche questa moneta una prova di zecca, ma io invece trovo, nel ripetersi della stessa moneta sotto più dogi, un nuovo argomento a favore della mia opinione „.

Ora godo di poter anch’io alla mia volta aggiungere due prove in sostegno dell’opinione dell’egregio amico Conte Papadopoli. Mi compiaccio innanzi tutto di poter colmare una lacuna, facendo conoscere il bezzo di Marco Antonio Memmo, recentemente venutomi alle mani, e affatto inedito e sconosciuto. 11 tipo di questa moneta, la lega, il peso e il diametro sono identici a quelli dei due bezzi più sopra citati. — Eccone la descrizione:


D/ – MARC • ANTONIVS • MEMMO • DVX • Croce gigliata.
R/ — S • MARCVS • VEN • Sotto il leone, diviso da una linea: SVBDITORV - COMODIT - ATI, in tre righe.

Oltre la comparsa di questa nuova moneta, riporto qui sotto, a conferma dell’opinione del citato Autore, la parte presa in Pregadi sotto la ducea di [p. 70 modifica]Leonardo Donato il 16 dicembre 1606, di certo sfuggitagli, circa la coniazione di detti bezzi.

Resta quindi a mio credere pienamente confermato quanto scrisse su questi bezzi l’Autore delle Monete inedite della Zecca veneziana.

Ercole Gnecchi.       





DOCUMENTO.


1606 a 16 Dicembre.

In Pregadi.


Che sia data faccultà alli Provveditori nostri in Cecca di poter per commodo della città, la quale si ritrova in strettezza grande di moneta minita far stampare ducati vintimille in tanti becci et soldini, che tengan caratti trecentosessanta per marca d’argento, sì che venghino a rispondere in ragion di lire vintiuna la marca.

79 — 63
4—12
76-78


Coll. die 12 Dicembris 1606.

(Senato. — Cecca. — 1606-1607, filza 9).




Note

  1. Venezia, Antonelli, 1881.
  2. Dalla voce illirica Becs, piccola moneta.