Il Cristianesimo felice nelle missioni de' padri della Compagnia di Gesù nel Paraguai/Parte I/Capitolo XII

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Capitolo XII

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CAPITOLO XII.


Della Musica de gl’ Indiani, e della lor frequenza alle Chiese.


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N’altra invenzione di gran riguardo per nudrire ed accreftère la Divozione de nuovi Fedeli Americani, é per tirare anche gl’infedeli alla [p. 97 modifica]E L P A R A G O A I . ’ pf

alia--^era Religione/e ad unirli'c&n gli altri Bèlle Riduzioni già fondate degnà è' d’ effere qui regiftrata . Confitte quella nétta ’Mufica ; di cui quegl’ ioduftriofi Miffionarj hanno'bene Spetto Sufficiente cognizione , e taluno ancora a perfezione ne fa ; incredibile l’inclinaziòn naturale , che tengono que’Popoli att'annònia : del che pro- fittarononon poco Sul principio alcuni di quegli accorti Mini Uri di Dio . Imperocché' mettendoli a cantare fu quelle riviere le Laudi della Dottrina Crìftiaaa , o altre Canzoni Sacre , ufcivano dalle-lor tane que" Barbari, e conje ftorditi e incantati li Seguitavano; ed allorché ilMiffionariò ne vedea ratinato un buon numero, cominciava a predicar loro la bellezza e 1’ utilità della Fede di Gesù Crifto, aprendoli con ciò l’adito a formar qualche Riduzione.' Oltre all’ inclinazione Suddetta fi truov-a in effi una mirabil’ abilità per la Mufica delle voci, e de gli (frumenti Muli- cali, cioè per apprendere tutto ciò che Spetta al Canio q al Suono. Hanno ottime voci, concorrendo a .renderle tali , ed anche più armoniofe , che in altri paefi, le acque de’Fiumi Paranàed Uraguai, ficcome ancor noi offèrviamo più me- lodiofe quelle di 'parecchi abitanti nelle montagne , perchè non bevono fe non acqua , purché acqua Sana e pura . Pertanto* Sogliono con par- ticolar cura i.faggi Miffionarj Scegliere que’fan- ciulli, che da’ primi anni fi conofcòno forniti di miglior metallo di voce , ed iftruèndoli ne formano sì fperti Mufici , e così intendenti delle note e del tempo", che'le lor Sacre Mufiche non men delle Europee piacciono e ricreano. In tal guifa fi è (labilità in ciafcuna delle Riduzioni una Cappella di Mufici ottimamente ammaeftrati e concordi nel Canto fermo Semplice , e nel figu- G rato. [p. 98 modifica]rato. Qpel eh© è piti mirabile , non V’ ha forft- Strumento Mu fica le in Europa, die ndn fi fia in-» ■ trodotto fra que’ buoni Indiani -, e non lì fuori ; da loro, come Organo, Chitarra, Arpa,.Spinetta , Leuto , Violino , Violoncello , Trombone , Cornetto, Óboé, e limili. É tali Strunleiltì non folo fi toccano pulitamente da effi-, ma odo anche fabbricati oggidì la maggior .patte, dallo lor mani. Piùd’unp, chela pattando per quelle.parti giunfe ad udir quello Muficha si ben concertate , confefsò il fuo ftùpore, a (ferendo d’ averle trovate non inferiori a quelle di Spagna . E il P. Gaetano Cattadeo Modenefe , Miflìonario della Compagnia di Gesù in quelle parti ; fra le molte cofe , delle quali abbifognavft e..pregava il Signor Giufeppe iuo Fratello nel Febbraio del 1738. regìftrava. ancor le feguenti. Oltre di ciò, fcrive egli , mi farebbero, pur care tre 0 .quattro Mejfe cantate , ben ricopiate con ti naie e parole chiare » e tutte ti fue parti, e due Vefpri ,.i'.uno di Confeffore, l'altro della SantiffunaVergine j ma de’ più armonioft di che Autore volete. Finalmente dodici 0 quindici Concerti 0 Sinfonie, tutte del Signor' Alberti di Bologna , e delle prima , che compoft , che fono tanta fintate in Italia , Spagna, e Germania , per ejfere armòniofiffimt fenza tanti imbrogli di Violino obbligato ec. A che debbano ferùire qùe- Jìe pravviftoni di Mùfica, l' intenderete poi da ql- tra mia : cioè alla Mufica di que’ buoni Indiani , il valor de’ quali fi può riconofcere ancora dalle fuddette parole. Al che voglio a ggiugnere, quanto fta fcntto da altro Autore della vifita fatta dal Vefcovo alle Riduzioni dell’ Uraguai. In una delle ultime viftte ( COSÌ# fcrive egli ) che ft fecero nelle Riduzioni de’ Guardnh , una delti coje , che recarono maggior meraviglia a noi altri Spa[p. 99 modifica]Del Pa RAGÙ Ai; fifi Spagnuoli ’ fu di Vedere nell’ incontro , che jacev* una Rfduuione a fua Signòria Rlufiriffimà , nel Coro de' Fanciulli, che venivano cantando la Dot- trina Criftiàna, accompagnati da' Jiioi ijb amenti: /“ , d/jfh , vedere un Giovinetto di dodici anni in circa, il. quale /donava il Violoncello ,%ma con tal grazia e deflrczza , thè ammirandolo molto il "Prelato , fece fermare il Coro , e ordinò thè vettif- fe avanti il Fanciullo , e fatejfe una fonata a filo . Ubbid) egli , e fótta al "Prelato è fUo figuito una profondi/fìnta riverenza, posò il fuo Violoncello fopra d'un piede * e fonò circa un quarto (fora, così giuflo, con tale dtjinvoltura e celerità, che riportò l’àmniirazione e il piali fi d' ognuno . E mentre in altro tempo era io di pàffaggh per àleUne. Riduzioni , alloggiato con fomma carità da i PP. Miffionarj, udii più duna volta di quejle Mufiche, e reflaì molto flupito dell' unione e rigorofo tempo , con cui vanno, nel che fon di patere * che non ce- daHo a qualfifta delle più inftgni Cattedrali di Spagna. Sono ben quelli da dire miracoli della fìngo- ìar’attenzione- di qué! piiffimmi Miffionarj in dirozzare i barbari Americani , per far Servire 1’ abilita loro ftupenda nella Muuca al'Servigio di Dio, e al profitto.Spirituale dell'Anime'. Imperocché fi eonofee per prova, che quella Mufjca, non effeminata, ma virile! mirabilmente accre- fee la Divozione, in accrelcere il piacere a quella povera gente, allorché affitte alle Mette cantate , va alfe Proceffioni, e ad altre Sacre funzioni , nellé quali quegli efperti Fanciulli intuonano con sì .bella grazia, e in sì divota manie- raTe lodi di Dio, e de’Suoi fanti Mifterj . Quel che é più, non fi può dire, che efficace mezzo fia quello per tirare alla Religione di Chritto altri Barbavi finquì oftinati nella lor vita ecre- G a den [p. 100 modifica]denza brutale. Se coftora fi poffono indurre sk yifitar le Riduzioni Criftiane, a mirare il deco» rò delle ' Chiefe', e delle funzioni Ecclefiaftiche , J e maflìmamente ad udire i melodiofi Canti e filoni di quegl’innocenti Giovanetti: reftano sìpre— fi da quella novità , da sì. dilettevoli oggetti , e dalla maraviglfofa pace, concordia , ed onefta allegria de’ Crilliani , cioè da una maniera di abitare è di vivere, sì diverta.dalla lor propria: che per la maggior parte s’ invogliano di fer- , marfi quivi, e di abbracciare il -Criftianefimo , mentre nuila più che quefto li .défidera da que* caritativi fedeli. Gran cofe fi raccontano da gii antichi, e più fe ne poffono dire , della fòrza , della Mufica. Rilevantiffimo è ben quello, da' che anch’effa coopera a guadagnar nuovi figli alla Chiefa fanta di Dio. E perciocché tanto fi. apprezza la Mufica da. que’ buoni Popoli , lì filma ivi onorato con gran dignità chi è eletto per Cantore. E quelli tali vengono poi confultati dalla'gente idiota come i Letterati, perché fanno leggere la Meffa, e le Ore Canoniche, fpe- zialmente ricorrendo gl’ignoranti ad elfi per fa- pere, che Nome poffano imporre a i loto Figliuoli nati di frefco, come a perfone, che fanno il Santo di cui corre la Feua in quel giorno Ma non rade volte è accaduto, che il Can- , tore, non intendendo il Latino, ha loro fugge- rito uno fpropofitato nome ,, come Caipbas , Tifi ina, Capharnaum, perchè correndo' Mefià di Feria in quel giorno, tali e non altri nomi ba tro-

  • vato nel Vangelo: il che effendo poi avvertito dal Miffionario, compatita, la femplicità del Cantore, impone a gl’infanti il Nóme più conveniente. Gran pregio parimente vien riputato da elfi l’effere eletto per qualche miniuero nella ' Chie[p. 101 modifica]D E t P A R A tì U À i i tflf

fehlefa. V’ha infatti un Sagreftano maggiore coll due altri a lui Subordinati, e. in oltre Sei Che* rici che portano il collarino, e vette lunga con due o tre palmi di ftrafcico alla maniera de'Che rici è preti Spagnuoli: Ufano ancora le Cotte ; ora all Italiana, ed ora alla Spagnùola , tutte 'ben*infaldate.ed increfpate; Nella ftefla guifafi aggiuftano i .Gamici, gli Amitti, e le Tovaglie de gli Altari , non tollerandovifi ima menoma macchia , o goccia di cera ; che fe a cafo vi cade, immantinente fi mutano. Ogni giorno Scopano la Ghiela , ed ornano gli . Aitavi con tal pulizia, che non' fi può defiderare. di' più, e all' entrarvi dentro ogni cofa fpira divozióne ed odore . Fra noi pofcia non v’ ha Novfcai de’ più of- fervanti e pii Ordini Rpligiòfi, ad quali non ga* reggino nella ferietà , riverenza e-compottezza quei novelli gcrrm della: Chiefa Santa ìq affìtte: re e Servire all’Altare, é ad ogni fadra oftmzio-1 ne-, potendoli in ciò paragonare a i primitivi Cri/Ùani. Con eguale pcojuietà è anche»- WAUto il CijnitetVQ , che ft&.al i «fianco della Chiefa , maggiore in un luogcnfe minore .micuh’-alffoa proporzione della, moitrtudiheydet Pòpolo ; Suott effere fabbricato, come ’ una Piazzò in quadro forato colle Sue mara non »moltnaalte , ; e cir* condato, all’ intorno da. ci pretti é palme .- Nel di dentro .don .-fifei-rir Arataci p chenfi piantano interra, e vengono Tvi felicemente a. Cagion’e del eli-* ma aflàri caldo .-Da-iquéttiriì ; forma;-una flrada- Spaziola,.per dove- paffià.da Pfocetttone de»t: Defunti * che fi-.ta ogni Lunétììcantandofi per lo* ro la Metta nu una Cappella , che fta fituata. dove termina lavftqadanfaodetta .. Ad ognfc cantone y.e, nel».mézzo.Sopra;-il fuo’ pjedeftailbfì'vede eretta una gran. Croce.ben. lavorata .«.dove, fi . • ; G 3 ' àsti[p. 102 modifica]canta il Refponforio, tettando dirifo lo fpazto'fo parte per gli bambini, parta per quei delle Congrega rioni, e la parte maggiore pel retto del Popolo. ì foli Miflionarj fi feppeilttcono nella I Chiefa in luogo flabilito pél Presbiterio. Piacérle a Dio, che quefto rito li oifervafle anche in ! Italia, onde i fiacri noftriTempli reftaflero liberi da i profumi delle Sepolture, come anche io | altri tempi fi usò. Fuori ezianzio delleRiduzio- ni in diftanza competente fono, alcuoe Qhiefette, ben tenute e adornate, alle quali fi posta la Proceffone ne’giorni di S. Marco , delle Roga- * : zioni, del Santo Titolare, e del Giubileo.'S’incammina la Proceflióne per le ftrade della Riduzione, che .eflendo formate tutte eguali e diritte, tengono- a ciafehedund imboccatura una Croce ben lavorata-Ad ogni Croce fa papfalaPro— ceffone,' e-quivi, fi cantai da r Fanciulli in buon concerto di .voci qUakhe cofa della Dottrina Criftiana, rifpondendP il Popolo col fuo canto ordinario. Al finir ddle cale cominciano alcuni (tradoni ameni, formati da Cipreflì , Palme * A- ranci, éd-altri Alberi; piantati a filo , ché arat- ! vano fino alle poco fa mentovate Chiefette, con difende/e la Proceffone rda i venti e dal Sole cocente , concorrendo tutto a rendere non raen di vote che comode, quelle, fanne funzioni. Serviranno intanto ancoc quelle pòche -notizie a far conofcere lo Hata, e la lodevol fimmetria di quelle Popolazioni, confiftenti cadauna per lo più in quattro, o cinque mila pprfone, benché taluna arrivi‘fino a lei , fistte , ed anche otto mila abitanti, fra’quali vo credendo comprefi coloro ancora, che vivono alla campagna -nelle lor calè o capanne- pel mantenimento de gli armenti, e per la cuftodia de’feminari. - Qual [p. 103 modifica]Qual poi sia la frequenza di que' buoni Cristiani alle Chiese, si comprenderà dall’intendere che ogni mattina allo spuntare dell’Alba si radunano alla Chiesa tutt’i Fanciulli: dall’una parte, e dall’altra le Fanciulle per recitare in due Cori la Dottrina Cristiana fino al nascere del Sole, perchè allora vien tutto il Pòpolo, fuorché i gitiftamente:rispediti, ad afooitare la Tanta Mela, dopo la quale ognun fi porta alle fue faccende. La fera dopo la Dottrina de’ Fanciulli al tocco della Campana accórrono di nuovo alla Chiefa per recitare il Rofariq con altre orazioni. Ogni Sabbato ; prefenri tutti , fi-canta laN Melfa della Vergine Santifiima a fuono d’Orga- no co i Mufici ; e la fera dopo il Rofario fi can - tano folénnòtaente le Litanie , e un. Refponforio pef gli Defunti-. Venuta la Domenica, sllofpun- tar del Sole tta già:il Popolo tutto in Chiefa -, dove intonandondue -de.": principali, cantano gli altri a voce-dita la Dottrina Griftiana . Dopo, di che fi fatino--gli Sponfali , e i Matrimoni in faccia della Chiefa colle ceremonie preferìtte dal Rituale; funzione che- occupa molto tempo , perchè fi riferbado perlo-piò alla Fefta, acciocché facendoli con falena!tà; gl’infedeli, e i convertiti di frefeo, ne corfeepifcano ftima , e venerino quefta azione come ! Sacramento. Appref- fo fi dà principio alla Metta folennè, e dopo il Vangelo fuccede la Predica dal Pulpito. All’Of- fertorio fi fanno i proclami per gli Matrimoni venturi, e fi annunziano i digiuni, e le Fefte . Finita la funzione, fi efamina, fe alcuno è mancato alla'Metta o Dottrina, e per. qual, motivo; . e fe’ alcun difordine fia acceduto entro o fuori della Riduzione. I colpevoli fi fanno gaftigarea proporzion della colpa da i Correttori. Si cele- G 4 bra[p. 104 modifica]brano pofcia dopo il pràukoi ftaftefimì de'Bjtubini, e de’Catecumeni. De.'gli udì « de gli altri vi fuol’effere Sempre un buon riamerò; tutto cele- j brando!!' CDrt Solennità péri, avvivar avi Popolo la Fede, ed. affezionarlo a / RitiSacroSanti. Succedono le Congregazioni de’particolari co i foli ti efercizj. di pietà, e col Sessione. Finalmente dopo aver tutto ri popolo recrtato H qUmidtaBQ Rofarip, all’imbrunire Sen va. ciaSeuno apprendere riptìfo.