L'oscure fami e i pelaghi tirreni

Da Wikisource.
Giovanni Boccaccio

XIV secolo Indice:Le Rime di Cino da Pistoia.djvu sonetti Letteratura L'oscure fami e i pelaghi tirreni Intestazione 19 giugno 2020 100% Da definire

Questo testo fa parte della raccolta Rime scelte di poeti del secolo XIV/Giovanni Boccacci


[p. 299 modifica]

     L’oscure fami e i pelaghi tirreni
E’ pigri stagni e li fiumi correnti,
Mille coltella e gl’incendi cocenti
4Le travi e’ lacci e infiniti veneni,
     L’orribil rupi e massi e boschi pieni
Di crude fere e di malvagie genti,
Vegnon chiamate da sospir dolenti,
8E mille modi da morire osceni.
     E par ciascun mi dica — Vienne, ch’io
Son per iscaprestarti in un momento
11Da quel dolor nel quale Amor t’invischia. —
     Ond’io a molti in contro col desìo
Tal’or mi fo, com’uom che n’ho talento;
14Ma poi la vita trista non s’arrischia.