La Naunia descritta al viaggiatore/Prefazione
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PREFAZIONE
Assai curiosi viaggiano il mondo, e tempo spendono ed oro per istruirsi e ricrearsi, i quali non trovando libri che li dirigano, e dovendo perciò rivolgersi ai Ciceroni od agli albergatori, per ignoranza o parzialità di costoro molte cose o regioni degnissime di esser vedute non veggono, chè una malvagia fortuna perseguita spesso, come gli uomini, anche i paesi. E sì non s’impara a conoscere una nazione limitandosi a percorrere le grandi strade e le principali città. Solo scostandosi dai luoghi più frequentati si può giudicare dei costumi di un popolo, e distinguere ciò che è proprio delle sue istituzioni da ciò che dipende dal suo primitivo carattere.
Quanta gente non fece viaggio pel Tirolo senza avere veduta una valle che pur vi è unica nel suo genere? Pochissimi viaggiatori che furono a Trento od a Bolzano si tolsero di strada per vedere la Naunia. Eppure questa Naunia, detta ancora Anaunia, che comprende il territorio delle valli di Non e Sole, in tedesco Nonsberg e Sulzberg, è tal paese che a cercargli un degno riscontro farebbe d’uopo gran parte girar della Svizzera che sì largamente è vantata.
I pochi i quali, o invitati dall’ospitalità di quegli abitanti, o spinti dal bisogno di recarsi a Rabbi od a Pejo per bere a quelle fonti salutari, hanno potuto vederne anche una sola parte, rimasero pieni di ammirazione, e non possono saziarsi di lodare a cielo una valle che in sè racchiude tanta varietà di naturali bellezze, ed è produttrice invidiata di rarissimi ingegni.
Se questi forestieri che della Naunia ragionano con tanti elogi, parlino solo per sentimento di gratitudine inverso la cordialità che gli accolse, o per difetto di buon gusto, questo è quello intorno a che io voglio far giudice il lettore della presente Guida, che ho scritta appunto per far conoscere un paese che poco è visitato, perchè pochi stranieri ne hanno contezza; e troppo meglio il meriterebbe che certi casolari diroccati, certi asciutti torrenti, ai quali si pellegrina ogni giorno.
Un fiume ingrossato da forse venti fiumicelli e rigagnoli; un cerchio amplissimo di monti, ricoperti in massima parte di praterie e di foreste; colli e piani e poggi e vallette senza numero, ove tutto verdeggia di belle macchie, di prati, di campi, di vigne, di gelsi; alcuni romitorii; presso a venti castelli; più di novanta villaggi che tutti possono ammirarsi da soli tre o quattro luoghi, quasi vedette dalla natura a bella posta formate per chi è amante del bello; più di quarantamila abitanti che hanno dialetto e costumanze loro proprie, in massima parte agricoltori laboriosissimi; che, emigrando nella fredda stagione, riportano in primavera e nuove cognizioni ed estero danaro; molte e molte famiglie di nobiltà antichissima e storica; un Clero in generale colto ed operoso; uomini dotti in gran numero d’ogni condizione.... questo è la Naunia, questo la Naunia contiene in sè.
Penso io dunque di non ingannarmi se credo che ella meriti di essere da ogni gentile viaggiatore visitata, e nutro speranza che mi si perdonerà se in questa ferma fiducia ardisco pubblicare quest’opuscolo per comodità de’ viandanti.